Forse pensando al mondo di Harry Potter, le piante magiche non sono proprio la primissima cosa che può venirci in mente. Eppure, esse non si limitano ad essere soltanto la passione più grande di Neville Paciock.
Più volte nel corso della saga noi stessi siamo stati testimoni della loro importanza e di come in diverse occasioni siano state di aiuto o di ostacolo per i vari personaggi. Vediamo insieme le sette piante principali, in ordine di comparsa.
L’Aconito
“E… Potter, qual è la differenza tra l’Aconitum napellus e l’Aconitum lycoctonum?”
La Pietra Filosofale, Capitolo 8 – Il Maestro delle Pozioni
Questa è una delle domande che Piton pone a Harry durante la prima lezione di Pozioni del suo primo anno ad Hogwarts; alla mancata risposta di Harry, non si fa aspettare la spiegazione del professore stesso: sono la stessa pianta, nota anche con il semplice nome di Aconito.
Ma l’importanza di questa pianta non si ferma soltanto al primo emblematico incontro tra Harry e Piton. Infatti, l’aconito è uno degli ingredienti principali della Pozione Antilupo, preparata proprio da Piton per il professor Lupin, durante il terzo anno.
Il Tranello del Diavolo
Una delle prime piante che troviamo nella saga è il Tranello del Diavolo: formata da un insieme di lunghi tentacoli, predilige i luoghi bui e umidi, mentre teme luce e calore e quindi anche il fuoco. È molto pericolosa e per questo costituisce uno degli ostacoli da superare per raggiungere la Pietra Filosofale, quello posto a difesa della Pietra dalla professoressa Sprite.
Sentiamo parlare di questa pianta anche in Harry Potter e l’Ordine della Fenice: un articolo de La Gazzetta del Profeta riporta la notizia della morte di Broderick Bode, un dipendente del Ministero della Magia, che, mentre era ricoverato al San Mungo, è stato ritrovato strangolato nel proprio letto. La pianta che ne ha causato la morte era proprio un Tranello del Diavolo, che era stato scambiato dai Guaritori per un innocuo Frullobulbo (le due piante sono infatti piuttosto simili quando il Tranello del Diavolo è solo parzialmente sviluppato). Senza dubbio una delle morti più macabre del Mondo Magico che ci sia mai stata raccontata.
Ritroviamo infine il Tranello del Diavolo anche durante la Battaglia di Hogwarts, quando la professoressa Sprite lo usa, insieme a Tentacula Velenosa e Pugnacio, per ostacolare l’assalto dei Mangiamorte alla scuola.
Il Platano Picchiatore
Il Platano Picchiatore è sicuramente l’albero più iconico dell’intera saga. Lo incontriamo per la prima volta durante il secondo anno di Harry ad Hogwarts, quando lui e Ron si schiantano su di esso con la Ford Anglia volante di Arthur Weasley. È un albero grande e robusto, ma anche molto pericoloso perché attacca chiunque gli passi troppo vicino; per potersi avvicinare senza essere colpiti, è necessario schiacciare un nodo alla base del tronco dell’albero stesso.
Scopriamo nel terzo libro, che l’albero fu fatto piantare da Silente l’anno in cui Lupin iniziò a frequentare Hogwarts, al fine di nascondere il passaggio segreto verso la Stamberga Strillante, luogo in cui Lupin stesso si rifugiava nelle notti di luna piena.
In Harry Potter e il Calice di Fuoco, quando la signora Weasley, col figlio Bill, va a trovare Harry prima della terza prova del Torneo Tremaghi, si mostra incuriosita dal Platano Picchiatore, che non era presente durante i suoi anni a scuola.
Se volete saperne di più sulla storia del Platano Picchiatore, ne abbiamo parlato approfonditamente in questo articolo.
La Mandragola
Una delle lezioni di Erbologia più ricordate è quella in cui la professoressa Sprite illustra le proprietà della Mandragola e mostra agli studenti come rinvasarla.
Quando interrata, risultano visibili soltanto delle foglie color verde marcio, ma una volta estratta dal terreno, si presenta come un neonato coperto di fango e terribilmente brutto, con delle foglie al posto dei capelli e la pelle verdastra.
“Oggi rinvaseremo le mandragole. Allora, chi sa dirmi le proprietà della mandragola?”
