Sirius Black ci viene presentato per la prima volta nel terzo capitolo della saga di Harry Potter: Il Prigioniero di Azkaban. Inizialmente dipinto come un criminale spietato, nonché responsabile della morte di Peter Minus e dei genitori di Harry, si rivela in realtà un amico fedele e un padrino amorevole. Soprattutto, crediamo che ci sia un capitolo in particolare che ci ha letteralmente conquistati.
Sirius Black è membro di una nobile e antica casata, contraddistinta da radicate idee sulla purezza di sangue. Non è un caso il fatto che la cugina di Sirius, Bellatrix Black (sposata Lestrange) fosse una dei più fedeli seguaci del Signore Oscuro. Sua sorella Narcissa Black (sposata Malfoy) non è da meno, essendo la moglie di Lucius Malfoy.
Insomma, Sirius era una vera e propria pecora nera all’interno della famiglia. Così come sua cugina: Andromeda Black (sposata Tonks), madre di Ninfadora, ripudiata dalle sorelle Bellatrix e Narcissa per aver sposato un Mezzosangue, Edward Tonks.
La purezza di sangue era più che una credenza, bensì una vera e propria ossessione per l’intera famiglia. Non è un caso che l’elfo domestico Kreacher fosse a sua volta un vero e proprio disco rotto quando si trattava di relazionarsi con Mezzosangue, Babbani o chiunque non fosse “puro” di sangue.
Tutte queste informazioni le apprendiamo solo nel quinto romanzo della saga, Harry Potter e l’Ordine della Fenice, dove il difficile passato di Sirius viene a galla. Potete trovare qui la scena nella versione cinematografica.
La nobile e antichissima casata dei Black (cap. 6)
È malinconico pensare che il capitolo – a nostro avviso – più importante su Sirius Black appartenga proprio all’ultimo libro in cui lo vediamo comparire. Tuttavia, questo è un momento fondamentale in cui abbiamo avuto modo di conoscere più a fondo il passato di un personaggio a dir poco complesso.
Come abbiamo accennato poco fa, Sirius Black appartiene a una famiglia ossessionata dalla purezza del sangue. A dimostrazione di ciò c’è l’enorme albero genealogico che adorna una delle pareti della casa di Grimmauld Place, da cui chi non aderiva a queste convinzioni veniva bruciato e rimosso.
”Tu non ci sei qui!” disse Harry, dopo avere analizzato da vicino il fondo dell’albero. ”Io ero là” disse Sirius indicando un piccolo buco tondo sull’arazzo largo all’incirca come una bruciatura di sigaretta ”la mia dolce vecchia madre mi cancellò dopo che scappai di casa”.
-Harry Potter e l’Ordine della Fenice
Quasi tutti i membri della famiglia Black aderivano alle convinzioni sulla purezza di sangue, fatta eccezione per alcuni, come Sirius e sua cugina Andromeda.
Suo fratello Regulus, per esempio, era il prediletto della loro madre Walburga, messo costantemente a paragone con Sirius e ritenuto senza dubbio un figlio migliore. In giovane età, non a caso, divenne un Mangiamorte. Tuttavia, una volta scoperte le vere intenzioni di Voldemort, decise di distaccarsi da lui (sostituendo poi il vero medaglione di Serpeverde con un falso e ordinando a Kreacher di non rivelare a nessuno lo scambio).
Harry, così come noi, rimane sconvolto nell’ascoltare la sua storia, così come nell’apprendere i legami di parentela tra lui e personalità come Bellatrix, Narcissa, nonché Ninfadora Tonks.
Sembra effettivamente incredibile pensare che persone così diverse come Narcissa e Ninfadora possano essere imparentate e quanto un’ideologia possa dividere per sempre famiglie.
Ma perchè è così importante questo capitolo?
A conti fatti, possiamo dire che Sirius Black abbia speso gran parte della sua vita come un lupo solitario (o meglio, un cane solitario). Sicuramente il suo distacco da chi lo circondava è dovuto in parte alla sua reclusione ad Azkaban. Tuttavia, ‘La nobile e antichissima casata dei Black ci mostra che i rapporti con la sua famiglia sono stati interrotti ben prima.
Già dal suo primo anno a Hogwarts, Sirius rompe la tradizione della sua famiglia, divenendo un Grifondoro e opponendosi inevitabilmente ai Serpeverde. Ciò portò grande delusione a sua madre Walburga e all’intera famiglia, i cui membri erano sempre appartenuti a quest’ultima.
”Non mi piace essere di nuovo qui’ disse, fissando attraverso il salotto. “Non avrei mai pensato che sarei tornato di nuovo in questa casa.” Harry capiva perfettamente. Sapeva come si sarebbe sentito se, una volta cresciuto e con l’idea di essersene liberato, avesse dovuto tornare a vivere al numero quattro di Privet Drive.
-Harry Potter e l’Ordine della Fenice
Questo capitolo non è importante solo per la storia di Sirius, ma anche e soprattutto perché mostra quanto sia in realtà netta la divisione nel mondo magico tra i purosangue e non.
Una delle note più drammatiche, soprattutto, è data dal momento in cui Sirius parla di suo fratello Regulus. A posteriori si scoprirà che Regulus aveva cercato di distruggere il Medaglione di Serpeverde una volta scoperte le reali intenzioni di Voldemort, senza purtroppo riuscirci e sacrificandosi. Tuttavia, Sirius non verrà mai a conoscenza di questa realtà.
La sua convinzione rimase che Regulus fosse stato ucciso (senza entrare nei dettagli) per essersi allontanato da Voldemort dopo aver visto di cosa era capace, senza essere a conoscenza del suo tentativo di distruggere l’Horcrux. In più, dalle sue parole traspare ancora il rancore nei confronti del fratello minore.
”No, no, ma credimi, loro pensavano che Voldemort avesse ragione, erano tutti per la purificazione delle stirpi dei maghi liberandosi di tutti quelli nati babbani e lasciando solo purosangue. E non erano i soli, comunque, c’erano molte persone, prima che Voldemort mostrasse le sue vere intenzioni, che pensavano lui avesse un’idea corretta delle cose… tuttavia, rimasero di sasso quando videro ciò che era disposto a fare pur di ottenere potere. Ma scommetto che i miei genitori pensavano che Regulus fosse un piccolo eroe giusto per essersi unito per primo”
-Harry Potter e l’Ordine della Fenice
Sirius Black ci ha insegnato che le nostre origini non ci plasmano. Che la nostra famiglia biologica non sempre è la nostra vera famiglia. Lui ha trovato la sua con i Malandrini e poi con Harry. Ciò che Sirius ci insegna, dunque, è che anche se non abbiamo una famiglia, ne troveremo sempre una in chi ci sta accanto.