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L’importanza della luce nella saga di Harry Potter – parte 2

16 Dicembre 2021 ceci-russ 6 min read

L’importanza della luce nella saga di Harry Potter – parte 2

16 Dicembre 2021 Minerva 6 min read

Dopo aver affrontato la tematica della depressione e dei Dissennatori, in questo articolo, vi parliamo di un’altra bellissima tematica che la nostra autrice affronta nel corso dei libri, a volte in modo esplicito, a volte in modo indiretto: la luce.

Nella prima parte di questo viaggio alla scoperta del significato e dell’importanza della luce nella saga di Harry Potter vi abbiamo riportato alcuni esempi iniziali. Concludiamo ora la nostra analisi proseguendo fino all’ultimo libro.

Il Pensatoio

Dentro c’era un basso bacile di pietra, con strane figure incise sul bordo; rune e simboli che Harry non riconobbe. La luce d’argento emanava dal contenuto del bacile, che non somigliava a nulla che Harry avesse mai visto prima. Non riuscì a capire se la sostanza fosse liquida o gassosa. Era di un colore argento luminoso e biancastro, e si muoveva incessantemente; la superficie s’increspò come acqua accarezzata dal vento, e poi, simile alle nuvole in cielo, si separò e vorticò dolcemente. Sembrava luce liquida – o vento solido; Harry non riuscì a capirlo.

Harry Potter e il Calice di Fuoco – Capitolo 30: Il Pensatoio

Nella saga, la luce spesso rappresenta i ricordi. Abbiamo già parlato dell’unico ricordo che Harry ha della notte in cui i suoi genitori sono morti, la luce verde dell’Anatema Che Uccide. La luce che incontriamo nel quarto capitolo della saga è la luce dei ricordi estratti dalla mente dell’abile Mago in grado di eseguire questa magia.

Nell’ufficio di Silente, Harry incontra per la prima volta il Pensatoio, il luogo dove il preside di Hogwarts conserva i suoi ricordi più importanti. Lo incontreremo ancora, nel corso della saga, in particolare nel settimo libro, quando Silente mostrerà a Harry i suoi ricordi di Tom Riddle.

luce ricordi

Che si tratti di “stringhe” di memoria, come vediamo nel film, o di ricordi intrappolati in una lacrima, ciò che viene versato nel Pensatoio viene descritto da Harry proprio come luce liquida. È interessante notare che ogni volta che il nostro protagonista guarda nel Pensatoio, attraverso i ricordi scopre un segreto o una verità che non si aspettava.

In greco, luce si dice phos, la cui radice corrisponde a quella del verbo phaino, che significa mostrare e rendere manifesto. In origine, dunque, il termine greco phos non indicava soltanto la luce come mezzo per vedere, ma anche la luce che emana la verità raggiunta tramite la conoscenza.

Per i classicisti in lettura, ricordiamo che il legame tra il vedere e il conoscere è espresso anche dal verbo orao, che significa appunto vedere. Al tempo perfetto (passato prossimo/remoto) il verbo è oida, che significa proprio: io so (perché ho visto). E si può vedere (scoprire, dunque sapere) qualcosa soltanto attraverso la luce.

pensatoio

Prior Incantatio

Un fiotto di luce verde sgorgò dalla bacchetta di Voldemort mentre un fiotto di luce rossa esplodeva da quella di Harry: s’incontrarono a mezz’aria […] e un sottile raggio di luce ora univa le due bacchette, né rosso né verde, ma di un luminoso oro intenso.

Harry Potter e il Calice di Fuoco – Capitolo 34: Prior Incantatio

La luce verde dell’Anatema Che Uccide incontra la luce rossa dell’incantesimo che, per eccellenza, rappresenta il personaggio di Harry Potter, l’incantesimo di Disarmo. Come spiegherà poi Silente, quando due bacchette gemelle, come sono quelle di Harry e di Voldemort, si scontrano, una delle bacchette costringe l’altra a emettere gli incantesimi che ha operato, a ritroso nel tempo.

prior incantatio

Questo succede quando, dopo che il filo d’oro che unisce le due bacchette va in mille pezzi, pur restando esse unite, Harry e Voldemort si ritrovano rinchiusi in una rete d’oro a forma di cupola, una gabbia di luce.

Grosse perle di luce cominciano a scivolare su e giù per il filo che unisce le bacchette. Quando Harry riesce a spingere una delle perle fino alla punta della bacchetta di Voldemort, avviene l’incantesimo, e ciò che Harry vede lo ricordiamo tutti.

Con il Pensatoio la luce era legata in modo evidente ai ricordi. Qui, con l’Incantesimo Reversus, potremmo dire che la luce, grande protagonista del momento, ci permette di leggere un’altra, quella di una bacchetta.

prior incantatio
Crediti su Harry Potter Wiki per la fanart

Stupeficium!

Harry vide Sirius schivare il fiotto di luce rossa di Bellatrix e deriderla.

“Avanti, puoi fare di meglio!” le gridò, la voce echeggiante nella vastissima sala.

Il secondo getto luminoso lo colpì in pieno petto.