La Camera dei Segreti, Capitolo 6 – Gilderoy Allock
Nessuno fu sorpreso nel vedere la mano di Hermione alzarsi per prima.
“La mandragola è un efficace ricostituente” disse Hermione che, come al solito, sembrava avere inghiottito tutto il libro di testo. “Si usa per riportare nella condizione originale le persone che sono state trasfigurate o sottoposte a un incantesimo”.
Quindi, come spiega la Sprite con l’intervento di Hermione, la Mandragola è un ingrediente fondamentale della maggior parte degli antidoti, viste le sue proprietà ricostituenti. Verso la fine del secondo anno, le Mandragole vengono infatti utilizzate per creare una pozione che permetta di annullare gli effetti della pietrificazione dovuta al Basilisco.
Tuttavia, è importante ricordare che il pianto di una Mandragola è fatale, per questo è importante indossare sempre dei paraorecchie quando si lavora con queste piante. Ritroveremo poi le Mandragole anche nel settimo libro, durante la Battaglia di Hogwarts, utilizzate come armi dalla professoressa Sprite e alcuni studenti (tra cui Neville ovviamente) contro i Mangiamorte.
Il Bubotubero
È in Harry Potter e il Calice di Fuoco che facciamo la conoscenza dei Bubotuberi, piante rassomiglianti a lumache nere giganti, ricoperte di bozzi grossi e lucenti pieni di liquido. In una lezione di Erbologia, la professoressa Sprite insegna agli studenti di Grifondoro e Tassorosso come spremerli in sicurezza per ricavarne il pus, prezioso liquido utile contro l’acne, ma che può provocare danni alla pelle se non diluito adeguatamente.
Sicuramente ne sa qualcosa la sfortunata Hermione: infatti, aprendo una delle lettere minatorie che riceve a seguito dell’articolo diffamante di Rita Skeeter, del pus di Bubotubero le si riversa sulle mani, ricoprendole di bolle gialle e piaghe doloranti.
L’Algabranchia
Indimenticabile è l’Algabranchia, l’alga grazie alla quale Harry riesce a respirare sott’acqua per un’ora, superando così la seconda prova del Torneo Tremaghi, all’interno del Lago Nero. Essa, una volta ingerita, provoca una metamorfosi della persona, che si ritrova con mani e piedi palmati e branchie. Ci viene descritta dal punto di vista di Harry come una palla di “viscide code di ratto di un verde grigiastro” e gommosa da masticare, come i tentacoli di un polpo.
Mentre nel film è Neville a consigliarla a Harry per affrontare la seconda prova, nel libro è Dobby che gliela consegna, a pochi minuti dall’inizio della prova, dopo aver sentito la professoressa McGranitt e il (falso) professor Moody che ne discutevano.
La Mimbulus Mimbletonia
Incontriamo la Mimbulus Mimbletonia per la prima volta in Harry Potter e l’Ordine della Fenice, in uno scompartimento dell’Espresso per Hogwarts. È Neville a presentare la pianta a Harry, Ginny e Luna.
Ficcò la mano libera da Oscar nella borsa dei libri e dopo aver rovistato un po’ estrasse quello che sembrava un piccolo cactus grigio in un vasetto, ma invece che di spine, era coperto di bolle.
L’Ordine della Fenice, Capitolo 10 – Luna Lovegood
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“È molto, molto rara” spiegò Neville con un gran sorriso.
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“Possiede uno straordinario meccanismo difensivo”
Infatti, quando Neville la tocca con la punta della piuma, ogni bolla esplode ricoprendo i ragazzi e tutto lo scompartimento di Puzzalinfa, una sostanza nauseante, anche se non velenosa.
Forse non di particolare utilità, né un grande ostacolo, ma è sicuramente una pianta importante per Neville: infatti, per la prima volta in cinque anni, anche lui riesce a ricordare la parola d’ordine per entrare nella Sala Comune di Grifondoro, che è appunto “Mimbulus Mimbletonia”. Un piccolo passo per l’umanità, ma un grande passo per il nostro Neville.
Che sia il grande e minaccioso Platano Picchiatore o la piccola e provvidenziale Algabranchia, le piante ricoprono un ruolo spesso fondamentale (in positivo o in negativo) per i nostri eroi. E voi che ne pensate? C’è qualche pianta che vi sta a cuore? Avete rivalutato la loro importanza? Fatecelo sapere nei commenti.