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Alla scoperta del cervo, tra mitologia e simbologia

9 Ottobre 2020 gian-tucc 4 min read

Alla scoperta del cervo, tra mitologia e simbologia

9 Ottobre 2020 Neville 4 min read

Per quale motivo il Patronus di Harry e dei suoi genitori è un cervo? La risposta si nasconde tra la mitologia e la simbologia…

Prima della storia

Sin dalla Preistoria, il cervo si è caricato di numerosi significati simbolici: esso è raffigurato sulle pareti di numerose caverne dell’era glaciale insieme al toro, come elemento di un sistema dualistico mitico-cosmologico. Tale valore simbolico conferito al cervo deriva dal significato attribuito ai suoi caratteristici palchi, che, venendo associati ai raggi del Sole o ad alberi che si rinnovano periodicamente, hanno fatto sì che il cervo divenisse simbolo della vita che ringiovanisce di continuo, della rinascita e del corso del tempo.

Anche la cerva, poi, ha assunto significati particolari: nel mondo preistorico, essa era il simbolo della natura animale femminile (che può avere carattere demoniaco, pur apparendo come animale mite), e per questo assunse un importante valore simbolico nei riti di iniziazione delle ragazze.

Incisione rupestre raffigurante un cervo (Les Combarelles, Dordogna, Francia, 13-11mila anni fa)

Nemico dei serpenti

La cerva compare in moltissimi miti e leggende dell’Antichità: essa è presente nel mito di Ercole (la cui terza fatica fu proprio la cattura della cerva di Cerinea), in quello di Artemide (dea della caccia il cui carro era trainato da cerve) e in numerosi miti asiatici e amerindi.

Durante l’Antichità, il cervo cominciò a essere considerato il più grande nemico dei serpenti: la sua pelle veniva utilizzata come amuleto contro i morsi delle serpi, mentre la polvere delle corna difendeva le sementi dai sortilegi. In virtù del loro presunto valore curativo, i palchi dei cervi divennero un vero e proprio medicamento, così come la loro carne (ideale per guarire dalla febbre) e il loro midollo.

Queste convinzioni sono espresse in maniera sistematica da Plinio il Vecchio (I sec. d.C.), che nella sua Naturalis Historia (VIII, 118) descrive i cervi come animali docili e prudenti, acerrimi nemici dei serpenti, che stanano soffiando dalle narici.

Ecco spiegato perché la Rowling sceglie come Patronus di Harry (e, prima ancora, dei suoi genitori) proprio il cervo, rivale del serpente, e quindi di Voldemort e delle forze del Male da lui rappresentate.

Cervo e serpente in un mosaico bizantino, VI sec. d.C., Museo del Mosaico, Istanbul

Il cervo nel cristianesimo

Con l’avvento del cristianesimo, l’immagine del cervo come nemico del serpente fu spiritualizzata e le fu attribuito un valore sacro; così come accadde per l’unicorno, il cervo divenne il simbolo della fedeltà a Dio.

Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio.

Salmo 42

Nel Fisiologo protocristiano si legge che il cervo sputa acqua nelle fessure della terra in cui si annidano i serpenti velenosi, spingendoli a uscire e calpestandoli; allo stesso modo, Dio colpisce il Diavolo con le acque del Cielo, mentre gli asceti soffocano il Male con le lacrime del proprio pentimento.

Infatti, così come i cervi, dopo aver stanato e divorato i serpenti, bevono immediatamente dell’acqua pura alla sorgente per evitare che il veleno possa nuocere, i fedeli dovrebbero avvicinarsi a Cristo per purificare la propria anima, mondandosi dal peccato mediante lacrime di sincera penitenza.

Pisanello, La visione di Sant’Eustachio, 1436-1438, National Gallery, Londra

Purezza e virtù

La tendenza tipica del cervo ad avvicinarsi alle sorgenti, insomma, venne interpretata come simbolo del desiderio dell’acqua battesimale purificatrice; per questo motivo i cervi sono spesso ritratti sui bassorilievi delle fonti battesimali.

Si comprende, a questo punto, in che senso il cervo simboleggia una sorta di intermediario tra il mondo terreno e quello ultraterreno; anche in questo caso, si tratta di un archetipo antichissimo (già presso i Celti i cervi, considerati “tori delle fate”, rappresentavano dei mediatori tra dei e uomini), ereditato dal cristianesimo ed elevato ad allegoria sacra. Nell’arte cristiana medievale, per esempio, il cervo viene spesso raffigurato mentre si nutre di acini d’uva, a simboleggiare l’uomo virtuoso che, già sulla Terra, può partecipare entusiasticamente della felicità propria dei beni divini.

Fonti antiche e significati religiosi tipicamente cristiani confluirono nei bestiari medievali. Qui è detto che i cervi siano stati tra i primi a scoprire la forza miracolosa del dittamo, i cui frutti aiuterebbero le bestie a espellere le frecce scagliate dai cacciatori e a guarire le ferite da esse provocate.

In definitiva, il cervo si è caricato, nel corso della storia, di numerosi significati allegorici. Che – ne siamo sicuri – la Rowling aveva certamente ben presenti durante la stesura della saga, all’interno della quale il cervo è un animale-simbolo fondamentale.

Miniatura tratta dal manoscritto Royal 12 C XIX f. 23r, XIII secolo, British Library, Londra

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