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Parità nello sport: l’esempio del Quidditch

17 Settembre 2019 anna-brus 3 min read

Parità nello sport: l’esempio del Quidditch

17 Settembre 2019 Hermione 3 min read

Lo sport unisce oltre qualunque tipo di barriere. Conosciamo tutti lo sport più famoso del mondo magico, magico anche esso perché unisce maschi e femmine nelle stesse squadre, senza differenze.

‘Il nostro sport. Lo sport dei maghi. come… come il calcio nel mondo dei Babbani: tutti seguono il quidditch. Si gioca in aria, cavalcando manici di scopa, e con quattro palle… difficile spiegare le regole’.
[Diagon Alley (Cap. 5 Harry Potter 1)
]

La prima partita di Harry

Le origine dl Quidditch

Le origini del Quidditch risalgono al XI secolo nella Palude di Queerditch (letteralmente ‘strano fossato’), in Inghilterra. In questo luogo alcuni maghi e streghe decisero di inventare un nuovo gioco, apparentemente simile al rugby, in cui i giocatori dovevano rimandarsi una palla di cuoio e farla passare tra due alberi che costituivano la meta avversaria, protetta da un portiereI giocatori volavano sui manici di scopa, cercando di evitare due grosse pietre volanti che cercavano di disarcionarli. Con i secoli le regole subirono delle modifiche: la palla fu realizzata in cuoio rosso, per renderla più visibile; nel XII secolo vennero introdotti i Bolidi e, di conseguenza, vennero inseriti due nuovi giocatori che dovevano difendere i compagni di squadra dai Bolidi; la conformazione fisica della meta fu modificata, non più una “porta” formata da una coppia di alberi, ma un “canestro” costituito da una botte fissata a un albero.

Lo scopo del gioco è quello di segnare più punti rispetto agli avversari. Per ogni obbiettivo raggiunto si guadagnano decine di punti, l’obiettivo chiave resta comunque catturare il Boccino d’oro, che vale centocinqunta punti. Il gioco infatti termina quando il Boccino viene catturato. Alcuni giochi possono andare avanti per molti giorni finché il Boccino non viene catturato (il record rimasto imbattuto per secoli è stato di tre mesi).


Nessuna differenza

In questo contesto tra spettacoli inseguimenti e colorati giocatori svolazzanti, la Rowling riesce ad inserire una tematica davvero profondo e ben poco frivola: l’uguaglianza tra giocatori e giocatrici all’interno del campo ovale.

I sette giocatori che compongono ogni squadra di Quidditch (3 Cacciatori, 2 Battitori, un Portiere e un Cercatore), possono essere indistintamente energumeni corpulenti, leggiadre donzella, prescelti occhialuti, ragazze fornite di svolazzanti treccine, insomma chiunque sia predisposto ai valori dello sport e si diverta a giocare.

«Non hai partecipato alle selezioni l’anno scorso, vero?» chiese Harry, osservando la stazza di McLaggen e pensando che probabilmente avrebbe bloccato tutti e tre gli anelli della porta senza nemmeno muoversi. 
[Una mano da Hermione (Cap. 11 Harry Potter 6)]

Dopo due ore, molte proteste e parecchie crisi di nervi, una delle quali comportò la distruzione di una Comet Duecentosessanta e parecchi denti rotti, Harry aveva trovato tre Cacciatori: Katie Bell, tornata in squadra dopo una prova eccellente, demelza Robins, una nuova scoperta particolarmente abile nello schivare Bolidi, e Ginny Weasley, che si era distinta in volo per tutta la prova e in più aveva segnato diciassette gol. Pur soddisfatto delle sue scelte, Harry era diventato rauco a forza di strillare contro i tanti contestatori, e ora stava sostenendo una battaglia analoga con i Battitori respinti. 
[Una mano da Hermione (Cap. 11 Harry Potter 6)]

Non vi è differenza in termine di requisiti o di prestazioni richieste, nessuna traccia dello stereotipo uomini: forza fisica = donne:  grazia e flessibilità.


Uguali diritti per tutti

Tutti i fan leggendo  delle divertiteti e a volte rudi partite di Quidditch concepiscono come normale la parità e così deve essere, anche in virtù della Carta dei diritti delle donne nello sport approvata nell’ambito del progetto “Olympia” e presentata al Parlamento europeo il 25 maggio 2011.

La nostra zia Jo demolisce per l’ennesima volta i clichè della nostra società: non vi è nessuna traccia di tutti gli ostacoli che le donne devono affrontare oggi nello sport, sia sotto l’aspetto agonistico, sia sotto quello dirigenziale.

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Hermione
Hermione

Ingegnere civile, lettrice accanita, potterhead per passione.

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