Sarebbero dovuti morire, eppure qualcosa li ha tenuti in vita e ora possono salvare il loro mondo. Oggi mettiamo a confronto la storia di due bambini sopravvissuti: Harry Potter e Ellie Williams di The Last of Us.
Il primo non ha bisogno di presentazioni, la seconda è la protagonista di uno dei videogames più premiati e apprezzati di sempre da cui è stata tratta una serie TV: The Last of Us.
Le due storie possono sembrare lontane anni luce l’una dall’altra, in verità condividono molti aspetti comuni e molti punti speculari, noi di Eate non vediamo l’ora di farveli scoprire!
The Last of Us: un’infarinatura
Prima di cominciare diamo una breve introduzione alla storia di The Last of Us per chi non la conoscesse ancora. In un futuro distopico l’umanità è messa in ginocchio da una pandemia causata dal Cordyceps, un fungo che parassitando gli esseri umani li rende violenti e animaleschi, privi di razionalità e letali verso qualunque forma di vita. Joel Miller è un uomo burbero, segnato dalla perdita della figlia avvenuta 20 anni prima, ed è uno dei pochi scampati all’infezione.
L’uomo vive nella Zona di Quarantena di Boston in cui ci si arrangia con quel che si trova e si risponde alla dura legge marziale. In qualità di contrabbandiere, Joel viene incaricato da dei ribelli per il trasporto di una ragazzina, Ellie Williams, che si rivela essere l’unica persona immune al fungo. Ellie deve essere portata verso una struttura ospedaliera dall’altra parte del paese in cui si potrà estrarre una possibile cura. Durante l’articolo cercheremo di non fare spoiler su questa bellissima storia.
Bambini sopravvissuti
Partiamo subito con il primo e più eclatante tratto condiviso: Harry ed Ellie sono due sopravvissuti. Harry è l’unica persona in tutto il mondo magico ad aver subito un anatema che uccide e a non essere morto. Ellie, dal canto suo, ha ricevuto un morso da un infetto, ma questo non ha avuto alcuna conseguenza. Entrambi i ragazzi si portano addosso i segni del loro destino: una cicatrice proprio laddove ha colpito ciò che gli avrebbe dovuto causare la morte (per scoprire il significato della cicatrice di Harry, leggete questo nostro articolo).
Proprio in quella cicatrice i due ragazzi avvertono il peso di un destino misterioso che li porta più volte a interrogarsi sullo scopo della loro vita. Come sappiamo, Ellie e Harry, in virtù del loro stato di sopravvissuti, sono gli unici che possono salvare il proprio mondo dal terribile stato in cui versa.
La scoperta in The Last of Us
I protagonisti delle due storie condividono anche la grande curiosità e il grande stupore verso la scoperta di un mondo per loro sconosciuto: la ragazza dai capelli rossi non si è mai allontanata dalla zona in cui è costretta a vivere e ignora le meraviglie e le insidie che si celano oltre quei confini. Per quanto riguarda Harry, sappiamo bene quanto egli ammiri il magico mondo di cui scopre far parte.
Ad accompagnare i ragazzi attraverso il loro sconosciuto mondo troviamo alcuni personaggi che incarnano le tematiche reggenti delle due storie. Infatti, in The Last of Us, a fare da protagonisti non sono solo i due personaggi principali, ma sono le questioni morali e personali che Joel e Ellie si trovano ad affrontare. In Harry Potter la morale viene veicolata attraverso le storie e la caratterizzazione dei personaggi così da renderla più fruibile anche ad un pubblico un po’ meno maturo.
Buoni motivi
The Last of Us non lascia spazio a moderazioni e sbatte in faccia allo spettatore le ragioni morali che muovono i personaggi. Ciò si deve anche al fatto che il target della serie e del videogioco si compone da soggetti adulti.
The Last of Us e Harry Potter allo specchio
Tematiche come il sacrificio, l’egoismo e l’amore si dipanano nelle due storie attraverso le scelte di Joel e Silente, di Harry e Ellie, di Piton e Tommy, di Ron, Hermione e Riley. A spiccare dal confronto tra le due storie non sono solo le analogie, ma anche le contrapposizioni nette: se secondo Silente è necessario un sacrificio per il Bene Superiore (abbiamo un articolo che parla proprio di questo!), per Joel no (non approfondiamo oltre per non darvi spoiler).
Eppure Joel e Silente condividono un background molto simile: un lutto ha segnato il loro passato e influenzato il loro presente e futuro. L’anziano mago però, a differenza del contrabbandiere, ha già sondato la via dell’egoismo e ne ha tratto le conclusioni, le stesse che lo porteranno a quel finale che tanto ci ha appassionato. Joel prende un’altra strada, una strada in cui c’è spazio solo per lui e per chi gli ha catturato il cuore. La conseguenza di questo suo cammino la scoprirete a fine serie o a fine gioco.
Affezionarsi tanto, troppo
Ma veniamo al punto cruciale delle due storie ossia al messaggio che l’alta capacità di empatia ci trasmette senza neanche farcene accorgere: il nostro mondo è il prodotto complesso delle scelte che ogni persona compie. Ogni agente in un contesto ha un potere influenzante enorme di cui, spesso, non ha consapevolezza. Proprio quella consapevolezza è l’obiettivo finale che deve sfociare in un risultato sofferto e tremendo, in una decisione tanto difficile quanto necessaria.
Continuando nel tentativo di non spoilerare niente, poniamo l’esempio di Albus Silente e di quella sua ammissione di debolezza in cui confessa ad un affranto Harry il motivo per cui egli lo abbia tenuto all’oscuro del suo destino: “Mi ero troppo affezionato a te. Tenevo più alla tua felicità che a farti conoscere la verità, più alla tua serenità che al mio piano. Ho agito esattamente come Voldemort si aspetta che agiscano gli sciocchi in grado di amare”.
Harry Potter e The Last of Us: crescere insieme
The Last of Us e Harry Potter raccontano nient’altro che l’arduo percorso verso ciò che ognuno reputa giusto, ma che allo stesso tempo muta e si forma durante quello stesso percorso, perché quello che all’inizio può sembrare un mero pacco da trasportare può diventare il motivo per cui vivere in un mondo ostile e spietato, così come ciò che, innocente e prezioso, deve essere sacrificato come carne da macello.
Due storie immense, due morali opposte, eppure complementari che non smettono di meravigliare anche a anni di distanza dalla loro prima apparizione. The Last of Us e Harry Potter, come poche altre storie, ci insegnano che bene e male non sono sempre così facilmente distinguibili e che spesso si sfocia nell’uno solo dopo essere passati dall’altro.