Parliamo chiaramente: uno dei personaggi più sottovalutati di tutta la saga di Harry Potter, è Harry stesso. Vuoi perché è il prescelto, vuoi perché è il protagonista, vuoi perché a volte risulta antipatico ai più, è proprio lui a essere più volte bistrattato.
E proprio questo “bistrattamento” tende a far dimenticare a tutti che in realtà Harry è molto simpatico, intelligente e capace a esprimersi molto bene con le parole. Forse, anzi, soprattutto per merito della Rowling, certo, tuttavia, il nostro maghetto occhialuto è artefice di alcune tra le frasi epiche più belle dell’intera saga. Scopriamo insieme le migliori 10 pronunciate proprio dal signor Potter jr, i loro significati e il peso che hanno avuto in quel determinato momento della saga.
1. Lo Specchio delle Brame
Iniziamo andando in ordine cronologico, e quindi partiamo dal primo libro, La Pietra Filosofale. La citazione in questione è pronunciata da Harry nel capitolo Lo Specchio delle Brame, proprio davanti il suddetto specchio. È una scena davvero bella quella che riesce a dipingere la Rowling, come se fosse il primo incontro tra Harry e i suoi genitori. Il piccolo mago vede per la prima volta queste due figure gentili che gli sorridono e lo salutano, e lui, senza neanche sapere bene come, è certo che quelli siano i suoi genitori.
Ora Harry era così vicino allo specchio che con la punta del naso sfiorava la sua stessa immagine.
‘Mamma’ mormorò. ‘Papà’.
I due si limitarono a fissarlo sorridendo. E a poco a poco, Harry si voltò a guardare i volti delle altre persone riflesse nello specchio, e vide altre paia di occhi verdi come i suoi, altri nasi come il suo, e anche un vecchino che sembrava avere le sue stesse ginocchia ossute… Per la prima volta in vita sua, Harry vedeva la sua famiglia.
[…]Distolse a forza lo sguardo dal volto di sua madre, le sussurrò ‘Tornerò ancora’, e si allontanò in fretta dalla stanza.
Harry Potter e La Pietra Filosofale.
2. Il rapporto con Dobby
A seguire troviamo un momento davvero commovente, per altro riportato fedelmente anche all’interno del secondo film della saga, nel quale Harry ringrazia Dobby per quello che aveva fatto per lui. Ricordate tutti cosa il giovane Potter ha detto mentre Dobby scopriva il calzino all’interno del diario di Tom Riddle?«Harry Potter ha liberato Dobby» strillava l’elfo levando lo sguardo verso Harry, mentre la luce della luna, dalla finestra più vicina, si rifletteva nei suoi occhi a palla. «Harry Potter ha liberato Dobby!»
«Harry Potter ha liberato Dobby» strillava l’elfo levando lo sguardo verso Harry, mentre la luce della luna, dalla finestra più vicina, si rifletteva nei suoi occhi a palla. «Harry Potter ha liberato Dobby!»
«E il minimo che potessi fare per te, Dobby» gli disse Harry sorridendo. «Basta che mi prometti di non cercare mai più di salvarmi la vita».
Il brutto viso marrone dell’elfo si apri d’un tratto in un ampio sorriso tutto denti.
Harry Potter e la Camera dei Segreti, Capitolo 18.
3. Harry Potter e Sirius Black
Anche il rapporto con Sirius Black è molto importante, uno dei più forti che Harry riesce a stringere all’interno della saga. E proprio per questo una delle frasi più belle e forti parla proprio del padrino appena ritrovato.
«È una lettera del mio padrino» rispose Harry allegro.
«Padrino?» farfugliò zio Vernon. «Tu non hai un padrino…»
«Si che ce l’ho» disse Harry felice. «Era il migliore amico di mamma e papà. È stato condannato per omicidio, ma è fuggito dalla prigione dei maghi e ora è latitante. Comunque vuole tenersi in contatto con me… per sapere cosa mi succede ed essere sicuro che io sia felice…»
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, Capitolo 22.
4. Harry e i Gemelli Weasley
Continuando in ordine e passando in rassegna libro dopo libro, come non citare il gesto che ha permesso ai Gemelli Weasley di aprire il loro negozio di scherzi? Ebbene, anche in questo caso Harry ha dimostrato un qual certa fibra morale, se così vogliamo definirla, e ha convinto i gemelli a prendere i soldi del suo premio del Torneo Tre Maghi.
«Prendetelo» ripeté Harry con decisione. «Io non lo voglio».
«Sei pazzo» disse George, cercando di restituirlo a Harry.
«No» disse Harry. «Prendetelo voi, e andate avanti con le vostre invenzioni. È per il negozio di scherzi».
«È pazzo» disse Fred, con sgomento.
«Sentite» disse Harry con fermezza. «Se non lo prendete voi, lo butto in un tombino. Non lo voglio e non mi serve. Ma un po’ di risate mi farebbero bene. Un po’ di risate farebbero bene a tutti. Ho la sensazione che ben presto ne avremo bisogno più del solito».
Harry Potter e il Calice di Fuoco, Capitolo 37.
5. La perdita di Sirius Black
Come non citare poi la straziante reazione che Harry ha avuto sia immediatamente dopo che Sirius ha oltrepassato il Velo all’interno dell’Ufficio Misteri, e sia l’esplosione di pura rabbia che l’ha colto quando era nell’ufficio di Silente subito dopo. Un dolore enorme che la Rowling è riuscita a trasmettere davvero bene tramite poche e precise parole.
