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Merope Gaunt, l’altra faccia dell’amore

4 Febbraio 2021 auro-masi 5 min read

Merope Gaunt, l’altra faccia dell’amore

4 Febbraio 2021 Fawkes 5 min read

Chi era Merope Gaunt?
Come è stata la vita della madre di Voldemort?
Ecco perché la sua storia dovrebbe essere riconsiderata sotto un’altra luce.

I primi anni di vita

Merope Gaunt, discendente della linea di sangue di Salazar Serpeverde, nasce nel 1907 ed è la più giovane strega della sua famiglia.

Dopo la morte della madre, avvenuta in circostanze sconosciute, trascorse la maggior parte della sua vita in una baracca nei pressi di Little Hangleton insieme agli unici parenti rimasti in vita, il padre Marvolo e il fratello Morfin.

La ragazza venne psicologicamente e fisicamente abusata dai due uomini con i quali condivideva le quattro mura domestiche. Le violenze che dovette sopportare finirono per segnarla nel profondo, a tal punto che in quegli anni non fu quasi mai capace di praticare la magia.

Viene descritta con i capelli lisci e sbiaditi, un viso privo di segni di vita, un corpo gracile e pallido. I suoi occhi, come quelli di suo fratello, guardavano in direzioni opposte. Il suo aspetto la faceva apparire quasi come una persona trascurata e abbandonata al suo triste destino. Una ragazza che ormai cercava di sopravvivere giorno dopo giorno di fronte ai maltrattamenti del padre e del fratello che la disprezzavano in tutti i modi, come se fosse il disonore della famiglia.

Uno spiraglio di luce apparve solo quando Merope vide per la prima volta Tom Riddle, un bel giovane babbano figlio del ricco signore della cittadina. Egli era solito percorrere le vie di Little Hangleton a cavalloela ragazza lo ammirava da lontano, sognando di poterlo conoscere di persona.

Un giorno un funzionario del Ministero della Magia arrivò a Little Hangleton per accertamenti, trovò nella catapecchia Merope così spenta da confondersi con il grigiore dei muri attorno a lei.

In quella stessa occasione il padre, furioso per aver scoperto che la figlia purosangue provava interesse per un babbano, cercò di ucciderla proprio di fronte al funzionario del Ministero della Magia.
Questo episodio e gli atteggiamenti violenti di padre e figlio costarono loro l’incarcerazione ad Azkaban.

Senza più il padre e il fratello in casa, Merope poté iniziare una nuova vita.


L’amore per Tom Riddle

Finalmente libera, Merope riscoprì la propria magia, per anni repressa forzatamente a causa degli abusi familiari.

Nello stesso periodo, oltre ad aver recuperato i suoi poteri magici, Merope si innamorò perdutamente del giovane Tom Riddle, il quale disprezzava lei e la sua famiglia e non si sarebbe mai avvicinato alla giovane in quanto povera e malandata.

L’emozione che la ragazza provava era però così forte ed estranea che la sconvolse. Non aveva occhi che per il giovane e dentro di sé decise che in un modo o nell’altro sarebbe riuscita a legarsi a lui.

Questo amore incondizionato la rese infatti un’eccezione nella propria famiglia. È stata infatti una delle poche persone che riuscì mai a provare un vero e proprio sentimento di affetto verso qualcuno.

Secondo Albus Silente, Merope stregò il giovane Riddle con un filtro d’amore, invece che con la Maledizione Imperius.
In realtà però potrebbe aver usato comunque la maledizione per indurre il giovane a bere. 

Con questo aiuto dalla sua parte, Merope riuscì a sposare Tom e a tenerlo stretto a sé per circa un anno, continuando a somministrargli la pozione. Tra l’altro, durante questo periodo che trascorsero in un altro luogo, la ragazza rimase incinta.

Quello che lei provava per il suo sposo era un amore morboso e ossessivo che l’aveva portata a legarlo a sé con un artificio.
Per questo motivo decise di liberarlo e di non usare più il filtro d’amore nella speranza che alla fine lui avrebbe ricambiato i suoi sentimenti in modo del tutto naturale e spontaneo.

Il giovane Riddle col tempo tornò in sé e capì di essere stato raggirato dalla ragazza, così decise di lasciare la sua sposa e tornare dalla sua famiglia a Little Hangleton.


Gli ultimi giorni

Rimasta quindi sola, senza soldi e incinta, la giovane Merope si trovava in una situazione disperata.
Così disperata da arrivare a vendere l’inestimabile medaglione di Salazar Serpeverde, cimelio di famiglia, solo per guadagnare qualche galeone e campare per i mesi avvenire.

I soldi le servivano per sopravvivere, perché, a quanto sembra, dopo che Tom la abbandonò, lei cadde in una forte depressione tanto da non avere più né la forza né la voglia di vivere.
È possibile che per questo motivo non volle o non riuscì più a usare la magia. Nemmeno per salvarsi la vita.

Quell’unico vero sentimento che avesse mai provato in vita sua fu così diverso da quello a cui era stata abituata in casa e anche così intenso che una volta finito in modo tanto brusco riuscì a portarle via la voglia di vivere.
Neanche la prospettiva di avere un figlio da crescere riuscì a darle la forza necessaria.

Trascorse i suoi ultimi giorni di vita a Londra.
Qui, durante l’ultima notte del 1926, raggiunse l’orfanotrofio Wool’s e diede alla luce un figlio.
Decise di chiamarlo Tom in ricordo del padre del piccolo, con secondo nome Marvolo come il proprio padre.

Morì poco dopo quella stessa notte, senza dire più una parola.
Probabilmente era distrutta dal vuoto che quell’amore non corrisposto le aveva lasciato dentro.
Morì a soli diciannove anni.


Il personaggio di Merope

Merope nella saga è il personaggio che più si contrappone alle altre figure femminili per le scelte che prende durante la sua breve vita.

La giovane Gaunt inizialmente decide di combattere per amore, ma non di un figlio come faranno poi LilyMolly o Narcissa.
Decide di combattere per amore di un uomo, dell’uomo di cui si era innamorata. Quando poi si trova sconfitta non riesce più a reagire, nemmeno a riversare quell’amore nella cura del proprio figlio.

Come dice lo stesso Albus Silente a Harry, non bisogna però giudicare troppo duramente Merope per aver abbandonato suo figlio.

La giovane ragazza si era completamente inebriata di quel sentimento d’amore e, per la prima volta nella sua vita, si sentiva davvero felice.

Quando tutto finì non riuscì a trovare nient’altro che potesse sostituire le sensazioni provate durante quell’ultimo anno. Non perché non volesse, piuttosto perché non ci era mai stata abituata.

Per quanto riguarda invece la presunta perdita della magia, si sa che forti stress emotivi possono portare un mago a perdere le proprie abilità magiche, come molto probabilmente accadde a Merope.
In più, quasi sicuramente, il suo patronus avrebbe cambiato forma, se solo fosse stata capace di produrne uno.

Infine, secondo la Rowling, se Merope fosse rimasta in vita per prendersi cura di suo figlio avrebbe potuto esercitare un’influenza positiva su di lui.


Alla fine si potrebbe arrivare a dire che Voldemort crebbe senza amore per il fatto che sua madre morì desiderandolo.
L’amore di suo padre invece venne rubato piuttosto che guadagnato.
Forse se lui avesse avuto una qualche idea della differenza tra un amore autentico e quello che viene obbligato, avrebbe potuto avere un miglior comprensione del suo potere e di quello che gli sarebbe successo poi.
Fortunatamente per Harry, questo non accadde.

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