L’amore di Piton per Lily è principalmente visto come l’amore assoluto, l’amore che riesce a muovere tutto. Ma è davvero vero amore quello che prova Severus?
Dall’uscita dei Doni della Morte e la scoperta dei sentimenti di Piton verso Lily, questi sono diventati il simbolo del vero amore anche se forse quello che prova Severus è più vicino a qualcos’altro.
Un desiderio innocente
Se parliamo dell’amore di Piton per Lily, dobbiamo andare a scavare tra i ricordi del principe, quando tutto è iniziato.
Severus era solito spiare Lily e Petunia giocare e, come vediamo attraverso gli occhi di Harry, era evidente il desiderio con cui guardava la sua futura amica.
Piton non doveva avere più di nove o dieci anni, giallastro, piccolo, nervoso. Sul suo volto magro si leggeva chiaramente il desiderio con cui guardava la più piccola delle due bambine dondolare sempre più in alto, molto di più della sorella.
Capitolo 33, i Doni della Morte
Già qua potremmo far notare la scelta delle parole che, nella saga, non sembrano mai essere scelte a caso. La parola “desiderio”, traduzione della parola inglese “greed” (che forse è anche peggio), al contrario di quello che si possa pensare, ha un significato prettamente negativo: il desiderio è l’attesa del possesso o della realizzazione di qualcosa che confà alle proprie esigenze.
Severus, però, era ancora troppo piccolo per poter essere pienamente consapevole di quel desiderio che quindi può anche essere visto come la cotta innocente di un bambino.
E in fondo, come avrebbe potuto Piton non provare qualcosa per Lily? Lei era la sua prima amica, la prima persona che lo ascoltava davvero, che lo trattava da suo pari, che gli voleva bene sinceramente. È normale che Severus iniziasse a provare un certo attaccamento verso di lei: Lily era essenzialmente l’unica cosa bella della sua vita.
Un amore possessivo
La situazione cambia a Hogwarts: Lily e Severus vengono smistati in case diverse e sul treno fanno conoscenza con James Potter.
Per lo smistamento Severus non può fare altro che accettare la scelta del Cappello Parlante (nonostante l’evidente delusione), per James invece inizia a coltivare un risentimento che si porterà dietro per tutta la vita.
Come se non bastasse l’atteggiamento da bullo di James per non farselo piacere, negli anni successivi Piton nota l’interesse del grifondoro verso Lily e, mangiato dalla gelosia, cerca di allontanarla dal suo “rivale” cercando di convincerla che i Malandrini non sono delle brave persone.
Questo sembra essere un motivo di qualche screzio fra i due: Piton è geloso, quasi possessivo nei confronti di Lily, si eleva a suo protettore, dice che non le permetterà di avvinarsi a James, come se lei fosse di sua proprietà. Questo atteggiamento non passa inosservato, anzi, dà parecchio fastidio a Lily che ribatte subito arrabbiata.
«E tu sei un ingrato. Ho sentito cos’è successo l’altra notte. Ti sei infilato in quel tunnel vicino al Platano Picchiatore e James Potter ti ha salvato da quello che c’è là sotto, qualunque cosa sia…» Il volto di Piton si contorse in una smorfia. Farfugliò: «Salvato? Salvato? Credi che abbia fatto l’eroe? Stava salvando se stesso e anche i suoi amici! Tu non… io non ti permetterò…» «Permettermi? Permettermi?»
Capitolo 33, i Doni della Morte
Gli occhi verde chiaro di Lily erano ridotti a due fessure.
Un insulto consapevole
Il punto di rottura l’abbiamo subito dopo i G.U.F.O., quando i Malandrini pensano di ammazzare il tempo dando fastidio a Piton che viene però difeso da Lily. Piton, umiliato e arrabbiato dalla situazione, chiama Lily “schifosa sanguemarcio” (mezzosangue nella vecchia traduzione e nei film) segnando così la fine della loro amicizia.
«Dài, Evans, non costringermi a farti un incantesimo» disse ansioso James.
Capitolo 28, Ordine della Fenice
«Allora liberalo!»
James sospirò, poi si voltò verso Piton e mormorò un controincantesimo.
