Il Viaggio: non solo uno spostamento da un luogo a un altro. All’interno di una storia, la sua accezione più importante è quella di processo attraverso cui il personaggio compie una crescita personale e delle sue consapevolezze.
In Harry Potter, incontriamo il tema del Viaggio in più livelli: tentiamo di analizzarli.
Alla base della gran parte della letteratura vi è il Viaggio, considerato come “un patto testuale di ‘accettabilità’ del diverso e dell’inconsueto”. Fin dai tempi di Omero, che basò la sua Odissea sul viaggio di Ulisse e ci narra così di scontri e incontri leggendari. Nel 1320 Dante scrisse la Divina Commedia, che altro non è che un viaggio dall’Inferno al Paradiso, dando all’opera una funzione morale aggiuntiva. Nella seconda metà del 1800 Jules Verne si fece autore di un intero ciclo di romanzi attorno a viaggi fantastici, tanto da essere oggi considerato il padre della moderna fantascienza. Come non nominare, infine, J.R.R. Tolkien, che grazie a Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli fondò le basi per il moderno fantasy e ci mostrò come e quanto l’animo umano possa essere corrotto o redento.
In viaggio verso Hogwarts
Il viaggio che Harry compie in tutti i libri (tranne l’ultimo) e che ha un impatto reale sulle sue consapevolezze può essere considerato quello verso Hogwarts. Ogni anno almeno un capitolo è dedicato a ciò che succede sul treno, che spesso è teatro di eventi funzionali allo sviluppo della trama, oppure, nel secondo anno, sulla Ford Anglia di Ron.
Il primo viaggio, ovviamente, è fondamentale per conoscere i personaggi che poi si riveleranno i principali della storia e alcune nozioni in più sul mondo magico.
Nel secondo anno l’accesso al Binario 9 e ¾ viene bloccato da Dobby, ma Harry e Ron compiono lo stesso il viaggio nella Ford Anglia volante, svelandoci informazioni sull’ubicazione di Hogwarts.
Il terzo anno, durante il viaggio in treno, Harry conosce Remus Lupin e ha il primo incontro con i Dissennatori, scoprendo la sua vera paura. Durante il viaggio di ritorno Harry riceve una lettera da Sirius, con l’autorizzazione per andare a Hogsmeade e il gufetto Leo per Ron.
Nel quarto anno vengono introdotte le Scuole di Durmstrang e Beauxbatons in previsione del Torneo Tremaghi. In questo caso viene descritto anche il viaggio di ritorno a King’s Cross, in seguito alla morte di Cedric Diggory.
Al quinto viaggio, a parte fare la conoscenza di Luna, si assiste una lieve frattura nel rapporto tra Harry, Ron e Hermione. In quanto Prefetti, questi ultimi avrebbero dovuto stare in un’altra carrozza, compiendo buona parte della traversata separatamente. Anche in questo caso viene descritto il viaggio di ritorno e l’arrivo a King’s Cross.
Il sesto e ultimo anno a Hogwarts è particolarmente movimentato per via di Lumacorno e dei sospetti di Harry su Draco, che lo portano a farsi rompere il naso e a farsi salvare da Tonks.
Sul Lago Nero: simbologia dell’Acqua
Anche se è un viaggio che compie una volta sola, al primo anno, quello sul Lago Nero può essere considerato come un vero e proprio momento di transizione. Il passo corrispondente si trova nel capitolo 6, intitolato “Il Binario 9 e ¾”.
Lo stretto sentiero si era spalancato all’improvviso sul bordo di un grande lago nero. Appollaiato in cima a un’alta montagna sullo sfondo, con le finestre illuminate che brillavano contro il cielo pieno di stelle, si stagliava un grande castello con molte torri e torrette.
“Non più di quattro per battello” avvertì Hagrid indicando una flotta di piccole imbarcazioni in acqua, vicino alla riva. Harry e Ron furono seguiti a bordo da Neville e Hermione.
“Tutti a bordo?” gridò Hagrid che aveva un’imbarcazione personale. “Bene… Si parte!”
E le barchette si staccarono dalla riva, scivolando sul lago liscio come vetro. Tutti tacevano, lo sguardo fisso sul grande castello che li sovrastava. Torreggiava su di loro, man mano che si avvicinavano alla rupe su cui era arroccato.
