Nonostante l’Ungaro Spinato non abbia una parte centrale in “Harry Potter e il calice di fuoco”, è senza dubbio una creatura terribile e allo stesso tempo affascinante.
Ma come si è passati dalla descrizione della creatura sul libro alla rappresentazione sul grande schermo?
L’Ungaro Spinato nel libro
Probabilmente il drago più pericoloso tra tutte le specie, l’Ungaro Spinato ha una pelle squamata come quella di una lucertola, con scaglie nere. Ha occhi gialli, corna color bronzo e spine dello stesso colore che spuntano dalla coda.
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L’Ungaro spinato riesce a sputare fuoco a grande distanza, più di 15 metri, una delle maggiori tra i vari tipi di draghi.
Le sue uova sono di color cemento e dal guscio particolarmente duro; usano come arma di difesa la loro coda, le cui spine sono già ben sviluppate alla nascita.
L’Ungaro Spinato si nutre di pecore, capre e quando gli è possibile anche di esseri umani.
Questa creatura appare nel film “Harry Potter e il calice di fuoco” fra i quattro draghi che i campioni dovranno affrontare nella prima prova torneo Tremaghi.
Il drago è posto a guardia di un uovo d’oro, che deve essere preso dal partecipante evitando la rabbia esplosiva dell’animale.
Nel romanzo l’obiettivo, per quanto certamente difficile, viene risolto piuttosto rapidamente con l’aiuto della Firebolt; nel film invece, il drago si libera delle catene che lo tengono prigioniero e insegue Harry Potter in una sequenza piena d’azione che si conclude con la sua caduta nel baratro vicino al castello. Non è chiaro se il drago sopravviva o no.
Né il romanzo né la sceneggiatura del film davano una descrizione dettagliata del drago. Tuttavia, possiamo dedurre alcune sue caratteristiche principali: il tratto più distintivo è la coda, che termina in una protuberanza a forma di mazza con delle spine. Per questo motivo è chiamato “Spinato” (in inglese “Horntail”, letteralmente coda con corna)
Il disegno
Paul Catling, il disegnatore di molte delle creature dell’universo di Harry Potter, ha avuto una considerevole libertà creativa nel disegnare il drago, così come era già successo col Basilisco.
La squadra degli effetti speciali, comunque, decise di voler costruire una creatura spettacolare e sorprendente, come si evince da queste parole:
La sfida più grande è di fare apparire queste creature come nessuno ha mai fatto.
Nick Dudman – Capo degli Effetti Speciali
Così, mentre stai costruendo draghi, lupi mannari, o altre mostri ti scontri con un problema: molte buone idee sono già state realizzate, bisogna quindi trovare un differente punto di vista per realizzare qualcosa che sia rappresentativo.
La realizzazione
La versione finale dell’Ungaro Spinato presenta una configurazione simile a quella di una viverna.
La viverna è una creatura leggendaria rappresentata come un rettile alato, simile al drago della tradizione europea, ma che si differenzia da questo per l’assenza delle zampe anteriori.
Nell’Ungaro Spinato tutti e quattro gli arti sono ben visibili; quelli anteriori servivano anche come le ali formidabili della creatura.
La parte della schiena del drago, partendo dal retro della stessa testa, presenta una serie di spuntoni ossei.
Alcuni di questi possono essere mossi in maniera intimidatoria, proprio come una cresta.
La parte finale della coda a forma di mazza con le spine, caratteristica di questo drago, venne mantenuta nella realizzazione.
Ancora una volta Nick Dudman e la sua squadra di effetti speciali hanno portato il drago sullo schermo.
Vennero scolpiti due piccoli modelli tridimensionali in scala, creati in fibra di vetro e dipinti per usarli come riferimento, sia per il modello creato al computer sia per l’imponente modello animatronico a grandezza reale.
Kate Hill guidò la creazione di una scultura a grandezza reale, aiutata da Waldo Mason, Andy Hunt e altri scultori.
La pelle della creatura, creata in poliuretano, venne poi dipinta dagli stessi Hill e Mason.
Gli spuntoni su testa, collo e schiena del drago furono creati con resina colorata e vennero realizzati di sei grandezze differenti; in totale furono costruiti 200-300 spuntoni, compresi quelli di riserva, nel caso se ne fosse rotto qualcuno.
Gli spuntoni più grandi vennero rinforzati con una stuoia in fibra di vetro. Ogni corno venne rifinito a mano e dipinto una volta posto sul drago.
Il risultato finale
Il drago animatronico, una volta realizzato, fu montato su di un’unita mobile, che facilitò il trasporto dell’enorme oggetto scenico.
La testa poteva ruotare e ruggire, le ali potevano fare determinati movimenti e il corpo era in grado di muoversi da una parte all’altra.
Una particolarità di questo modello era il sistema che gli consentiva di sputare fuoco per davvero: venne installato nel collo del modello animatronico dalla squadra degli effetti speciali meccanici di John Richardson.
Per questo motivo, ovviamente, i materiali interni ed esterni della testa vennero realizzati in modo da essere ignifughi.
Sebbene anche questa volta si decise di realizzare materialmente un’altra creatura del mondo di Harry Potter, nella versione finale del film, il modello vero e proprio fu purtroppo lasciato completamente inutilizzato.
Venne rimpiazzato da un modello creato al computer (creato da Industrial Light & Magic) in tutte le scene programmate per l’apparizione dell’Ungaro Spinato.
Il modello vero dell’Ungaro Spinato ebbe comunque un breve momento di gloria durante la prima mondiale del film a Londra, puoi vedere il video qui . Se, invece, ti sei perso l’articolo su come è stato costruito il Basilisco per il film di “Harry Potter e la camera dei segreti” guarda qui