Sono i personaggi che fanno le storie. Ognuno di noi si affeziona a uno o più personaggi e in loro rivediamo i nostri pensieri, le nostre debolezze e le nostre virtù. Le persone o meglio le personalità che popolano Harry Potter non sono sempre facilmente smistabili tra buoni e cattivi e nell’arco dell’intero svolgimento affrontano esperienze che formano il loro carattere.
È facile fare il tifo per personaggi come Harry o Hagrid, mentre figure come Piton, James o Draco sono spesso oggetto di discussione tra i fan. Ma perché questo tipo di personaggi è motivo di disaccordo?
La risposta sta nelle loro storie e sono storie fatte di decisione sbagliate, di rivalsa e culminano con il compimento di una redenzione. Oggi vogliamo raccontarvi del fil rouge che lega alcuni personaggi della saga: la redenzione.
Gli errori del Principe
Leviamoci subito il dente e parliamo del più discusso professore di Hogwarts: Severus Piton. Odiato, amato, denigrato e idolatrato, ma è davvero meritevole di amore o di odio? Il professore di Pozioni ha sicuramente commesso azioni spregevoli e non solo nelle vesti di Mangiamorte. A un certo punto però qualcosa scatta in Severus: la sua amata Lily viene uccisa dal suo Signore. Questo evento sconvolge Piton, fa crollare ogni sua certezza, ogni suo desiderio.
Ecco allora che il Mangiamorte prediletto inizia a vacillare e a chiedersi a cosa sia servito tutto quanto compiuto fino a quel momento. Da quel preciso istante Piton non sarà più lo stesso e, sotto la guida di Silente, inizia il suo lungo cammino di redenzione. In molti disprezzano la figura di Severus a causa del suo passato nel lato oscuro e per il trattamento che ha sempre riservato ad Harry e altrettanti ne lodano le gesta da infiltrato nei ranghi di Lord Voldemort e l’estremo sacrificio.
La redenzione del professore
È davvero giusto giudicare la vita di Severus Piton solo secondo i canoni del bene e del male? J. K. lo ha sempre definito un personaggio grigio. Il Principe Mezzosangue altri non è che un uomo che, crescendo, si è trovato più volte a fare il punto della situazione della sua vita e in base alle proprie riflessioni ha fatto delle scelte. Ovviamente le scelte di un ragazzino (ricordiamo che canonicamente Severus ha poco più di vent’anni quando avviene l’omicidio di James e Lily), spesso si rivelano stupide, pericolose e completamente sbagliate ed è solo crescendo che ci si rende conto di quanto sarebbe stato meglio prendere una decisione diversa.
A quel punto l’unica cosa da fare è cercare di rimediare agli errori fatti, ciò spesso richiede grandi sforzi e sacrifici poiché se è vero che quel che è fatto è fatto, è anche vero che non è mai troppo tardi per cercare la redenzione. La redenzione di Piton è lunga, dolorosa, colma di rimorso e ha inizio in quella fatidica notte in cui il piccolo Harry rimase orfano. Lo stesso Silente è duro con il giovane Piton quando gli offre il percorso della redenzione: sa di trovarsi di fronte a un uomo immaturo e disorientato, ma spera che l’amore che è in lui lo possa salvare.
Chi non ha peccato…
Come sempre Silente ha ragione. Piton sconta le sue pene accompagnato dall’idea che ogni dolore, ogni rischio e ogni azione siano animati dall’amore per Lily. Sicuramente è un ottimo passatempo da Potterhead discutere se Piton sia un eroe o un verme, ma oggettivamente questo discorso non ha molto senso. Se però volete comunque provare a rivalutare le vostre idee a proposito di Severus allora leggete pure il nostro articolo.
Ognuno di noi si è macchiato di colpe (grandi o piccole) che incutono vergogna e rimorso, eppure ciò non ci rende delle persone cattive, né degli eroi. Personaggi come Piton colpiscono il lettore per la loro fragile umanità di cui anche noi siamo fatti. Vediamo quali sono gli altri personaggi grigi.
Gli errori di un ragazzo
Bullo, arrogante, prepotente, viziato e addirittura maiale! Sì, stiamo parlando di James Potter. Anche per il papà di Harry il fandom si spacca in due fazioni: chi lo ama e chi lo accusa. Nonostante le scene in cui James appare siano poche, bastano a dare un’idea del suo comportamento. Non c’è dubbio che Ramoso, forte dell’appoggio dei Malandrini, si sia spesso atteggiato da bullo, soprattutto nei confronti di Piton. È di nuovo doveroso specificare che all’epoca dei fatti James e compagnia avevano all’incirca quindici anni.
Il bullismo non è da sottovalutare mai e non deve certamente passare in sordina, tuttavia spesso accade che gli adolescenti commettano gesti crudeli senza essere abbastanza consapevoli della gravità di tali azioni. E di nuovo entra in gioco la crescita.
La redenzione di un padre
Non abbiamo notizie sul periodo di tempo che intercorre tra la fine della scuola e la nascita di Harry, ma sappiamo dalle testimonianze di altri personaggi che James era un padre amorevole e una persona di grande cuore. Possiamo azzardare che gli anni trascorsi a combattere come membro dell’Ordine della Fenice siano serviti al Potter senior come percorso di espiazione.
