Le creature più oscure e malsane del mondo magico sono, a detta di molti, i Dissennatori. Capaci di captare le emozioni, essi si nutrono della felicità degli esseri umani, arrivando, nei casi più estremi, a risucchiarne l’intera anima. Cerchiamo in questo articolo di approfondire ciò che sappiamo su di loro.
A livello storico, i Dissennatori diventarono guardie di Azkaban nel 1718. L’allora ministro della Magia Damocles Rowle li ritenne perfetti per il ruolo, essendo al contempo efficaci ed economici. Essi, infatti, non venivano pagati con il denaro dei maghi, ma si “accontentavano” delle emozioni dei prigionieri.
L’origine letteraria
Se da una parte non siamo in grado di datare la nascita della specie (non sappiamo nulla su di loro fino al diciottesimo secolo), possiamo invece soffermarci sull’origine “letteraria” dei Dissennatori.
È infatti risaputo che il genio di J. K. Rowling abbia concepito queste creature ispirato dalla depressione che la scrittrice ha dovuto combattere. Appena separata, disoccupata e con un figlio da mantenere, la Rowling si è sentita come se non potesse mai più essere felice. La stessa sensazione è provata da colui che viene attaccato da un Dissennatore, che vede svanire qualsiasi ricordo felice.
L’aspetto dei Dissennatori
Una mano spuntava dal mantello, ed era scintillante, grigiastra, viscida e rugosa, come una cosa morta rimasta troppo a lungo nell’acqua
Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, capitolo V
Quando Harry chiede a Lupin che cosa si nasconda sotto il cappuccio di un Dissennatore, quest’ultimo risponde che soltanto chi ha subito il Bacio (vedi capitolo successivo) può saperlo per certo, pur non essendo più in grado di raccontarlo.
Verosimilmente, però, possiamo ipotizzare che sotto il mantello di un Dissennatore si nasconda una figura umanoide, deteriorata dal trascorrere del tempo (i Dissennatori sono immortali). Essi, infatti, non sono altro che esseri umani a cui è stata risucchiata l’anima, e gli unici organi a sopravvivere alla decomposizione sono il cuore e il cervello.
Il Bacio del Dissennatore: una sorte peggiore della morte
Tramite il Bacio, un Dissennatore può risucchiare l’anima di una persona, che di fatto continuerà a esistere ma sarà come un guscio vuoto, senza alcuna idea né ricordo di sé stessa. Rifacendoci ancora una volta alle parole di Lupin, questa sorte è addirittura peggiore della morte.
Questa pratica veniva utilizzata dal Ministero della Magia nelle circostanze più gravi, almeno fino al 1998. In quell’anno, infatti, il neo Ministro della Magia Kingsley Shacklebolt troncò tutti i rapporti coi Dissennatori, colpevoli di essersi schierati dalla parte di Voldemort durante la guerra.
I rapporti con i maghi
Quando, nel diciottesimo secolo, i Dissennatori divennero ufficialmente guardie di Azkaban, la maggior parte dei maghi non era a conoscenza della loro natura. Con il passare degli anni, però, l’opinione pubblica si divise in merito alla scelta del Ministero di avere a che fare con creature simili.
Molte personalità illustri, tra cui Albus Silente, ritenevano che nemmeno il peggiore dei criminali meritasse un simile trattamento. A sostegno di questa corrente c’è il fatto che i Dissennatori si sarebbero poi schierati dalla parte di Voldemort. Se il Ministero avesse interrotto i rapporti per tempo, molti Mangiamorte non sarebbero fuggiti da Azkaban per ingrossare le fila dell’Oscuro Signore.
I Dissennatori parlano la lingua comune?
Nel terzo capitolo della saga, il ministro Caramell afferma di essere stato informato dalle guardie di Azkaban dei deliri di Sirius Black. Questo, in aggiunta al fatto che per ottenere l’incarico di guardie o per passare dalla parte di Voldemort siano stati necessari degli accordi, ci pone di fronte ad un’inequivocabile verità: i Dissennatori possono comunicare con gli umani. Se ciò avvenga nella lingua comune degli umani o nel linguaggio dei Dissennatori, non ci è dato saperlo.
Incanto Patronus: la luce nell’oscurità
Per liberarsi di un Dissennatore è necessario praticare un Incanto Patronus. Questa potente magia consiste in un flusso argenteo che, se molto potente, può assumere la forma di un animale, in grado di allontanare i Dissennatori.
Quella della luce che allontana l’oscurità è una metafora voluta dalla Rowling, e sta a significare che anche in uno stato di forte depressione, è possibile trovare un ricordo felice a cui aggrapparsi.
Del resto, a tutti noi nella vita è capitato, o capiterà, di aver bisogno di un Patronus. Quando i nostri Dissennatori sembreranno avere la meglio, è importante ricordarsi che “la felicità la si può trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo uno si ricorda…di accendere la luce.”
Fonte: harrypotterfandom.com