«Ecco fatto» disse, mentre Piton si rialzava a fatica. «Ti è andata bene che ci fosse Evans, Mocciosus…»
«Non mi serve l’aiuto di una piccola schifosa Sanguemarcio!»
Lily trasalì.
«Molto bene» replicò freddamente. «Vuol dire che in futuro non mi prenderò la briga di aiutarti.[…]»
Partiamo dal presupposto che quel “schifosa sanguemarcio” non è un insulto che scappa, come prova a giustificarsi Piton successivamente. Nonostante la rabbia e l’umiliazione, ci sono cose che se non le pensi, non le dici.
Severus avrebbe potuto semplicemente dire di non aver bisogno di “lei”, invece usa “schifosa sanguemarcio” perché è ben consapevole che, usando un simile insulto, avrebbe messo Lily su un piano inferiore e quindi avrebbe detto davanti a tutti, compresi i suoi amici su cui voleva fare una buona impressione, di non avere bisogno di qualcuno di inferiore a lui.
Piton preferisce usare questo insulto spregevole, cosciente che avrebbe ferito Lily, solo per difendere il suo orgoglio che sembra oscurare il suo immenso “amore” per la ragazza.
In ogni caso, anche se volessimo credere che “schifosa sanguemarcio” gli fosse scappato davvero, Piton pensa questo di tutti i nati babbani quindi perché Lily avrebbe dovuta essere diversa? L’amore per qualcuno può far cambiare il tuo pensiero ma non può cambiare chi sia quella persona.
« Non volevo chiamarti schifosa Mezzosangue, mi è…» «… scappato?» Non c’era pietà nel tono di Lily.[…] «No… senti, io non volevo…»
Capitolo 33, i Doni della Morte
«… chiamarmi schifosa sanguemarcio? Ma chiami così tutti quelli come me, Severus. Perché io dovrei essere diversa?»
Perché non è amore vero
Le strade dei due si dividono e Piton decide di diventare un mangiamorte, schierandosi così dalla parte che considera feccia tutti i nati-babbani e quindi anche la sua “amata” Lily.
Severus riesce bene nel suo lavoro, scopre la profezia della Cooman e la riferisce a Voldemort pentendosene solo quando il Signore Oscuro individua la minaccia nel figlio di Lily Evans. Così va dall’unica persona in grado di aiutarlo: Silente.
Amare vuol dire mettere il bene dell’altra persona prima del tuo e, se da una parte potremmo pensare che Piton lo faccia andando a chiedere a Silente il favore di proteggere Lily, dall’altro non possiamo dimenticarci che dice esplicitamente di aver chiesto a Voldemort di risparmiare lei in cambio della vita di Harry e James.
«È per questo… è per questo motivo… lui pensa che sia Lily Evans!»
«La profezia non parla di una donna» obiettò Silente, «ma di un bambino maschio nato alla fine di luglio…»
Capitolo 33, i Doni della Morte
«Sa cosa voglio dire! Lui pensa che si tratti di suo figlio, le darà la caccia… li ucciderà tutti…»
«Se lei è così importante per te» ribatté Silente, «Lord Voldemort la risparmierà, no? Non puoi chiedere pietà per la madre in cambio del figlio?»
«Io ho… io gliel’ho chiesto…»
«Tu mi disgusti» commentò Silente, e Harry non aveva mai sentito tanto
disprezzo nella sua voce. Piton parve rimpicciolire.
«Quindi non t’importa se suo marito e suo figlio muoiono? Possono morire, purché tu ottenga ciò che desideri?»
Piton tacque, continuando a guardare Silente.
Ed è questo che rende l’amore di Piton diverso dall’amore vero. Se Severus amasse davvero Lily gli importerebbe che la donna che ama impazzirebbe dal dolore per la morte della sua famiglia.
Piton però non sembra curarsene, non pensa, o meglio, non gli importa cosa proverebbe Lily, non gli importa che lei sarebbe distrutta dalla perdita di suo marito e di suo figlio fintanto che lei restasse in vita e quindi lui raggiungesse il suo scopo.
Il figlio di Lily Evans
Non c’è bisogno di perdersi in chiacchiere, siamo tutti consapevoli del modo orribile in cui Piton tratta Harry.
