Sembra una domanda fuori dal mondo, lo sappiamo, ma vi siete mai chiesti se Daniel Radcliffe fosse davvero l’Harry Potter giusto? Colui che tra i tanti è stato il prescelto, il volto perfetto per interpretare il giovane protagonista di una delle storie più famose della letteratura. Abbastanza stressante come responsabilità, non trovate? Ebbene, cerchiamo di analizzare perché proprio Daniel Radcliffe sia stato il volto perfetto per Harry Potter; per quale motivo lui è il mio (o meglio, il nostro) Harry Potter.
Abbiamo già parlato qui del perché Daniel Radcliffe non sia stata la miglior scelta per interpretare Harry Potter, sia dal punto di vista estetico (qualcuno ha detto occhi verdi?), sia per certi versi da quello recitativo.
Avrà fatto storcere il naso a molti vedere un ragazzo non particolarmente mingherlino rispetto ai suoi compagni, con i capelli castano scuro (e non neri) e gli occhi azzurri, rispetto a come Harry era stato descritto nei libri e a molti sarà bastato questo per dare un grande NO a Daniel Radcliffe. Tuttavia, ci sono altri motivi per cui possiamo constatare che Daniel sia il miglior Harry Potter che si potesse desiderare.
L’espressività
Non dev’essere stato facile per un ragazzo di giovanissima età com’era Daniel incarnare il carattere e le emozioni di un personaggio come Harry Potter.
Harry perde i genitori in tenerissima età, trascorre tutta la sua vita con gli zii materni (che non si possono definire la miglior famiglia del mondo) e all’età di undici anni scopre di essere un mago. Ma non uno qualunque, bensì il prescelto.
Immaginate di essere Daniel Radcliffe e ricevere questo ruolo, in cui si cela un’enorme complessità, che Daniel risolve in modo semplice e spontaneo. Innocenza, curiosità, coraggio, paura, stupore e tristezza si alternano magistralmente nel suo sguardo, riuscendo a mostrarci, attraverso un piccolo spiraglio, l’Harry immaginato da J.K. Rowling.
In difesa dei buoni, dentro e fuori dai film
Una delle grandi qualità di Harry Potter è stata, sin da subito, quella di non discriminare nessuno e di vedere sempre il bello nelle persone. Mentre Draco Malfoy tenta di dissuadere Harry dal frequentare persone con una “toga di seconda mano”, o gli “sporchi mezzosangue”, quest’ultimo al contrario non ha mai mostrato alcun interesse nel discriminare gli altri per qualsivoglia motivo e, anzi, si è sempre schierato in difesa di chi subiva.
E quando la cinepresa è spenta questo non cambia: Daniel Radcliffe è da tempo schierato a favore dei diritti degli omosessuali e in passato ha preso parte al progetto Trevor per la prevenzione degli episodi di bullismo e del suicidio adolescenziale.
Non importa dove, non importa quando, Daniel incarna i valori che J.K. Rowling ha cercato di insegnare ai suoi lettori tramite il personaggio di Harry, e questo non può che rendere quest’ultimo ancora più vicino al suo interprete.
Assumersi le proprie responsabilità, anche dove gli altri non ne vedono
Interpretare il protagonista di quella che si prospetta essere una delle più famose saghe cinematografiche degli ultimi tempi sembra essere un sogno: fama, fortuna, la possibilità di conoscere attori famosi e, non da meno, poter dire “Io sono Harry Potter!”.
Ma pensate lucidamente cosa può comportare tutto ciò. Essere il protagonista di Harry Potter significa entrare così in confidenza con il proprio personaggio da rischiare di rimanere intrappolato al suo interno. Significa avere sempre una videocamera puntata addossoe dover dire in ogni occasione la cosa adatta, per non deludere le aspettative.
Significa rinunciare a una vita normale, a un’infanzia comune: niente scuola “babbana”, niente passeggiate senza venir fermato da qualcuno per un autografo o una fotografia. Insomma: essere un attore non è un mestiere facile, tanto più se si è giovani come lo erano Daniel, Emma e Rupert.
Prendendo parte alla saga di Harry Potter, i tre giovani attori (così come tutti i loro coetanei che hanno partecipato alle riprese), hanno dovuto rinunciare a tutto ciò che fosse normale, assumendo ritmi di vita totalmente differenti e dovendo conciliare doveri cinematografici e non, e Daniel non si è mai tirato indietro.
Proprio come Harry, Daniel ha adempiuto ai suoi doveri, si è assunto le proprie responsabilità affrontando a volte ostacoli fin troppo ardui per un ragazzo della sua età, appena adolescente, che si ritrova improvvisamente a essere il prescelto.
Daniel Radcliffe potrà non essere esteticamente il perfetto Harry, e sicuramente là fuori ci saranno migliaia di Harry che sarebbero stati perfetti per il ruolo; ma non importa. Daniel è stato il prescelto, ed è stato il migliore che potessimo desiderare. La sua tenacia, il suo carattere umile e quell’instancabile voglia di lavorare e di aiutare il prossimo hanno fatto sì che lui non interpretasse semplicemente Harry, ma che lui divenisse Harry Potter.