Tanto potente quanto desiderata, la Bacchetta di Sambuco è stata protagonista indiscussa dell’ultimo capitolo della saga di Harry Potter. Raccontata come un oggetto magico incredibile, tanto potente quanto pericoloso, la Bacchetta di Sambuco è uno dei tre Doni della Morte, assieme al Mantello dell’Invisibilità e alla Pietra della Resurrezione. Qui cercheremo di narrarne aspetti, cenni storici, padroni e, dulcis in fundo, ciò che di più intrigante la riguarda: la sua fedeltà.
Fu nella casa di Xenophilius Lovegood che Hermione Granger si apprestò a leggere la storia dei Tre Fratelli. Un racconto tipico della cultura magica, scritto da Beda il Bardo, che racconta di come un giorno tre fratelli, al cospetto della Morte, ebbero la possibilità di desiderare tre oggetti. Chiesero rispettivamente una bacchetta – ma non una normale, bensì la più potente al mondo -, una pietra per riportare i propri cari indietro dall’aldilà e, infine, un mantello per nascondersi dalla Morte stessa.
Il primo dei fratelli scoprì a sue spese cosa significava possedere un oggetto magico di tale importanza, venendo assassinato per fame di potere da uno sconosciuto che desiderava altrettanto la bacchetta.
Questo piccolo frammento di storia dovrebbe darci un’idea già accurata della preziosità che ricopre la Bacchetta di Sambuco. Ecco quindi tutte le informazioni in nostro possesso a riguardo.
Aspetto e fabbricazione
La Bacchetta di Sambuco è una bacchetta magica molto antica. Lunga quindici pollici, è di legno di Sambuco e ha un cuore di crini della coda di un Thestral.
Si tratta di elementi preziosi e molto difficili da lavorare, in particolare ciò che costituisce il cuore della bacchetta. I crini della coda di Thestral, infatti, sono un materiale particolare che solo i maghi capaci di accettare la morte possono controllare, e tra questi solo coloro che l’hanno vista.
Inoltre, la Bacchetta di Sambuco, oltre a essere la più potente bacchetta esistente, è anche riconoscibile per le sue sembianze. I bozzi che ricordano grappoli di bacche di sambuco che corrono lungo tutta la lunghezza della bacchetta e l’intarsio d’osso con sopra incise delle rune antiche sono inconfondibili. Insomma, non è una bacchetta che si vede tutti i giorni.
L’iscrizione in rune antiche in questione si può tradurre con Imbroglia una sola volta. Molto probabilmente, la scritta è riferita al fatto che con la bacchetta si può imbrogliare la morte soltanto una volta. Nella favola dei Tre Fratelli, infatti, il primo di essi crede di aver raggirato la Morte chiedendo un’arma più potente di qualunque altra.
Tra storia antica e leggenda
Come già accennato, il mito della bacchetta di Sambuco nasce con la Storia dei Tre Fratelli di Beda il Bardo. Per esaudire la richiesta del primo di loro, la Morte si avvicinò a un albero di sambuco e, da un ramo, ricavò la famosa bacchetta.
È plausibile che la leggenda si riferisca alla storia dei tre fratelli Peverell: Cadmus, Antioch e Ignotus. I tre erano maghi molto dotati e Antioch, il maggiore, è proprio colui che fabbricò la bacchetta.
Nel corso dei secoli la bacchetta passò attraverso diversi proprietari, tutti maghi violenti e ambiziosi.
Questo portò a creare una scia di sangue nella storia magica che ha permesso di seguirne il percorso. Inoltre, col tempo entrò a far parte della leggenda anche il fatto che per diventarne proprietario fosse obbligatorio uccidere il precedente padrone.
Il primo proprietario conosciuto dopo Antioch Peverell è Emeric il Malvagio, un mago incredibilmente aggressivo che terrorizzò il sud dell’Inghilterra all’inizio del Medioevo, il quale venne brutalmente ucciso in duello da Egbert l’Egregio, di cui poi non si seppe più nulla.
Un secolo dopo la bacchetta passò nelle mani di Godelot, che ne sfruttò i poteri per scrivere “Magick Moste Evile”, un libro sulla Magia Nera. Morì in cella, imprigionato dal suo stesso figlio, Hereward, che voleva impossessarsi della Bacchetta di Sambuco.
Da questo punto in poi le tracce della bacchetta si sono perse per vari secoli.
È ricomparsa solo all’inizio del Diciottesimo secolo con Barnabas Deverill, il quale ottenne la reputazione di terribile stregone finché non venne sconfitto da Loxias, un mago violento che diede alla bacchetta il nome di Stecca della Morte, usandola come arma contro chiunque gli remasse contro.
Non si sa chi lo uccise. Secondo Xenophilus Lovegood sia Arcus sia Livius avrebbero potuto ucciderlo.
Alcuni studiosi ritengono sia difficile tracciare la storia della bacchetta più in là della morte di Loxias.
