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Le Antiche Rune: non solo una materia di Hogwarts

4 Ottobre 2020 ales-dilu 6 min read

Le Antiche Rune: non solo una materia di Hogwarts

4 Ottobre 2020 Succodizucca 6 min read

Lo studio delle Antiche Rune è una disciplina tanto misteriosa quanto bistrattata nei libri e nei film della saga, ma non solo. Dalle origini nel II secolo d.C., ripercorriamo la storia, gli usi e le apparizioni contemporanee di questi enigmatici simboli.

Tra tutte le materie insegnate a Hogwarts, Antiche Rune è certamente una delle più misteriose e affascinanti. Purtroppo, né all’interno dei libri né nei film abbiamo la possibilità di vedere su cosa si concentri l’insegnamento di questa disciplina.

Questo è davvero un peccato perché, come scopriremo, i simboli runici hanno un’origine antichissima. Essi sono infatti utilizzati non solo nella saga di Harry Potter, ma anche in altri prodotti culturali contemporanei.

Storia, tipologie e usi

Le teorie sull’origine dell’alfabeto runico sono innumerevoli e incerte. Sappiamo che le popolazioni germaniche del Nord Europa lo utilizzarono largamente tra II e VIII secolo d.C. e che deriva probabilmente da un sistema messo a punto dai Goti a partire dall’alfabeto etrusco.

La definizione di “rune” deriverebbe, invece, dal sostantivo norreno rún, che indica i singoli segni dell’alfabeto e nelle altre lingue germaniche antiche ha il significato di “nascosto, segreto”. Una caratteristica peculiare di questi simboli è quella di essere costituiti da sole linee rette senza segni orizzontali. In origine, le rune venivano infatti tracciate su tavolette di legno; i tratti disposti orizzontalmente avrebbero potuto confondersi con le venature del legno stesso, creando quindi confusione e potenziali errori di lettura.  

Il fuþark (futhark) rappresenta il primo di una serie di alfabeti runici che arrivano fino all’epoca medievale. Deve il suo nome alle iniziali dei primi sei simboli che lo compongono (Fehu, Uruz, Þurisaz, Ansuz, Raido, Kaunan) ed è costituito da 24 segni.

A partire da questo alfabeto, la scrittura runica si è poi diversificata a seconda della zona in cui veniva utilizzata. In aggiunta alla serie dotata di 24 simboli, esiste anche una serie runica breve detta vichinga o nordica. Questa presenta solo 16 simboli che appaiono semplificati rispetto alla serie precedente.

Troviamo poi una serie runica anglosassone, composta da 33 segni. L’ultima serie è invece definita medievale ed era utilizzata in area scandinava tra XII e XV secolo per trascrivere le lettere dell’alfabeto latino. In questa zona, inoltre, la leggenda vuole che sia stato Odino, padre degli dei e dio della guerra, a scoprire le rune e a utilizzarle come fonte di potere e sapienza, secondo quanto descritto nel poema eddico Hávamál.

Oltre che come sistema di scrittura, sacerdoti e capi tribù utilizzavano i simboli runici a scopo propiziatorio e per prevedere la sorte. Secondo i miti e leggende norreni, le rune venivano anche incise sugli oggetti più diversi per aumentarne i poteri o conferire abilità speciali a chi li utilizzava.

Rune futhark

Le Antiche Rune in Harry Potter

All’interno della saga, lo studio delle rune è una delle tante materie secondarie che gli studenti possono scegliere a partire dal terzo anno. In realtà, lo vediamo menzionato nei libri fin dalla Camera dei Segreti:

Harry si girò nervosamente verso la porta della stanza e Ron uscì dietro di lui. Scesero di corsa nella sala comune del Grifondoro, mezza deserta, e si avvicinarono a Hermione che, tutta sola, stava leggendo un libro dal titolo Metodo semplificato per la lettura delle Antiche rune.

Harry Potter e la Camera dei Segreti – Capitolo 14: Cornelius Caramell

Questa citazione ci offre uno dei pochissimi elementi conosciuti relativi al corso di Antiche Rune di Hogwarts: il titolo del manuale. Sempre attraverso menzioni sparse in qua e in là per i libri, sappiamo poi che la docente della materia è Bathsheda Babbling.