Il cammino della redenzione parte da un James occasionalmente bullo e culmina con un James che perde la vita per una causa che si pone di combattere i prepotenti, gli spietati e i criminali. Una cosa curiosa è che sia Piton che James siano migliorati grazie ai sentimenti che provavano per la dolce Lily Evans.
Redenzione per eccellenza
Quando si parla di redenzione non si può non pensare a uno dei personaggi che meglio incarna il significato del termine: Regulus Arcturus Black. Fratello minore di Sirius e fedele Mangiamorte, Regulus ha sempre subito il fascino del prestigio e del potere tipico della sua nobile casata. Non sappiamo quali crimini abbia commesso RAB durante la militanza per il Signore Oscuro, ma possiamo farci un idea (in questo articolo puoi scoprire di cosa è capace un Mangiamorte).
Quel che sappiamo invece è che a un certo punto Regulus decide di tornare sui suoi passi. Di nuovo specifichiamo la tenera età del personaggio in questione. Il più piccolo dei Black sembra accorgersi del dolore che il suo leader e i suoi compagni spargono. Inizia, forse, ad avere paura, ma capisce che dalla strada di Lord Voldemort non si può tornare indietro. Con il rimorso a stringergli il cuore e la consapevolezza di una fine certa, Regulus si pone l’obiettivo di combattere il Signore Oscuro da solo.
Servire il servitore
La sua storia l’abbiamo raccontata qui ed è sicuramente una di quelle più significative della saga. La redenzione di Regulus Black parte dal rimpianto per aver fatto soffrire il suo fedele Kreacher, passa per la presa di coscienza della crudeltà di Voldemort e si compie con l’estremo sacrificio orientato all’annientamento del più grande mago oscuro di tutti i tempi.
È ancora una volta l’amore a smuovere le coscienze: Regulus non sopporta di vedere soffrire il suo piccolo e fedele elfo domestico e Kreacher, anni dopo, omaggerà il suo padrone indossando il medaglione falso come un araldo durante la battaglia finale di Hogwarts.
Una redenzione infinita
Finora sembra che la redenzione debba necessariamente passare per una morte prematura, ovviamente non è così. A testimoniare ciò dobbiamo chiamare in causa Albus Silente che di certo non ha avuto vita breve. Il giovane Silente ha rischiato di diventare il socio di uno dei maghi più pericolosi del Mondo Magico. Il sodalizio tra lui e Grindelwald mirava al dominio dei maghi sui babbani all’insegna del Bene Superiore. Non staremo a spiegare perché questo fosse sbagliato e crudele, ma se volete ripassare le ideologie del magico duo potete leggere il nostro articolo.
Silente è stato a un passo dal diventare l’opposto di ciò che poi è diventato, ma per ciò ha dovuto rinunciare a un suo grande amore: la sorellina Ariana. Divorato dall’orrendo dubbio di aver ucciso Ariana, Silente sente il bisogno di scostarsi da Grindelwald. Il senso di colpa è talmente opprimente che innesca nel preside la consapevolezza di essere inadeguato a ruoli di grande potere da cui potrebbero dipendere molte vite. Dalla separazione da Grindelwald, Albus cercherà in tutti i modi di rimediare ai suoi errori, prima sconfiggendo il suo rivale, poi educando giovani streghe e maghi perché diventino persone sagge e coscienziose, infine architettando il piano che porterà alla sconfitta di Voldemort.
La redenzione nel redimere
Silente è sicuramente il più tormentato dei personaggi e anche il più bravo a nasconderlo. Alla continua ricerca di redenzione, questo personaggio cerca disperatamente la salvezza di tutti e a tutti i costi: da Piton a Draco, da Ron a tutto il Mondo Magico. La redenzione di Silente sembra non terminare mai, sinché anche da morto le sue azioni continuano ad avere ripercussioni.
A rendere ancora più tormentata (ma anche più ammirevole) la redenzione del preside di Hogwarts è il fatto che egli abbia scelto di agire per un Amore piuttosto che per un altro: la perdita di Ariana porta Albus a dover ripudiare i sentimenti che provava per Gellert.
Quasi redenti
Questi di cui abbiamo parlato sono i più eclatanti casi di redenzione all’interno della saga di Harry Potter, ma non sono gli unici. Personaggi come Ron, Draco e persino Codaliscia percorrono o per lo meno ci provano a percorrere, un pezzetto della via della redenzione. Ron lo fa recuperando la spada di Grifondoro, Draco dicendo di non riconoscere Harry a Villa Malfoy e Minus esita, seppur per un istante costatogli la vita, mentre strangola Harry.
In fondo la figura dell’eroe eternamente nel giusto è un po’ noiosa, ecco perché solitamente apprezziamo personaggi che mostrano le loro debolezze e i loro difetti e che da questi riescono a trarre una grande forza. Inoltre c’è da dire che nella saga è sempre l’amore a fungere da innesco per la redenzione come a significare che tale sentimento ha la capacità di rendere le persone migliori.
Forse anche la persona più cattiva della Terra potrebbe trovare la propria redenzione una volta conosciuto l’Amore, per il momento però sappiamo che l’unico a cui è preclusa la redenzione è Tom Riddle: egli non conoscerà mai l’amore o l’amicizia e ci dispiace per lui (o forse no).