Numerosi fan della saga di Harry Potter passano il loro tempo a elaborare teorie più o meno credibili. Tempo fa avevamo fatto un elenco di alcune delle teorie più assurde dei fan. Questa volta vorremmo concentrarci su una teoria che ci ha colpito in modo particolare: Harry Potter è un malato mentale e Hogwarts sarebbe in realtà un manicomio.
Questo è ciò che pensa un fan della saga che, tempo fa, si è affidato ai social network per esprimere il suo parere.
Questa teoria, seppur assurda, ha fatto il giro del web perché ben elaborata ed esposta. Di seguito cercheremo di elencarne i punti salienti.
Dove nasce l’idea del manicomio?
In nessuno dei sette libri vediamo mai il mondo magico per quello che è, ma sempre e solo dal punto di vista di Harry. Non sappiamo dunque se quello che vede lui sia reale o meno. Non ci sono certezze. Harry passa dall’essere un bambino emarginato, triste, maltrattato e rinchiuso in un sottoscala ad andare alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Qui è considerato una sorta di “eroe” noto per essere sopravvissuto all’anatema che uccide lanciatogli da Voldemort.
Questa potrebbe dunque essere un’immagine che Harry ha proiettato su di sé come forma di difesa o per accrescere la sua autostima.
Harry si sarebbe dunque procurato la cicatrice sbattendo la testa a 15 mesi, comportando dei danni cerebrali irreparabili. E questo è del tutto credibile perché, guarda caso, la cicatrice si trova nella zona del lobo frontale, fondamentale per lo sviluppo della memoria. Harry dunque soffrirebbe di schizofrenia a causa di questo incidente. Ed essendo questo avvenuto quando era ancora un lattante, nessuno si è reso conto della gravità.
Harry avrebbe iniziato ad avere inclinazioni violente man mano che cresceva. Il culmine è avvenuto a 11 anni, quando ha picchiato inconsapevolmente Dudley e, proprio a causa di questo motivo, viene portato a Hogwarts (il manicomio).
Harry avrebbe dunque costruito questo mondo parallelo. Un mondo dove non viene trattato male ma da eroe, un mondo in cui si trova meglio, un mondo dove le regole sono diverse. La magia è una via di fuga dalla realtà. Tutto ciò che accade dopo ci si distacca sempre di più. Quello che vediamo è quindi il suo delirio, che è una rielaborazione della sua esperienza di ricovero in una sorta di avventura magica.
Come se ciò non bastasse, ci vengono forniti anche degli esempi nel corso dei romanzi per rendere più “plausibile” la teoria del manicomio. Qui di seguito, vediamo di cosa si tratta.
1. Nel primo libro Harry si ossessiona per uno specchio
In realtà non vedrebbe i genitori morti ma immagina i genitori ideali. È proprio Silente ad avvertire Harry che lo specchio conduce la gente alla follia, perché trascorrere tutto il tempo nella fantasia ti distacca dal mondo reale.
Non serve a niente rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere
Albus Silente
2. La scuola è piena di pericoli
Hogwarts, si sa, non è immune a cose pericolose. Ma questi pericoli vengono accettati da tutti come perfettamente normali: quadri parlanti, mostri che vagano per le mura del castello.
Non a caso, anche gli ospedali psichiatrici sono luoghi dove le situazioni folli sono all’ordine del giorno.
3. Cedric Diggory
Cedric è ciò a cui Harry aspira ma che, di fatto, non potrà mai essere. Costui viene ucciso da Voldemort, che è la personificazione della rabbia repressa di Harry.
Secondo questa teoria, se si prende per vero l’omicidio di Cedric, è stato proprio Harry a uccidere il giovane ragazzo, essendo invidioso della sua vita perfetta.
Se invece l’omicidio di Cedric Diggory non va inteso come un evento reale, allora si tratta semplicemente di una metafora del fatto che Harry perde la sua ultima possibilità di una vita normale.
4. Harry al Ministero
Ne L’Ordine della Fenice, secondo questa teoria, Harry attaccherebbe di nuovo Dudley, lasciandolo traumatizzato. Questo porta Harry ad affrontare una commissione che deve scegliere se lasciarlo a Hogwarts o mandarlo ad Azkaban, un manicomio ancora più severo. Non a caso, in quel luogo, i detenuti impazziscono dopo solo pochi giorni.
5. Luna Lovegood
Luna Lovegood, il cui nome è un altro riferimento alla follia, è conosciuta per essere pazza ed è l’unica studentessa a vedere i deliri di Harry.
6. Il Legame tra Harry e Voldemort
Viene indicato ripetutamente che Tom Riddle in realtà è Harry Potter, avendo in comune molte cose col protagonista della saga. Stessa bacchetta, entrambi orfani, entrambi parlano ai serpenti. Harry ha visioni sempre più frequenti di Voldemort, condividono perfino i pensieri. Voldemort è dunque, in realtà, solo una componente immaginaria di Harry sempre più costante.
Il culmine di questa teoria raggiunge il suo apice quando Harry, nell’ultimo libro, appare a Kings Cross con Silente:
«Mi dica un’ultima cosa – chiese Harry – È reale? Oppure è successo dentro la mia testa?»
Harry Potter e i Doni della Morte
«Certo che sta succedendo dentro la tua testa, Harry, ma perché diavolo questo dovrebbe voler dire che non è reale?».
Per approfondimenti su quello che avete appena letto potete cliccare qui. Ovviamente tutto ciò non è confermato dalla Rowling, ma non facciamo fatica ad affermare che si tratta comunque un punto di vista molto interessante.
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