Ci è voluto un po’ perché Percy agisse “alla maniera dei Weasley”, ma alla fine il prefetto perfetto è rinsavito.
Per molti anni Percy è stato visto come il fratello piuttosto perfettino, ma fondamentalmente inoffensivo, di Ron, Fred e George. Ma, quando Voldemort ha iniziato a riprendere il potere, Percy ha finito per schierarsi con il suo amato Ministero e contro la sua stessa famiglia.
Percy non era una persona cattiva e non aveva alcun desiderio di unirsi al Lato Oscuro, era semplicemente facilmente influenzabile dal potere e dallo status. Veniva da una famiglia che non era particolarmente benestante. Sebbene suo padre lavorasse al ministero, non era ben retribuito e, a causa della natura della sua personalità, non aveva lo stesso livello di rispetto di alcuni suoi colleghi.
È facile capire perché Percy aspirasse a essere qualcosa di più e non è stato l’unico Weasley a tenere di conto lo status e la ricchezza della propria famiglia.
Ron era spesso un po’ abbattuto dalla mancanza di fondi della famiglia, diventando così geloso della fama e dell’oro di Harry in svariate occasioni. Percy ha affrontato questo sentimento in un modo diverso, incanalando tutte le sue energie nell’ambizione.
A differenza di Fred e George, Percy ha sempre avuto molta fiducia nelle autorità. Sembrava pensare che quelli in posizioni più alte delle sue fossero intoccabili. Quando Penelope Light fu attaccata dal Basilisco, Percy ne rimase visibilmente turbato, tanto che George commentò così: “Non credo si aspettasse che il mostro avrebbe osato aggredire un Prefetto.”
Era estremamente orgoglioso di essere un prefetto e ha preso molto sul serio il ruolo, godendo della superiorità che gli conferiva rispetto agli altri studenti.
Sembrava che provasse sempre un gran piacere nel cogliere gli studenti in flagrante e cercava sempre di ottenere lodi dai suoi insegnanti. Ma agli occhi di Percy, lui stava solamente prendendo sul serio il proprio titolo e stava facendo il lavoro al meglio delle sue capacità.
Quando ha concluso i suoi studi a Hogwarts e ha ottenuto un lavoro presso il Ministero della Magia, non ha fatto mistero della sua adorazione verso il proprio capo Barty Crouch ed era molto desideroso di essere promosso. Ha preso sul serio il suo lavoro, nascondendosi nella sua stanza per finire ciò che gli veniva assegnato prima della scadenza stabilita per impressionare i suoi coetanei.
È stata la promozione di Percy ad assistente del Ministro della Magia che ha causato la vera e propria spaccatura tra i membri della famiglia Weasley.
Percy era orgoglioso e credeva di aver ottenuto il riconoscimento con le proprie forze, ma Arthur era convinto che gli fosse stata data quella posizione di rilievo così che il Ministero potesse spiare i Weasley. È del tutto comprensibile il fatto che Percy si sarebbe offeso, specialmente perché aveva dedicato tutto se stesso per essere promosso.
Rifiutò di credere a suo padre e rimase leale al Ministero, tanto che quando Voldemort tornò e il Ministero rifiutò di accettarlo, Percy ripetè a pappagallo “Voldemort non è tornato“.
Tutto questo ha provocato il suo completo allontanamento dalla famiglia, dato che il resto dei suoi famigliari stava partecipando attivamente alla lotta contro Voldemort. Aveva senso che Percy riponesse così tanta fiducia nella parola del Ministero; aveva passato tutta la vita a guardare verso l’alto a quelli che erano al potere e non credeva che potessero sbagliare.
Percy può essere stato colpevole di aver avuto un atteggiamento superiore a volte e di aver abbandonato la sua famiglia in favore del Ministero, ma non è mai stato una persona cattiva.
E’ stato semplicemente accecato dalla sua stessa posizione e dalla fede nel sistema. Quando finalmente era stato appurato che Voldemort fosse davvero tornato, Percy era pronto ad ammettere il suo errore. E durante la battaglia finale ha preso la sua bacchetta e l’ha usata contro Voldemort e i suoi sostenitori; Percy si è riconciliato con la sua famiglia poco prima che Fred venisse ucciso.
In fin dei conti, è stata la giovinezza e l’inesperienza di Percy nel mondo, così come il suo bisogno di sfuggire a ciò che percepiva come i limiti della sua famiglia, che gli hanno fatto prendere la strada sbagliata. Ma tutti commettono errori, soprattutto quando sono giovani, e alla fine si è riscattato.
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