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James e Sirius: un’amicizia che sconfigge la morte

2 Febbraio 2020 nico-dido 7 min read

James e Sirius: un’amicizia che sconfigge la morte

2 Febbraio 2020 Albus 7 min read

L’amicizia è senza dubbio uno dei temi principali della saga di Harry Potter. Tra i vari legami tra personaggi che abbiamo visto svilupparsi nella storia ce n’è uno più forte degli altri: l’amicizia tra James e Sirius.

Si conoscono pochi dettagli della storia dei Malandrini durante il periodo ad Hogwarts, tuttavia nei libri sono disseminati alcuni elementi importanti.

Un colpo di fulmine

James e Sirius si sono conosciuti sul treno per Hogwarts, analogamente a quanto successo ad Harry e Ron, e tra loro è scattata subito una forte intesa.

«Chi vuole diventare un Serpeverde? Io credo che lascerei la scuola, e tu?» chiese James al ragazzo mollemente abbandonato sul sedile di fronte al suo, e con un sussulto Harry si rese conto che era Sirius, che non sorrise.
«Tutta la mia famiglia è stata in Serpeverde» rispose.
«Oh, cavolo» commentò James. «E dire che mi sembravi a posto!» Sirius ghignò.
«Forse io andrò contro la tradizione. Dove vorresti finire, se potessi scegliere?»
James alzò una spada invisibile.
«’Grifondoro… culla dei coraggiosi di cuore!’ Come mio padre».

Harry Potter e i Doni della Morte

Entrambi rampolli di famiglie Purosangue, belli e dotati, sono presto diventati tra gli studenti più popolari di tutta la scuola.

«Black e Potter. I capi della loro piccola banda. Tutti e due molto brillanti, è ovvio- straordinariamente brillanti, in effetti- ma non credo che a scuola ci siano mai state delle pesti come loro… »

Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban

Insieme a Remus e Peter hanno formato il quartetto chiamato “I Malandrini” e hanno compiuto diverse malefatte ai danni di Piton e dei Serpeverde, loro vittime preferite.

Oltre ad essere studenti indisciplinati, si sono anche dimostrati tra i più brillati dei loro tempi riuscendo a compiere magie avanzate e a creare una mappa di Hogwarts nonostante la sua indisegnabilità.

L’impresa più straordinaria di James e Sirius è anche la prova della loro grande generosità: sono riusciti a diventare Animagi illegalmente pur di fare compagnia a Remus nelle notti di luna piena.

«E non mi abbandonarono affatto. Anzi, fecero per me una cosa che non solo rese le mie trasformazioni sopportabili, ma le mutò nei momenti più belli della mia vita. Diventarono Animagi».
«Anche mio padre?» chiese Harry, stupefatto.
«Sì, certo» rispose Lupin. «Gli ci vollero quasi tre anni per capire come fare. Tuo padre e Sirius erano gli studenti più brillanti della scuola, e per fortuna, perché la trasformazione in Animagus può finire molto male: ecco perché il Ministero tiene sotto stretta sorveglianza chi cerca di compierla. Peter ebbe bisogno di tutto l’aiuto di James e Sirius per farcela. Alla fine, il quinto anno di scuola, ci riuscirono. Furono in grado di trasformarsi ciascuno in un animale diverso, a loro piacimento».

Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban

Come è noto, diventare Animagi è difficilissimo persino per i maghi più esperti; per questo il Ministero tiene sotto controllo chi decide di tentare la trasformazione.

Il fatto che due quindicenni siano riusciti a compiere una magia tanto avanzata è dimostrazione del loro talento e del forte legame di amicizia instauratosi tra i Malandrini.

I Malandrini

In guerra… spalla contro spalla

L’essere ribelle è il tratto principale del carattere del giovane Sirius Black. Nato da una famiglia nobile di tradizione Serpeverde e di fede purista, il ragazzo si è sempre distinto rimarcando la propria appartenenza alla casa di Grifondoro e stringendo amicizia con molti mezzosangue e nati babbani.

Con l’ascesa di Voldemort al potere, i Black si sono schierati dalla parte del Signore Oscuro rimpinguando le schiere dei suoi Mangiamorte con molti membri della famiglia quali Bellatrix e Regulus.

Non potendo accettare la cosa, Sirius ha deciso di abbandonare definitivamente la sua famiglia e si è rifugiato a casa dei Potter.

«Tu sei scappato di casa?»
«Avevo quasi sedici anni» disse Sirius. «Non ne potevo più».
«Dove sei andato?» chiese Harry.
«Da tuo padre» rispose Sirius. «I tuoi nonni furono davvero buoni con me; in un certo senso mi adottarono come un secondo figlio. Sì, mi accampavo da tuo padre per le vacanze scolastiche, e a diciassette anni mi sono trovato un posto tutto mio. Mio zio Alphard mi aveva lasciato un bel po’ d’oro — è cancellato, qui, probabilmente per questo motivo — e comunque, da allora in poi ho badato a me stesso. Però ero sempre il benvenuto dai signori Potter per la colazione della domenica».

Harry Potter e l’Ordine della Fenice

I signori Potter hanno subito accolto il ragazzo. Questo ha ulteriormente rafforzato il legame tra James e Sirius che sono diventati, di fatto, fratelli.

Anche dopo Hogwarts, l’amicizia tra i due Malandrini è continuata al punto di decidere di combattere, insieme agli altri membri del gruppo, nei ranghi dell’Ordine della Fenice contro le forze oscure.

«Potter si fidava di Black più che di ogni altro suo amico. Quando finirono la scuola nulla cambiò. Black fece da testimone quando James sposò Lily. Poi lo scelsero come padrino di Harry.»

Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban

Per il suo matrimonio, James ha scelto Sirius come testimone e appena nato Harry, di comune accordo con Lily, lo ha nominato suo padrino.

Resisi conto del grave pericolo rappresentato dalla profezia, i Potter hanno deciso di nascondersi con l’Incanto Fidelius. Il potentissimo incantesimo necessitava di un custode segreto per funzionare e, pur conscio del fatto che Silente stesso si era offerto volontario per il rischioso ruolo, James ha scelto l’unico uomo a cui avrebbe affidato la vita della sua intera famiglia: suo fratello acquisito Sirius Black. Tuttavia, come ben sappiamo, Sirius ha rifiutato questo compito, e il resto è storia.

«…James è un po’ frustrato, qui rinchiuso, cerca di non darlo a vedere ma io lo sento… E Silente ha ancora il suo Mantello dell’Invisibilità, quindi non c’è modo di farsi un giretto. Se tu potessi venire a trovarci, gli farebbe molto piacere… »

Harry Potter e i Doni della Morte

Anche negli attimi più bui della Prima Guerra Magica James e Sirius hanno continuato a combattere e proteggersi l’un l’altro dando vita ad una delle più belle amicizie raccontate nella saga di Harry Potter.

James e Sirius

L’ultimo nemico che sarà sconfitto è la morte

La morte di James e Lily è stata il momento più buio della vita di Sirius: in un solo colpo aveva perso suo fratello e aveva scoperto che uno dei suoi migliori amici era un traditore.

«Tu non capisci!» piagnucolò Minus. «Mi avrebbe ucciso, Sirius!»
«E ALLORA AVRESTI DOVUTO MORIRE!» ruggì Black. «MEGLIO MORIRE CHE TRADIRE I TUOI AMICI! NOI PER TE LO AVREMMO FATTO!»

Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban

Non deve sorprendere che da quel momento in poi l’ossessione di Sirius è stata di trovare il traditore e salvare Harry dal pericolo da lui rappresentato; questo pensiero fisso gli ha permesso di non impazzire e di mantenere la lucidità necessaria per evadere da Azkaban.

Dal momento in cui ha rivisto Harry, Sirius ha instaurato un fortissimo legame con lui vedendo nel ragazzo un incrocio tra un figlio e il suo migliore amico perso anni prima.

  «Credevo che fosse stato mio padre a far apparire il mio Patronus. Voglio dire, quando mi sono visto dall’altra parte del lago… ho pensato che fosse lui quello che vedevo».
«Un errore comprensibile» disse Silente con dolcezza. «Credo che tu sia stufo di sentirtelo dire, ma somigli a James in maniera straordinaria. A parte gli occhi… hai gli occhi di tua madre».
Harry scosse la testa.
«È stato stupido, pensare che fosse lui» mormorò. «Voglio dire, lo sapevo che è morto».
«Credi che le persone scomparse che abbiamo amato ci lascino mai del tutto? Non credi che le ricordiamo più chiaramente che mai nei momenti di grande difficoltà? Tuo padre è vivo in te, Harry, e si mostra soprattutto quando hai bisogno di lui. Altrimenti come avresti fatto a evocare proprio quel Patronus? Ramoso è tornato a correre la notte scorsa».

Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban

In maniera quasi poetica, nella notte in cui è stato svelato il segreto di Minus, i Malandrini si sono riuniti tornando a correre per i parchi della scuola. Con il suo patronus Harry ha fatto rivivere per pochi istanti lo spirito di suo padre e insieme hanno salvato Sirius da un destino peggiore della morte.

«Non è nemmeno un adulto!» ribatté la signora Weasley, con le gote infuocate. «Non è James, Sirius!»
«Mi è perfettamente chiaro chi è, grazie, Molly» rispose Sirius gelido.
«Non ne sono così certa!» esclamò la signora Weasley. «A volte, a sentire come parli di lui, è come se fossi convinto di riavere il tuo migliore amico!»
«Che cosa c’è di sbagliato?» domandò Harry.
«C’è di sbagliato, Harry, che non sei tuo padre, per quanto tu possa assomigliargli!» disse la signora Weasley, lo sguardo fisso su Sirius. «Vai ancora a scuola e gli adulti che sono responsabili di te non dovrebbero dimenticarlo!»

Harry Potter e l’Ordine della Fenice

Crescendo, Harry è diventato sempre più simile a James, e questo ha portato Felpato a confondere sempre di più il suo figlioccio con il suo vecchio amico, dandogli spesso dei consigli che poco si addicono ad una figura genitoriale.

Questo non vuol dire che Sirius sia stato un cattivo padrino, anzi, ha rappresentato per Harry la figura paterna che gli era sempre mancata. Proprio per questo, l’ultimo atto dell’Animagus è stato sacrificarsi per difendere il suo figlioccio.

Salvare il ragazzo significava, per Sirius, anche preservare l’ultimo pezzo di James rimasto in vita compiendo l’impresa in cui aveva fallito quattordici anni prima: proteggere il suo migliore amico.

James e Sirius, dopo essere stati richiamati dalla Pietra della Resurrezione, si riuniscono un’ultima volta per aiutare Harry ad adempiere al suo destino previsto nella profezia.

È bello pensare che anche nella morte i Malandrini siano tornati insieme e che quindi la loro amicizia abbia sconfitto anche l’ultimo nemico.

I Malandrini

Avresti voluto sapere di più della storia di James e Sirius? Discutiamone nei commenti!

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Albus
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La felicità la si può trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo uno si ricorda... di accendere la luce.

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