Se tutte le celebrità femminili fossero come Emma Watson, avremmo solo esempi di donne forti, talentuose, che non hanno assolutamente paura di esprimere le proprie idee o di esprimere se stesse, che approfittano della propria notorietà per parlare di femminismo.
L’abbiamo amata tutti in Harry Potter, quando ha interpretato una bambina intelligente e caparbia che nel corso di 7 libri e 8 film è diventata una donna coraggiosa, sensibile e che usa il proprio cervello per salvare se stessa e le persone che ama: un personaggio che continuerà a ispirare generazione dopo generazione. Oggi l’abbiamo vista portare in vita un’altra donna incredibile: Belle – coraggiosa, intelligente e combattiva. Due personaggi che già inquadrano l’idea di femminismo.
Ma i modi in cui la Watson ci ispira tutti i giorni non si limitano soltanto ai ruoli che interpreta sullo schermo. Emma ha infatti usato il suo status di celebrità conosciuta in tutto il mondo per sensibilizzare le persone su un argomento che pensiamo sia superato, ma che dobbiamo in realtà continuare ad affrontare a livello giornaliero: il femminismo.
Ci sono tantissimi preconcetti sul femminismo e non tutti sanno cosa esso è e cosa non è. Da qualche anno a questa parte, Emma – dopo essere diventata ambasciatrice della campagna dell’ONU “He for She” – ha tenuto diversi discorsi e ha approfittato di ogni intervista per parlare di femminismo.
In questo articolo abbiamo messo insieme le riflessioni più vere, giuste e importanti che Emma abbia mai proposto a riguardo.
“L’uguaglianza di genere non rende libere solo le donne, ma anche gli uomini da stereotipi prescritti.”
Sono in tanti a credere – sia donne che uomini – che il femminismo sia un movimento che promuove la superiorità della donna sull’uomo. Questo è invece un preconcetto. Non bisogna farsi ingannare dal nome: il femminismo non è nient’altro che la lotta per l’uguaglianza tra uomini e donne in campo sociale, politico e nel quotidiano e per il superamento degli stereotipi di genere.
“Anche peggio di vedere la privacy delle donne violata sui social media è leggere i commenti che accompagnano i post, che mostrano una tale mancanza di empatia.”
Purtroppo è un fenomeno assai diffuso: foto intime sia di celebrità che di donne “normali” (non famose) diventano di dominio pubblico. E per quanto questa pratica squallida non ci scandalizzi più di tanto ormai, è verissimo che la maggior parte dei commenti delle persone non solo fanno accapponare la pelle a chi ha ancora un po’ di buon senso; ma ci mostrano anche quanto la società sia misogina e veda la donna come un oggetto.
“Lottare per i diritti delle donne è diventato troppo spesso sinonimo di ‘odiare gli uomini’. Se c’è una cosa che so per certo è che questo deve finire.”
Questa è un’altra grande verità. Una femminista che sia degna di questo nome non odia affatto gli uomini, crede semplicemente che le donne meritino di essere trattate al pari di essi. Nel femminismo si odiano solo i preconcetti, la disparità e gli stereotipi; mai le persone.
“Quando, a 15 anni, le mie amiche smettevano di fare sport perché non volevano apparire ‘muscolose’. Quando, a 18 anni, i miei amici non potevano esprimere i loro sentimenti. Allora ho deciso che ero una femminista.”
Come dice Emma, tutti dovremmo essere femministi perché conosciamo tutti un uomo o una donna che non può esprimersi perché gli uomini devono fare cose da uomini e le donne devono fare le donne. Il femminismo è necessario.
“La mia vita è da privilegiata, perché i miei genitori non mi hanno voluto meno bene perché sono nata femmina. La mia scuola non mi ha limitata perché ero una ragazza. I miei mentori non hanno pensato che sarei andata meno lontano perché un giorno potrei avere un figlio. Queste persone erano gli ambasciatori della parità di genere che mi hanno resa ciò che sono oggi. Forse non lo sanno, ma sono dei femministi inconsci. E abbiamo bisogno di più persone come loro.”
Se vivessimo in un mondo dove le donne sono considerate pari degli uomini, non ci stupiremmo che un genitore accetti una figlia femmina, o che un insegnante non consideri inferiori le sue studentesse. Purtroppo però non è così e abbiamo bisogno di più persone che nel quotidiano trattino donne e uomini alla pari.
“Ho visto uomini resi fragili e insicuri da un’idea distorta di quello che significa successo per un maschio. Nemmeno gli uomini hanno la parità di genere. Non parliamo spesso di uomini imprigionati dagli stereotipi di genere ma io vedo che lo sono, e che quando ne sono liberi, le cose cambiano di conseguenza anche per le donne.”
Pensare che gli uomini vivano una vita facile è fuorviante. La società mette infatti tantissima pressione sulle spalle del sesso “forte”. Essa, infatti, induce gli uomini a rientrare in certi schemi e, come dice appunto Emma Watson, a rincorrere un’idea di successo maschile stereotipata.
“Pensiamo di vivere in una società post-femminista e non è così. Quindi ci dicono che non abbiamo più bisogno del femminismo, che possiamo votare, che va tutto bene. E credo che questo sia incredibilmente sconcertante perché quando le giovani donne escono nel mondo realizzano che “Oh, perché non sono pagata tanto quanto gli uomini, perché mi trattano diversamente?” e iniziano a incolpare loro stesse, perché non capiscono che fanno parte di un disegno storico, di un sistema molto più grande di loro che in un certo senso va loro contro.”
Da giovane donna, posso dire che questa affermazione di Emma sul femminismo sia forse la più vera mai fatta. Ci fanno credere che le donne abbiano conquistato la parità di genere e, sebbene la situazione non sia come era nel 1920, questo non è affatto vero. Il femminismo è ancora necessario ed è necessario comprendere che ci serve e che non è ancora superato, perché ogni giovane donna che cresce, al giorno d’oggi, si rende conto che non è considerata alla pari degli uomini come volevano farle credere.
Quindi, quando ci chiedono perché apprezziamo Emma Watson non solo come attrice ma anche come donna, la risposta è ovvia: ha fatto e continua a fare tantissimo per porre fine alla disparità di genere.
Come potremmo non amarla?