Storia recente
Mykew Gregorovitch
Mykew Gregorovitch, un fabbricante di bacchette, entrò in possesso della bacchetta molti anni prima del 1899. Appena capì cosa aveva per le mani iniziò a fare esperimenti per cercare di replicarne il potere, mettendo in giro la voce che era in possesso della bacchetta di Sambuco e che cercava di replicarla.
Il risultato fu che una notte tra il 1899 e il 1945 un giovane ragazzo biondo entrò nel suo negozio per rubargli la bacchetta. Una volta entratone in possesso, lanciò uno Stupeficium verso il fabbricante di bacchette per poter diventarne il legittimo proprietario. Gregorovitch non scoprì mai chi era il ladro, ma noi sì.
Gellert Grindelwald
Gellert Grindelwald conobbe Albus Silente durante l’estate che trascorse a Godric’s Hollow dalla sua prozia Bathilda Bath, dopo essere stato espulso da Durmstrang. La loro amicizia si fondò sulla volontà di trovare i tre Doni della Morte in modo da creare un nuovo ordine mondiale. Tuttavia, il loro legame si spezzò quando furono coinvolti in uno scontro con Aberforth Silente che portò alla morte della sorella, Ariana.
Fu allora che Grindelwald continuò nella sua ricerca dei Doni in solitaria, scoprendo dove si trovava la bacchetta di Sambuco e rubandola a Gregorovitch.
Nel 1945, poi, all’apice del suo potere si scontrò con il suo vecchio amico Albus Silente. Qui Grindelwald venne sconfitto in quello che sarebbe poi stato conosciuto come uno scontro leggendario e venendo successivamente rinchiuso a Nurmengard. Qui venne ucciso da Voldemort nel 1998 dopo non aver risposto alle domande sulla Bacchetta di Sambuco.
Albus Silente
Quando Albus Silente sconfisse Grindelwald nel loro duello nel 1945 divenne il legittimo proprietario della Bacchetta di Sambuco. Con lui la bacchetta venne largamente usata per il bene, a differenza di quello che accadeva con i precedenti proprietari.
Silente fece grandi cose con essa, tanto da guadagnarsi la fama di mago più potente del mondo.
Il suo “rapporto” con la bacchetta si interruppe nel 1996, sulla Torre di Astronomia, quando venne disarmato da Draco Malfoy e poi ucciso da Piton.
La bacchetta, caduta dalla torre, venne poi trovata e sepolta col suo proprietario.
Silente e Piton erano d’accordo su come doveva andare l’assassinio del Preside di Hogwarts.
Dato che Silente era pronto ad accettare la morte, quando Piton lo avrebbe ucciso non sarebbe stato sconfitto e perciò il potere della Bacchetta di Sambuco sarebbe stato annullato. Tuttavia, non tutto andò come programmato da Silente, visto che venne disarmato e quindi sconfitto da Draco Malfoy.
Così, senza saperlo, Draco divenne il nuovo proprietario della bacchetta di Sambuco.
Voldemort
Nel 1997 Voldemort venne a conoscenza dell’esistenza della Bacchetta di Sambuco e dopo aver sentito dei leggendari poteri della bacchetta la volle a tutti i costi per assicurarsi di diventare il più potente mago al mondo.
Dalla fine del 1997 fino alla primavera del 1998 si dedicò alla ricerca implacabile e sanguinosa della Bacchetta di Sambuco. Tracciò così la storia recente della bacchetta, uccidendo sia Gregorovitch sia Grindelwald nella ricerca, individuando che l’ultimo proprietario era Albus Silente. Trovata la sua tomba, vi si diresse e riuscì a rubare la bacchetta con cui il suo proprietario era stato sepolto, prendendo così il possesso della Bacchetta di Sambuco.
Credendo che Piton fosse il proprietario della bacchetta in quanto assassino di Silente, ordinò a Nagini di ucciderlo, in modo tale da diventare il nuovo padrone della Bacchetta di Sambuco. Invano, considerando che il padrone della bacchetta altri non era che Draco Malfoy.
Harry Potter
Quasi un anno dopo che Draco era diventato inconsapevolmente il padrone della bacchetta, Harry Potter sottrasse con la forza a Draco la propria (anche se non era la vera Bacchetta di Sambuco, è comunque la sconfitta del proprietario) durante lo scontro a Villa Malfoy, divenendo in questo modo il nuovo padrone della Bacchetta di Sambuco.
Alla fine della Battaglia di Hogwarts, Harry si incamminò verso la Foresta Proibita per sacrificarsi a Voldemort. Voldemort colse così la sua occasione e scagliò l’Anatema che uccide contro Harry usando proprio la Bacchetta di Sambuco. L’oggetto apparentemente funzionò perché Harry era pronto a morire per mano di Voldemort, ma quando quest’ultimo scagliò anche una maledizione Cruciatus sul corpo inerme di Harry non gli procurò alcun dolore.
A questo punto Harry capì che effettivamente era diventato lui il nuovo padrone della bacchetta di Sambuco.
