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Le scene cult dell’Ordine della Fenice

10 Giugno 2020 gian-sarl 5 min read

Le scene cult dell’Ordine della Fenice

10 Giugno 2020 Newt 5 min read

Quando si parla del quinto film, molti fan di Harry Potter storcono il naso. Per la maggior parte di loro, infatti, esso simboleggia l'”inizio della fine”, essendo il primo film diretto dal criticatissimo David Yates. I numeri, però, non confermano queste sensazioni: solo il primo e l’ultimo film della serie hanno incassato più dell’Ordine della Fenice, e nella maratona televisiva del 2020 è stato superato, di pochissimo, solo dall’ultimo film.

I motivi possono essere tanti, ma non si può negare che, al di là delle gravi mancanze come quella sulla storia di Neville, ci sono delle scene diventate cult e che sono tra le più memorabili di tutta la serie. Vediamo quali sono le principali, in ordine cronologico.

La scena dei Thestral

In tre minuti di film traspare tutta la condizione di Harry e la fase che lui sta vivendo della sua vita. Non era facile rappresentare in un film la sua crisi adolescenziale, quel momento in cui si è alla ricerca della propria identità e ci si sente “diversi”. Con al differenza che Harry è veramente diverso, anche dagli altri maghi. Le continue visioni sembrano dimostrarlo e alla fine dell’anno il fatto che lui sia “speciale” viene confermato dalla scoperta di essere il Prescelto. La scena dei Thestral, non a caso, si colloca subito dopo la lettera a Sirius in cui Harry dice di sentirsi solo, nei giardini del castello deserti anche per l’assenza di Hagrid. Luna non solo gli dice che lo crede e che può vedere anche lei i Thestral, ma gli dice anche che la gente li evita perché “diversi”. Proprio come loro due. Poi c’è la spiegazione sul modo di agire “nell’ombra” di Voldemort, volto a creare scompiglio, e sull’importanza, quindi, dell’unione. Un discorso di grande impatto che sostituisce, in un certo senso, la particolare canzone del Cappello Parlante di quell’anno, assente nel film.

Luna con il Thestral

Minerva contro Dolores

Qui c’è poco da dire, anche perché si tratta di due interpretazioni fenomenali da parte di Maggie Smith e di Imelda Staunton. Una scena che ci fa capire fin da subito che la Umbridge prova a impadronirsi della scuola, ma troverà un osso duro nella professoressa McGranitt.

Umbridge contro McGranitt

Ovviamente

Una sola parola. Ma quando viene pronunciata da Piton, con la sua tipica espressione di disgusto, diventa qualcosa di memorabile. Nel libro non avviene il successivo schiaffo a Ron, inoltre “obviously” è reso, in tutte le traduzioni italiane, con “evidentemente”, una parola che evidentemente non avrebbe fornito lo stesso effetto.

Piton mentre pronuncia "ovviamente"

Harry e Sirius

La scena nel quartier generale dell’Ordine della Fenice ci mostra il profondo rapporto di affetto tra Harry e Sirius, oltre a fornirci un importante insegnamento. Non possiamo fare a meno di versare una lacrima quando Sirius dice che loro saranno una famiglia quando tutto quello sarà finito, ma ancora più importante è la frase sulla luce e sull’oscurità che sono presenti in ognuno di noi, con Sirius che si dimostra comprensivo sulla situazione che sta vivendo Harry, un adolescente tormentato da visioni terribili.

Il mondo non è diviso tra persone buone e Mangiamorte! Tutti abbiamo sia luce che oscurità dentro di noi. Ma sta sempre a noi scegliere da che parte schierarci.

Harry e Sirius a Grimmauld Place

La fuga dei Mangiamorte da Azkaban

Per prima cosa, questa scena segna la prima e ultima apparizione di Azkaban, se escludiamo una copertina di un’edizione inglese del terzo libro e il videogioco dell’Ordine della Fenice, che riprende proprio la scena del film. Infatti, essendo i libri narrati solo dal punto di vista di Harry, la prigione dei maghi non appare mai nella saga letteraria, se non dai racconti di altri personaggi, anche se un articolo di Wizarding World ci rivela alcuni aspetti. Hagrid annuncia la fuga dicendo che “arriva una tempesta”, momento totalmente diverso dal libro, in cui Harry nota la felicità di Voldemort dalla sua cicatrice, ma che è entrato comunque nel nostro immaginario. Memorabile è soprattutto la risata sadica di Bellatrix Lestrange, con una menzione particolare alla faccia di Neville, che scopre che la donna che ha torturato i suoi genitori è tornata in libertà. Uno degli eventi chiave nella sua crescita.