Purtroppo, né all’interno dei libri né nei film troviamo descrizioni o scene che ci facciano capire quale sia effettivamente il programma della materia. Grazie a un commento di Hermione in merito al proprio esame di Antiche Rune ai G.U.F.O., possiamo ipotizzare che agli studenti venga insegnato a leggere e tradurre testi runici risalenti a diverse epoche:

«Ho sbagliato a tradurre ehwaz» ringhiò Hermione. «Vuol dire “associazione”, non “difesa”. L’ho confuso con eihwaz».

Harry Potter e l’Ordine della Fenice – Capitolo 31: I G.U.F.O.

Oltre a essere utilizzate in combinazione con altre branche della magia, come Divinazione, Trasfigurazione e Aritmanzia, anche nella saga le rune sono dunque utilizzate come alfabeto per trascrivere le lingue moderne. Questo ci è confermato da innumerevoli apparizioni dei simboli runici in diverse occasioni. Ricordiamo in particolare:

  • la placca utilizzata per la foto segnaletica di Sirius Black nel terzo film;
  • le rune incise sulla superficie del Pensatoio nello studio di Silente;
  • i simboli runici presenti su un numero del Cavillo che, se letti capovolti, avrebbero rivelato un incantesimo per trasformare le orecchio del nemico in mandarini cinesi;
  • e, soprattutto, la copia di Le fiabe di Beda il Bardo in alfabeto runico lasciata in eredità da Silente a Hermione, la quale si accorge del simbolo dei Doni della Morte proprio a causa della sua scarsa somiglianza con i segni tipici del sistema di scrittura runico.

Altre apparizioni

I simboli runici sono ampiamente utilizzati all’interno degli universi fantasy più diversi, passando attraverso libri, film, serie tv e videogiochi. Vediamone alcuni insieme.

La saga di Shadowhunters

Un esempio lampante è quello della saga urban fantasy Shadowhunters, nata dalla penna di Cassandra Clare. Per chi non avesse letto i libri, gli Shadowhunter sono guerrieri discendenti dell’Angelo Raziel e dallo stesso dotati di incredibili poteri al fine di sconfiggere i demoni.

Diversamente da quanto accade in Harry Potter, qui le rune sono le protagoniste indiscusse della storia. Si tratta infatti si simboli marchiati a fuoco sul corpo di ogni Shadowhunter per conferire loro particolari abilità e protezioni nella lotta contro i demoni. Alcune sono permanenti e vengono applicate poco dopo la nascita, altre invece devono essere tracciate prima di ogni battaglia tramite uno strumento chiamato stilo.

Inoltre, le rune possono essere disegnate anche su armi e altri oggetti per aumentarne la potenza o svolgere determinati compiti, come sbloccare una porta chiusa a chiave e creare fuochi. I simboli tracciati sul corpo degli Shadowhunter sono tipicamente neri, mentre quelli tracciati sugli oggetti possono essere di diversi colori.

Rune Shadowhunters

The Legend of Zelda: Breath of the Wild

Anche nell’acclamatissimo videogioco per Nintendo Switch The Legend of Zelda: Breath of the Wild le rune giocano un ruolo importante. Vengono infatti in aiuto del protagonista Link nella forma di incantesimi sbloccabili all’inizio del gioco, dopo aver completato le sfide di quattro sacrari.

In questo caso, non si tratta di simboli tracciati sul corpo di Link o sugli oggetti. Potremmo pensarle come una sorta di app che potenziano la Tavoletta Sheikah, uno strumento simile a un tablet utilizzato dal protagonista per immagazzinare informazioni e potenziare (tramite le rune, appunto) le proprie abilità.

Tra le rune di base che è possibile acquisire a inizio gioco abbiamo infatti le Bombe Radiocomandate; il Kalamitron, che permette di sollevare e spostare oggetti metallici; la Stasys, che blocca gli oggetti nel tempo per alcuni secondi e consente di colpirli con le armi per scagliarli lontano; e il Glacyor, che solidifica l’acqua creando dei pilastri su cui è possibile arrampicarsi o che servono da barriere contro determinati attacchi.

Insomma, dobbiamo proprio dirlo: certe rune farebbero decisamente comodo anche a noi! Come abbiamo visto, le antiche rune sono molto più che una materia di Hogwarts. Rappresentano infatti un elemento certamente fondamentale per lo svolgimento di alcune storie, siano esse sotto forma di libro, film o videogioco. Ci sarebbe piaciuto che il loro studio fosse maggiormente approfondito quantomeno nei libri di Harry Potter, ma purtroppo dovremo accontentarci dei pochi indizi lasciati da J.K. Rowling.


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