E certo, possiamo anche capire (attenzione capire, non condividere!) perché Severus detesti tanto Harry, in fondo, è la copia esatta di James. Harry, però, è anche il figlio di Lily, il figlio della donna che dice di amare.
Nessuno pensa che Piton dovrebbe trattare Harry come un figlio, ma quantomeno come uno studente qualunque. Ma Piton è talmente accecato dall’odio che prova per James che “l’amore” per Lily non è nemmeno lontanamente abbastanza per soffocarlo.
È vero che Severus salva Harry più di una volta, come abbiamo ricordato in questo articolo, ma non possiamo dimenticare tutte le volte in cui non perde occasione per umiliarlo, riprenderlo, metterlo in punizione o quant’altro solo perché era figlio di James.
Un altro aspetto da considerare è che Harry è il frutto dell’amore tra Lily e James e il fatto che Piton trovi ogni occasione buona per denigrarlo, ci fa capire che Severus non ha mai accettato che Lily avesse scelto James. Ma l’amore non sta anche nel rispetto delle scelte della persona amata? Anche se si tratta di una vita di cui non fai parte?
Ciò che muove tutto: il rimorso
Nonostante sia molto romantico pensare che Severus sia morto per amore di Lily e quindi per salvare Harry, in realtà non è così. La Rowling stessa ha detto in modo chiaro e incofutabile che Severus è morto per espiare le sue colpe.
Dopo la morte di Lily, Severus disperato va da Silente ancora una volta. Dice che vorrebbe essere morto lui, ma non perché non può vivere senza di lei ma per l’immenso senso di colpa che sente.
«No!» urlò Piton. «Perduta… morta…»
Capitolo 33, i Doni della Morte
«È rimorso, Severus?»
«Vorrei… vorrei essere morto io…»
Pertanto Piton accetta di fare la spia per Silente non per proteggere Harry, il figlio della donna che dovrebbe amare, né per nessun grande ideale ma, come dice la Rowling in un tweet, per espiare le sue colpe.
Così, tutte le azioni che Piton compie negli anni successivi, dal fare la spia per Silente al salvare Harry quando era in pericolo, non sono dettate dall’amore per Lily, ma dal voler mitigare il senso di colpa per avere, in qualche modo, partecipato alla morte di lei.
Sul filo dell’ossessione
“L’amore” di Severus inizia e finisce con Lily, non va oltre, non riguarda né le sue scelte, né le persone a cui lei vuole bene.
Quel sentimento, a tratti quasi sul filo dell’ossessione, non può essere considerato sano, troppo logorato dalla gelosia e dall’odio, ma anche da tante circostanze che riguardano Piton stesso, come l’essere cresciuto senza affetto.
Possiamo dunque dire che quello che Severus provava per Lily fosse vero amore? Sinceramente penso di no, ma non si può negare che Piton abbia provato qualcosa (che sia un sentimento sano o meno) per Lily, emblematica la scena della cerva d’argento.
È risaputo che il patronus sia collegato ai sentimenti e che cambi in base a questi e il fatto che Piton l’abbia uguale a Lily ci fa capire che provasse comunque qualcosa per lei, anche del sincero affetto all’inizio (ricordiamoci che Lily è stata la prima persona a volergli bene) nonostante, appunto, non penso che si possa parlare dell’ideale di amore che tutti sembrano esaltare.
Inoltre, Severus ha sempre visto Lily sotto una luce idealizzante, rendendola quasi una figura mitizzata. La stessa Rowling ha detto che Piton amava la bontà di Lily e, dopo la sua morte, lei diventa quasi il simbolo del bene, come se lei racchiudesse tutto il bene del mondo.
Sempre in questo senso non si può parlare di un rapporto alla pari, come quello che invece dovrebbe esserci in amore.
A ogni modo, anche se non penso personalmente che il legame che leghi Piton a Lily sia vero amore, non toglie nulla alla meravigliosa e complessa costruzione del personaggio di Severus.
E ricordiamoci che non c’è mai un’interpretazione giusta o sbagliata, il bello dei libri è che ognuno può leggerci ciò che vuole, perciò anche se per me l’amore di Piton non sia vero amore, non vuol dire che per nessuno lo possa essere.