L’acqua assume in letteratura diversi significati. Spesso è associata al tema della vita e della rinascita; nella religione cristiana l’acqua è l’elemento tramite cui avviene il Battesimo. Il passaggio che i ragazzi compiono sull’acqua del Lago nell’avvicinarsi al Castello di Hogwarts per la prima volta, perciò, può essere interpretato come una rinascita. È intendibile come la transizione dall’età della fanciullezza alla consapevolezza e responsabilità dell’essere Maghi e Streghe.
Un Viaggio alla ricerca degli Horcrux
Nel settimo anno sappiamo bene che Harry non torna a Hogwarts, bensì parte con Ron e Hermione alla ricerca degli Horcrux. La quasi totalità dei Doni della Morte si basa sulle dinamiche che s’instaurano all’interno del GoldenTrio in questo periodo, evidenziando diversi aspetti dei loro rapporti e delle loro personalità.
Inanzitutto, apprendiamo subito quanto intensa e profonda sia la relazione tra Ron e Hermione. Spesso Harry li trova in atteggiamenti particolarmente affettuosi, sentendosi a volte escluso dalla loro intesa.
La mattina dopo Harry si svegliò in un sacco a pelo sul pavimento del salotto. Una striscia di cielo era visibile tra le tende pesanti; aveva il colore azzurro fresco e limpido d’inchiostro annacquato, era tra la notte e l’alba e tutto taceva, tranne i respiri profondi e tranquilli di Ron e Hermione. Harry guardò le sagome scure che si disegnavano sul pavimento accanto a lui. Ron, in uno slancio di galanteria, aveva insistito perché Hermione dormisse sui cuscini tolti dal divano, quindi lei era più in alto. Il braccio le ricadeva sul pavimento, le dita a pochi centimetri da quelle di Ron. Forse si erano addormentati tenendosi per mano. L’idea lo fece sentire stranamente solo.
– Capitolo 10, “Il racconto di Kreacher”
Inoltre, anche se sotto l’effetto dell’Horcrux, sappiamo del rancore latente che Ron prova per Harry.
Non posso toccarlo! Harry, non cerco scuse per come mi sono comportato, ma su di me ha più effetto che su di te e Hermione, mi ha messo in testa delle cose, cose che pensavo comunque, ma le ha peggiorate, non riesco a spiegarlo, poi me lo toglievo e ritornavo in me, ma poi dovevo rimettermelo addosso… Non posso farlo, Harry!
– Capitolo 19, “La Cerva d’argento”
Insomma, per molti aspetti il viaggio che Harry, Ron e Hermione compiono non è solamente fisico, ma soprattutto interiore e di maturazione.
Le tappe fondamentali della crescita di Harry
A livello macroscopico, i sette libri della Saga non sono altro che un enorme viaggio all’interno della vita di un ragazzo. È l’elemento che più contribuisce al riconoscimento del lettore con il protagonista, in quanto segue le tappe che il lettore stesso, presumibilmente, conosce per averle vissute direttamente. Inoltre, si può notare come il registro di scrittura dei vari romanzi e la complessità della trama crescano di pari passo con lo stesso Harry.
In primo luogo si ha un bambino che viene catapultato in un mondo a lui sconosciuto. Le varie avventure e gli scontri finali con i diversi villain lo aiutano ad acquistare sicurezza di sé e coscenza delle sue potenzialità. Dopodiché, nel quarto libro s’innamora per la prima volta, passando all’età dell’adolescenza. Il picco del turbamento intrinseco di questa fase si ha nel quinto libro, in cui sembra avercela con il mondo e cede spesso a scatti d’ira. Questo processo continua nel sesto anno, fino al raggiungimento della totale consapevolezza di se stesso nell’ultimo libro. Con l’accettazione della Morte imminente si ha lo snodo fondamentale che lo muta da adolescente a uomo, il ciclo si chiude.
A tutti i livelli, la Saga di Harry Potter ha accompagnato generazioni di lettori lungo il viaggio della loro vita. E anche solo per questo merita di essere considerato un cimelio del nostro secolo.