«Harry, soffrire così dimostra che sei un uomo! Questo dolore fa parte dell’essere umano…»
Harry Potter e l’Ordine della Fenice, Capitolo 37.
«ALLORA… NON… VOGLIO… ESSERE… UMANO!» ruggì Harry.
6. Harry fronteggia Piton
Dopo anni di soprusi, insulti e ingiustizie messe in atto da Piton ai danni dei Grifondoro, di Harry e del povero Neville, come dimenticare quando il giovane Potter riesce a fronteggiare il suo torvo insegnante di pozioni? Uno scontro epico, destinato a rimanere nella memoria di tutti i lettori.
«Ricordi che stiamo praticando gli incantesimi non verbali, Potter?»
«Sì» rispose Harry, rigido.
«Sì, signore».
«Non c’è bisogno di chiamarmi signore, professore».
Harry Potter e il Principe Mezzosangue, capitolo 9.
7. Uno dei due dovrà uccidere l’altro
Altro momento di fondamentale importanza è quello in cui Harry prende coscienza dello stretto legale tra lui e Voldemort, e capisce per la prima volta la differenza tra fuggire e affrontare le paure. E in questa frase, seppur pensata e non detta, Harry diventa davvero adulto e si rende conto del ruolo decisivo che dovrà giocare nella battaglia contro Lord Voldemort.
Ma finalmente capiva quello che Silente aveva cercato di dirgli. Era, si disse, la differenza fra l’essere trascinato nell’arena ad affrontare una battaglia mortale e scendere nell’arena a testa alta. Forse qualcuno avrebbe detto che non era una gran scelta, ma Silente sapeva — e lo so anch’io,pensò Harry con uno slancio di feroce orgoglio, e lo sapevano i miei genitori — che c’era tutta la differenza del mondo.
Harry Potter e il Principe Mezzosangue, Capitolo 23.
8. L’uomo di Silente
Sono tre i momenti in cui viene pronunciata questa frase, come se fosse identificativa di una fazione della battaglia. Harry la pronuncia con orgoglio sempre crescente, persino davanti a Silente stesso, commosso dall’attaccamento che il ragazzo nutre nei suoi confronti. I tre momenti, all’interno del sesto libro, si susseguono, riportiamo il più forte e emblematico di seguito, davanti alla tomba di Silente.
Scrimgeour diventò di un brutto viola che ricordava molto zio Vernon.
«Vedo che sei…»
«L’uomo di Silente, fino in fondo» concluse Harry. «Proprio così».
Harry Potter e il Principe Mezzosangue, Capitolo 30.
9. All’interno della Foresta
Harry nel corso della saga “vede” i suoi genitori, oltre che nello specchio, sia all’interno del cimitero dove Voldemort prende di nuovo possesso di un corpo, sia nella Foresta Proibita, prima che Voldemort scagli la più potente della maledizioni senza perdono proprio contro di lui. Nella Foresta abbiamo dunque questo momento, dove, assieme a Lily e James, Harry ritrova anche Lupin e Sirius e fa loro la più banale delle domande, che in realtà nasconde in sé un’enorme fragilità e paura di quello che di lì a poco sarebbe dovuto accadere.
«Ci sei quasi» disse James. «Sei molto vicino. Noi siamo… fieri di te».
«Fa male?»
La domanda infantile gli era affiorata alle labbra prima che potesse fermarla.
«Morire? Niente affatto» rispose Sirius. «È più veloce e più facile che addormentarsi».
Harry Potter e i Doni della Morte, Capitolo 34.
10. La battaglia finale
Nello scontro finale Harry dimostra quanta strada ha fatto nel corso della saga, mostra a tutti e a Voldemort soprattutto, l’uomo coraggioso che è diventato. Nel corso del duello Harry riesce ad attirare l’attenzione di Tom Riddle, e con determinazione, alla fine lo sconfigge.
«Non ucciderai nessun altro questa notte» ribatté Harry. Ancora si muovevano in cerchio e si fissavano, occhi verdi dentro occhi rossi. «Non potrai uccidere nessuno di loro, mai più. Non capisci? Ero pronto a morire per impedirti di fare del male a queste persone…»
«Ma non l’hai fatto!»
«… era mia intenzione, ed è questo che importa. Ho fatto quello che ha fatto mia madre. Sono protetti da te. Non hai notato che nessuno dei tuoi incantesimi funziona su di loro? Non puoi torturarli, non puoi toccarli, non impari dai tuoi errori, Riddle, vero?»
«Tu osi…»
«Sì, io oso»
[…]«Quindi è tutto qui, capisci?» sussurrò. «La bacchetta che hai in mano sa che il suo ultimo proprietario è stato Disarmato? Perché se lo sa… sono io il vero padrone della Bacchetta di Sambuco».
«Avada Kedavra!»
«Expelliarmus!»
Harry Potter e i Doni della Morte, Capitolo 36.
Insomma, anche se a volte Harry potrebbe risultare insopportabile, raccomandato e saccente, la Rowling ha ben saputo delineare un personaggio a tutto tondo, fatto di debolezze, di punti di forza, di simpatia e una punta di sarcasmo, proprio come tutti gli adolescenti della sua età.
Secondo voi ci sono altre frasi epiche di Harry Potter che ci sono sfuggite? Suggeritecele nei commenti!