Tra gli oggetti che possono sembrare innocui, ma se caduti in mani sbagliate possono diventare pericolosi, c’è la celebre Mappa del Malandrino. Infatti, la sua potenza e utilità sono ben note all’interno della saga. L’incantesimo Homunculus è una formula che, se applicata a una mappa, consente di tracciare tutti i movimenti delle persone che si muovono all’interno dell’area circoscritta e mostrata nella piantina.
La Mappa del Malandrino, come ben sappiamo, mostra la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, inclusi i corridoi, le aule e gli edifici, insieme alla posizione esatta di ogni persona all’interno della scuola. Ma come funziona precisamente?
I quattro Malandrini, nel momento della creazione, hanno usato un incantesimo chiamato Homunculus che permette di far funzionare la Mappa, ed è questo che verrà approfondito in questo articolo. Inoltre, verrà anche mostrato la storia del termine e la sua applicazione in più campi.
L’incantesimo Homonculus
Nonostante le informazioni limitate, è possibile affermare con sicurezza che si tratta di un incantesimo estremamente potente e di alta tecnica. Questo dimostra che i quattro Malandrini, seppur la loro giovane età, erano già esperti in magie avanzate. Inoltre, l’incantesimo Homunculus è così efficace che nemmeno mezzi potenzialmente funzionali permettevano di ingannare la mappa.
Il Mantello dell’Invisibilità, per esempio, non proteggeva dall’occhio della mappa. Anche la Pozione Polisucco, che camuffata l’aspetto di chi la beve, non ingannerebbe la mappa; lo stesso vale per la trasformazione in Animagus.
Insomma, una volta che l’individuo rimane tracciato dall’incantesimo su una mappa, non importa se l’aspetto cambia, la mappa è in grado di registrare l’essenza della persona andando al di là dell’aspetto fisico.
Etimologia e alchimia
Homonculous è una variante ortografica di homunculus, un termine utilizzato per descrivere qualsiasi rappresentazione di un essere umano, in genere indicando una creatura umana o umanoide molto piccola. Questo termine è stato coniato nella metà del XVII secolo, derivando dal latino “homo”, che significa “uomo” o “essere umano”, con il suffisso diminutivo “-culus”.
Durante il Medioevo, gli alchimisti avevano l’ambizione di creare la vita artificialmente. Le prime testimonianze del procedimento per creare l’homunculus si trovano nel De Rerum Natura del medico-alchimista Paracelso, datato 1537. In quest’opera, sono riportate istruzioni dettagliate per la creazione di questa piccola entità:
Se il seme umano, chiuso in un’ampolla di vetro sigillata ermeticamente, viene seppellito per quaranta giorni in letame di cavallo e opportunamente magnetizzato, comincia a muoversi e a prender vita. […] Nutrito artificialmente con arcanum sanguinis hominis per quaranta settimane e mantenuto a temperatura costante, prenderà l’aspetto di bambino nato di donna, ma molto più piccolo. Chiamiamo un tale essere homunculus […].
De Rerum Natura, Paracelso, 1537
L’immagine dell’homunculus, in generale, è stata resa popolare nell’immaginario collettivo anche grazie alla letteratura ottocentesca, in particolare attraverso opere come Frankenstein di Mary Shelley e Faust di Goethe.
È interessante notare come l’alchimia sia stata citata nella saga di Harry Potter, dove troviamo numerosi riferimenti all’interno della trama. Questo evidenzia il persistere dell’interesse per l’alchimia e per le sue implicazioni nella cultura popolare e nella letteratura moderna.
È evidente come J.K. Rowling attinga alle ricche tradizioni delle leggende medioevali e del folclore per arricchire e dare profondità ai suoi racconti. Anche solo osservando parzialmente, possiamo riconoscere il riflesso di queste influenze nell’utilizzo dell’incantesimo Homunculus. Questo traccia i movimenti delle persone, miniaturizzandole su una mappa e rendendo così la Mappa del Malandrino lo strumento che oggi conosciamo.