Animali Fantastici: I Crimini Di Grindelwald è stato un film un po’ controverso sotto vari aspetti. Gli spettatori e la critica lo hanno accolto esprimendo pareri diametralmente opposti. In generale Rotten Tomatoes, come anche IMDB, ci danno uno spettro realistico di come il pubblico e la critica si siano schierata: il secondo film di Animali Fantastici si pone ultimo in classifica tra tutti i film del franchise di Harry Potter.
Il canale di YouTube “The Closer Look” propone in un video un’interpretazione di questo fatto, affermando che il film ha senz’altro molti problemi, ma ce n’è uno in particolare che sovrasta gli altri.
Animali Fantastici: I Crimini Di Grindelwald è uno dei film peggio strutturati che abbia mai visto!
– The Closer Look
Manca l’intera parte centrale.
Ci sono vari modi per strutturare un film. Quello più comunemente utilizzato è la struttura in tre atti.
Essa consiste nel dividere il film in tre parti:
– primo atto, o introduzione dei personaggi. In questa parte si creano le basi della storia, serve a capire i personaggi, l’ambientazione e le motivazioni per cui si è in tale scenario.
– secondo atto: scontro e lotta. Avviene quando i personaggi crescono, si sviluppano e si incontra un determinato problema che deve essere risolto. Il secondo atto è importantissimo perché pone le basi per il terzo.
– terzo atto: risoluzione della crisi. È qui che viene rilasciata tutta la tensione creatasi fino a questo momento in un climax.
Tempisticamente, dovrebbero occupare rispettivamente il 25% (primo atto), il 50% (secondo atto) e il 25% (terzo atto) del film.
Nel caso de I Crimini di Grindelwald il climax, ossia il punto di massima tensione, è stato lo scontro dopo l’assemblea tenuta da Grindelwald stesso. Tuttavia non sembrava affatto un climax, ma solamente una parte precedente al vero colpo di scena.
Il problema risiede nel fatto che è venuto a mancare un intero blocco narrativo.
Animali Fantastici: I Crimini Di Grindelwald è un film senza crescendo.
– The Closer Look
…e a prescindere dalla struttura di un film, questo non può non avere un crescendo. Questa è la classica struttura di un film a tre atti che aumenta lo scontro in modo quasi esponenziale fino al culmine, il climax, che avviene nell’ultimo atto.
Per fare degli esempi conosciuti, ne “Il Cavaliere Oscuro” questo è il momento in cui Joker aumenta di grado le sue provocazioni, fino ad arrivare alla sua cattura; in “Avengers: Infinity War” si tratta del procedimento che porta Thanos sempre più vicino allo schioccare le dita!
Se volessimo creare uno schema simile relativo ai Crimini di Grindelwald, si presenterebbe all’incirca così.
Ora vi chiederete, com’è possibile che J. K. Rowling si sia dimenticata tutto il secondo atto?! Cerchiamo di capirlo insieme.
Lo scopo del primo atto è puramente descrittivo e di preparazione al secondo atto.
Per esempio, le due scene ambientate a Hogwarts – quella degli Auror e quella dello specchio delle Brame – fanno si provare nostalgia allo spettatore, ma essenzialmente hanno uno scopo descrittivo. La prima rivela il fatto che Silente sta aiutando Newt, mentre la seconda spiega il perché Albus e Gellert non possano combattere.
In questo caso le scene in se non sono un problema. Il problema è la tempistica, infatti sono posizionate praticamente a metà film. Rivelazioni del genere sarebbero dovute appartenere al primo atto, perchè a questo punto della storia lo spettatore si aspetta una svolta. Rifacendoci a un film iconico, a metà de “Il Gladiatore” Massimo Decimo Meridio si rivela all’imperatore e gli dice che avrà la sua vendetta. È un punto molto importante nella narrazione.
Probabilmente il motivo per cui così tanta gente non ha apprezzato I Crimini Di Grindelwald è perché sembra essere un continuo primo atto.
Non c’è mai un momento di scontro o conflitto, se non proprio alla fine. E addirittura appena prima dell’unico scontro del film c’è un’altra scena descrittiva! È il momento peggiore in cui si possa avere un’ennesima scena descrittiva.
Molte persone hanno criticato i personaggi, il plot-twist fatto male, la mancanza del senso di meraviglia che aveva portato il primo film, ma ognuna di queste critiche impallidisce di fronte agli enormi problemi di struttura di questo film.
Il vero crimine di questo film non è di Grindelwald, ma della Rowling, che ha fatto un lavoro mediocre riguardo alla stuttura!
– The Closer Look
Successivamente a quest’analisi, The Closer Look analizza tutte le scene descrittive nel dettaglio, vi suggerisco quindi di vedere il suo video per una spiegazione più dettagliata.
In conclusione si può affermare che, dati alla mano, Animali Fantastici: I Crimini Di Grindelwald (di cui vi ricordiamo i punti fondamentali in questo articolo) è senz’altro il film meno apprezzato del franchise di Harry Potter. Sicuramente è un film di transizione che ha sollevato molti dubbi che potranno essere risolti nei prossimi tre film, tuttavia confidiamo nel fatto che i prossimi assomiglino di più al primo!