Fuga di Bellatrix Lestrange da Azkaban

L’occlumanzia con Piton

Chiedete a un fan di Harry Potter quale animale associa a James. Con ogni probabilità la risposta non sarà un cervo, ma un maiale. Il merito è di una lezione di Occlumanzia presente soltanto nel film. Sono almeno tre le frasi che restano impresse nella nostra memoria. Dopo “siamo sentimentali” e “potrei vomitare”, arriva l’iconico “tuo padre era un maiale”. Forse James non merita questa reputazione, ma questo è un altro discorso. L’odio di Piton verso James, che in qualche modo trasmette su Harry, è perfettamente tangibile viste le sue espressioni e il modo di pronunciare quelle frasi. Il merito è ovviamente di Alan Rickman, ma bisogna spezzare una lancia anche per il doppiatore italiano Francesco Vairano.

Lezione di Occlumanzia

La fuga dei gemelli Weasley

Qui c’è poco da commentare. L’ultimo atto dei gemelli Weasley nella loro carriera scolastica a Hogwarts è indimenticabile. Un qualcosa alla Fred e George, insomma. E la rappresentazione cinematografica non è da meno, con l’enorme mostro di fuoco che infiamma la Sala Grande, la Umbridge che scappa, i Decreti che cadono a terra, i ragazzi (e Vitious!) che escono a festeggiare in cortile e la W che appare in cielo.

Fuga di Fred e George Weasley da Hogwarts

Non devo dire bugie

Una trovata geniale del film, assente nel libro, è quella di punire la Umbridge con la legge del contrappasso, o karma che dir si voglia. Infatti, quando chiede a Harry di salvarla perché non vuole fare male ai centauri, lui risponde con la frase incisa nel suo corpo:

Mi dispiace, professoressa. Non devo dire bugie.

La Umbridge viene portata via dai centauri

La morte di Sirius e l’urlo strozzato di Harry

D’accordo, nel film manca tutta la parte successiva, con la furia di Harry che si sfoga con Nick-Quasi-Senza-Testa e con Silente. Ciò non toglie che quella scena ci fa vedere un nodo alla gola tutte le volte che la riguardiamo. Ancora di più se pensiamo che il suono sia stato volutamente tolto visto che l’urlo di Daniel Radcliffe era stato giudicato troppo straziante.

Ultimo combattimento di Sirius e Harry

Voldemort contro Silente

Non era facile rappresentare un duello così epico. Ma, nonostante qualche differenza con la versione del libro, si ha la sensazione di assistere al più grande scontro tra maghi, come non potrebbe essere altrimenti, visto che si tratta dei due maghi più potenti della storia. Un duello che, probabilmente, supera come intensità anche quello finale tra Voldemort e Harry.

Duello tra Silente e Voldemort

Non sono le uniche scene cult dell’Ordine della Fenice: abbiamo la fuga di Silente, abbiamo Luna che ritrova le sue scarpe, il “Giustizia” di zio Vernon e tanto altro ancora. In un certo senso questo aumenta il rimpianto per un film che poteva essere tra i migliori della serie se solo non durasse così poco. Paradossalmente, al libro più lungo corrisponde il film più corto, se escludiamo la seconda parte dei Doni della Morte. L’Ordine della Fenice è infatti un romanzo di oltre 800 pagine. Bisognava forse allungare un po’ il film inserendo la scena del San Mungo e qualche dettaglio in più sulla profezia, e magari mostrare che Ron e Hermione diventano prefetti e mettere in scena almeno la prima partita di Quidditch, dove la Umbridge sequestra le scope a Harry e ai gemelli Weasley dopo la zuffa coi Serpeverde. Viste le premesse, poteva diventare veramente un capolavoro. Se vi viene in mente qualche altra scena cult che è stata tralasciata nell’articolo, fatecelo sapere nei commenti!

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