Harry Potter e l’Ordine della Fenice – Capitolo 34: L’Ufficio Misteri

Non c’è luce, in questo quinto capitolo della saga. Harry passa il suo momento più difficile e si sente abbandonato. La Umbridge prende il controllo della scuola. Sirius è chiuso in casa a Grimmauld Place e Harry non può fare nulla per aiutare il suo padrino. E infine, arriva la prima grande perdita, da dopo morte di Lily e James.

L’unica luce che ricordiamo è quella rossa degli Schiantesimi che volano all’interno dell’Ufficio Misteri, durante la battaglia omonima. E una luce rossa, in particolare: quella dello Stupeficium lanciato da Bellatrix Lestrange che colpisce Sirius Black in pieno petto.

Harry assiste alla scena impotente. Nonostante sia effettivamente il Velo a uccidere Sirius, di nuovo Harry vede qualcuno morire colpito da una luce. Una luce verde gli ha portato via i genitori, quattordici anni prima, e ora una luce rossa gli sta portando via il suo padrino, la persona con cui credeva di poter ricostruire una vita, una volta lasciata la casa dei Dursley.

Crediti su DeviantArt per l’immagine

In alto le bacchette per Albus Silente

La scena delle bacchette puntate al cielo per rendere omaggio ad Albus Silente, caduto durante la Battaglia della Torre di Astronomia, non è presente nei libri, ma troviamo che sia stata una delle (poche) aggiunte positive.

Per onorare il miglior preside che Hogwarts abbia mai avuto, gli studenti e gli insegnanti illuminano le proprie bacchette, con un semplice Lumos, e le puntano verso il cielo. Queste luci rappresentano ciò che Silente è stato in vita per i suoi studenti, i suoi colleghi e anche per la comunità magica. Delle luci che si accendono nella notte, per ricordare un’ultima volta una grande luce che si è spenta per sempre.

bacchette in alto per silente

La luce che richiama Ron

Dopo la furiosa lite fra Harry e Ron, nel settimo libro, questi abbandona i due amici. Harry e Hermione sono costretti a spostarsi periodicamente, dunque sembra proprio che Ron sia destinato a non ricongiungersi a loro mai più, non essendo in grado di trovarli.

Ma ecco che una notte compare all’improvviso, come sbucato dal nulla. Che cosa l’ha guidato fino al luogo dove si trovano i suoi due amici? Una luce, spiega Ron, una palla di luce che gli è entrata nel petto, mentre il Deluminatore “pronunciava” il suo nome con la voce di Hermione.

Nel momento del massimo bisogno, è la luce a guidare Ron verso i suoi due migliori amici, come rischiarando la strada davanti a lui e indicandogli il suo cammino.

ron torna da harry e hermione, seguendo la luce

King’s Cross

Dopo la sua morte, Harry si sveglia alla stazione di King’s Cross. È circondato da una nebbiolina luminosa e sopra di lui, oltre la cupola trasparente, splende la luce del sole. Questo luogo è ben rappresentato nel film, dove appare completamente immacolato, bianco come il latte, e di bianco è vestito anche Albus Silente.

È chiaro che questo luogo è stato rappresentato in modo così luminoso per contrastare l’oscurità della Foresta Proibita, dove una parte di Harry è appena morta. Questi si è lasciato alle spalle la notte, la sofferenza, la paura e la sconfitta, ed è giunto in un luogo di sola luce e di pace. Qui tutto può ricominciare: Harry può vincere il suo nemico.

king's cross immersa nella luce

La fine del viaggio

Il sole sorgeva su Hogwarts e la Sala Grande ardeva di vita e di luce.

Harry Potter e i Doni della Morte – Capitolo 36: La falla nel piano

Così viene descritta la fine della Battaglia di Hogwarts, dopo che Lord Voldemort è stato definitivamente sconfitto.

Posò la bacchetta spezzata sulla scrivania del Preside, la toccò appena con la punta della Bacchetta di Sambuco e mormorò: “Reparo”.

La sua bacchetta si saldò e dalla punta scaturirono scintille rosse. Harry capì che ce l’aveva fatta.

Harry Potter e i Doni della Morte – Capitolo 36: La falla nel piano

Quando scintille rosse scaturiscono dalla punta della sua bacchetta, fino a poco prima spezzata a metà, Harry capisce che la Bacchetta di Sambuco ha funzionato: la sua, quella con la piuma di fenice, è stata riparata.

Questa non solo è la fine del nostro viaggio attraverso i significati della luce nella saga, ma anche la fine del viaggio di Harry: delle scintille rosse lo riuniscono con la sua bacchetta, quella vera, dopo aver sconfitto il suo nemico. La Bacchetta di Sambuco può tornare al suo legittimo proprietario. Harry può incominciare un nuovo viaggio: il resto della sua normale vita.

hogwarts dopo la battaglia

Avevate notato anche voi l’importanza e la presenza costante della luce nella saga? Avete notato altri esempi in cui la luce simboleggia una tematica importante nella saga? Diteci la vostra nei commenti!

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