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Smistamento delle tre corone fiorentine

17 Marzo 2021 sele-casc 3 min read

Smistamento delle tre corone fiorentine

17 Marzo 2021 Selene 3 min read

In quale Casa sarebbero state smistate le tre corone fiorentine, ovvero Dante, Petrarca e Boccaccio, se avessero frequentato la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts? Abbiamo cercato di immaginare la scelta del Cappello Parlante.

Dante Alighieri

Dante Alighieri, padre della lingua italiana, nel corso della sua vita si adoperò per ristabilire la concordia fra i cittadini e per contrastare le azioni di Papa Bonifacio VIII. Fu più vicino ai Guelfi Bianchi poiché difendevano la libertà di Firenze, mentre i Neri appoggiavano sempre più scopertamente la politica del Pontefice. Nel 1300, i Neri riuscirono a impadronirsi di Firenze e scatenarono delle persecuzioni contro la parte sconfitta (i Bianchi). Dante venne così condannato all’esilio; tuttavia, egli rivolgeva sempre il suo pensiero a Firenze e accarezzava l’idea di tornare  al “bell’ovile” dove aveva “dormito agnello” per ricevere il giusto riconoscimento del suo valore. Egli pensò di risanare le lacerazioni delle città italiane, causate dalle lotte civili, mediante la figura dell’imperatore. Così, Dante fu convinto di essere stato insignito del compito di indicare all’umanità le cause della sua abiezione e di condurla sulla via del riscatto. Da questa vocazione profetica nacque il disegno della Commedia.


Un vero Grifondoro

Ci sembra più opportuno inserire Dante tra i Grifondoro per le sue innumerevoli virtù, per l’amore che provava nei confronti della sua patria e, soprattutto, per la sua audacia. Infatti, ci vuole un certo coraggio per affrontare un viaggio nei tre regni ultraterreni, seppur si tratti di finzione letteraria. Non bisogna dimenticare il fatto che Dante poteva contare sempre sull’appoggio e sull’aiuto della sua guida, Virgilio, e ciò ci fa pensare ad un paragone, cioè il rapporto tra Harry e Silente.

smistamento delle tre corone fiorentine: Dante Alighieri

Francesco Petrarca

Francesco Petrarca può essere considerato il primo intellettuale europeo. Il suo mezzo di comunicazione, ossia la lingua latina, svolgeva un ruolo fondamentale, poiché poteva essere letto dal Mediterraneo al Nord Europa. Dunque, fra Trecento e Quattrocento, fra i testi più letti vi erano i suoi scritti morali e ciò testimonia il fatto che Petrarca venisse già considerato un letterato e filosofo. Dato il suo amore per la letteratura classica e per la lingua latina, se avesse frequentato Hogwarts, la sua materia preferita sarebbe stata senza alcun dubbio Rune Antiche. Nella lettera ai posteri, Petrarca dipinge se stesso con l’immagine che vuole che venga consegnata ai futuri lettori, mostrandosi come un uomo poco conosciuto e nasconde i propri difetti, in questo possiamo notare la sua grande astuzia.


Un serpeverde ambizioso

Ci sembra opportuno collocarlo proprio fra i Serpeverde per la sua ambizione, dato che uno dei suoi desideri più grandi era quello di essere incoronato poeta, ottenendo così il tanto ambito “lauro”, e ci riuscì nel 1341. In Petrarca possiamo notare il sistema della “sprezzatura”, in quanto non mostra la costante attenzione, la dedizione e la fatica che hanno permesso la formulazione e la stesura di ogni singolo componimento; quindi, da tale atteggiamento traspare un forte orgoglio. In una delle sue opere più importanti, ossia ” I Trionfi“, vi è la terzina e ciò rinvia alla forma metrica dantesca, tuttavia Petrarca, provando un senso di repressa invidia, dissimula l’assimilazione di Dante. Anche in quest’ultimo caso possiamo notare altre caratteristiche dei Serpeverde, come l’intraprendenza, l’astuzia e la voglia di primeggiare.

Francesco Petrarca

Giovanni Boccaccio

Giovanni Boccaccio si pone in una dimensione nuova rispetto al passato, in quanto rivolge l’opera più importante, ossia il “Decameron“, alle donne, in particolar modo a quelle che hanno intelletto d’amore, ossia che sono capaci di amare. Egli sottolinea l’importanza del dialogo con gli amici, che è motivo di sollievo e di conforto per quanto riguarda le confidenze d’amore. Boccaccio considera la gratitudine una delle virtù più importanti dell’uomo, condanna aspramente l’irriconoscenza, e mediante la raccolta di novelle tenta di dar aiuto a coloro che ne necessitano, ripagando in un certo senso il “debito” che doveva ai suoi amici e confidenti.


Un perfetto Tassorosso

Se Boccaccio avesse frequentato la Scuola di Hogwarts sarebbe stato smistato sicuramente fra i Tassorosso, soprattutto per il valore dato all’amicizia, per la sua lealtà (non bisogna dimenticare il fatto che egli condannò aspramente l’irriconoscenza). Boccaccio dedicò gran parte del suo tempo alla stesura della raccolta di novelle e in questo possiamo notare un’altra virtù tipica dei Tassorosso, cioè il duro lavoro.

Giovanni Boccaccio

Abbiamo così effettuato lo smistamento delle tre corone fiorentine, cercando di individuare le loro principali caratteristiche in relazione alle loro azioni e alle loro opere. Sei d’accordo con noi? Esponi la tua opinione e lascia un commento.

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Selene
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