Solo nello scontro finale tra Harry e Voldemort quest’ultimo apprese che aveva fallito nel vincere la lealtà della bacchetta, perché non l’aveva ottenuta sconfiggendo il precedente proprietario.
Nonostante ciò, Voldemort usò la Bacchetta di Sambuco per scagliare la sua ultima Avada Kedavra contro l’Expelliarmus di Harry.
Tuttavia, data la lealtà della bacchetta verso Harry, l’incantesimo di Voldemort gli tornò indietro uccidendolo una volta per tutte.
Harry, ora vero padrone della bacchetta di Sambuco, la usò per riparare la sua originale che era stata spezzata precedentemente. Successivamente parlò con il ritratto di Silente, dicendogli che avrebbe rimesso la Bacchetta di Sambuco nella tomba dell’ex preside. In questo modo, quando Harry sarebbe morto per cause naturali, il potere della bacchetta si sarebbe annullato.
Perché è la bacchetta più potente al mondo?
La Bacchetta di Sambuco è la bacchetta più potente mai esistita e chi la possiede può usarla per scagliare incantesimi più potenti di quello che si potrebbe immaginare. Harry per esempio fu in grado di riparare la sua vecchia bacchetta usando quella di Sambuco, anche se Ollivander aveva detto che una volta che una bacchetta è rotta non si può far nulla per aggiustarla.
Sembra comunque che ci fossero delle limitazioni ai poteri della bacchetta, dal momento che Silente non fu capace di curare le persone pietrificate dal Basilisco, annullare la maledizione sull’anello dei Gaunt e non fu capace nemmeno di sovrastare l’incantesimo sulla pozione all’interno del bacile nella caverna del Medaglione.
Tutto ciò suggerisce che la bacchetta può certamente “migliorare” gli incantesimi preesistenti, ma non è in grado di praticare l’impossibile.
Sebbene si dicesse che la bacchetta fosse imbattibile, Silente ha dichiarato che la Bacchetta di Sambuco, anche se è immensamente potente, non lo è mai stata, dal momento che è stata sconfitta più volte. Infatti, perché passi a un nuovo proprietario, la bacchetta deve essere sconfitta.
Tuttavia, dato che è stata tramandato il fatto che il primo possessore della bacchetta è stato ucciso mentre dormiva e non in duello, questi non sono necessari per reclamare la bacchetta.
Infine, non è chiaro cosa significhi che il potere della Bacchetta di Sambuco venga meno se il proprietario perisce di morte naturale. Potrebbe significare che il potere sarà diminuito fino a diventare una bacchetta normale, o potrebbe invece significare che il potere venga totalmente annullato.
La lealtà della Bacchetta e l’importanza del potere
Abbiamo parlato finora di fedeltà e di proprietario, ma cosa si intende? Forse che la bacchetta di Sambuco non può compiere magie che non le siano state “imposte” dal proprio padrone? Non esattamente.
Per spiegare meglio il tutto, prendiamo le parole di J.K. Rowling:
La Bacchetta di Sambuco è la più spietata delle bacchette per il fatto che tiene in considerazione solo la forza. Uno si aspetta una certa quantità di fedeltà dalla propria bacchetta. Anche se vieni disarmato mentre ce l’hai, anche se perdi un combattimento mentre la possiedi, lei ha sviluppato una certa affinità con te che non verrà meno così facilmente.
Se, tuttavia, una bacchetta è vinta, in modo giusto e corretto in un duello, allora una bacchetta potrebbe cambiare fedeltà.
Tuttavia, la Bacchetta di Sambuco non conosce lealtà se non per la forza.
È del tutto priva di sentimenti. Andrà solo dove c’è del potere. Così se vinci, avrai vinto la bacchetta. Non c’è necessità di uccidere con essa. Ma, quasi inevitabilmente, attrae maghi che sono preparati a uccidere e lo faranno. Attrae anche maghi come Voldemort che confondono l’essere preparato a uccidere con la forza
Altre Bacchette di Sambuco
Ma la bacchetta di Sambuco di cui ci parla J.K. Rowling è l’unica al mondo? Oppure esistono delle “sorelle” con le stesse capacità?
Nella saga di Harry Potter quando parliamo di bacchetta di Sambuco ci riferiamo a quella dei Doni della Morte. Esistono però anche altre bacchette fatte con il legno del sambuco.
Nonostante ciò, i maghi sembrano evitare le bacchette di sambuco, sicuramente anche per l’oscura storia dei Tre Fratelli, favorendo altri tipi di legno come agrifoglio, salice, quercia e vite.
Un vecchio detto magico recita – come ci ricorda Ron -: “Bacchetta di sambuco, non cavi un ragno dal buco”.
La bacchetta di Sambuco è un oggetto magico misterioso e a tratti inquietante, che svariati maghi nel corso della storia hanno cercato di possedere per divenire i più potenti al mondo. Tuttavia, come ci insegna la storia dei Tre Fratelli, un oggetto forgiato dalla Morte non può che portare qualcosa di oscuro con sé.