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Panama Papers: spunta il nome di Emma Watson

12 Maggio 2016 sere-savo 2 min read

Panama Papers: spunta il nome di Emma Watson

12 Maggio 2016 Rose 2 min read

Anche Emma Watson nella lista dei vip dello scandalo Panama Papers.

Per chi non lo sapesse, i Panama Papers sono dei documenti oggetto della più grande fuga di notizie di sempre: mostrano come funzionano le società nei paradisi fiscali e soprattutto chi le controlla.

Detto ciò, ecco che tra i nomi dei VIP che troviamo nei suddetti documenti spunta il nome dell’attrice da noi tanto amata: Emma Watson.
Un portavoce dell’attrice inglese ha ammesso infatti che la protagonista di Harry Potter ha aperto una società offshore per gestire il proprio patrimonio.

Ma cos’è una società offshore?
Si definisce società offshore un’organizzazione che ha la propria sede legale in un paese diverso da quello nel quale sviluppa i suoi affari principali: questo paese estero è quasi sempre uno di quelli considerati “paradisi fiscali”, cioè quelli nei quali le restrizioni e le leggi sulle attività economiche sono molto morbide o flessibili, e nei quali le tasse sono basse o inesistenti.

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Aprire e gestire una società offshore non è necessariamente illegale: in molti casi e per molti paesi è lecito avere società in paradisi fiscali, a patto che tutto – compresa la quantità di soldi gestita – venga dichiarato alle autorità del proprio paese.

 

L’obiettivo dell’attrice infatti, ha assicurato Luke Windsor all’agenzia di stampa Dpa, “non era quello di evadere le tasse ma di avere la garanzia dell’anonimato“.

La tutela della privacy, insomma, perché, ha ribadito il portavoce della 26enne attrice, “Emma non ha ottenuto alcun vantaggio fiscale o finanziario da questa società offshore, ma solo la garanzia dell’anonimato”. Le aziende britanniche infatti, ha ricordato Windsor, hanno l’obbligo di rivelare i nomi dei loro proprietari e dei loro azionisti.

Emma non ottiene assolutamente alcun vantaggio a livello di tasse o fondi dal possedere questa azienda offshore – solo un beneficio per la privacy.”

Secondo alcune fonti, a spingere Emma ad aprire questa società sono stati alcuni problemi che l’attrice ha avuto in passato, tra cui l’approccio indesiderato da parte di alcuni fan, che l’hanno resa ansiosa a riguardo della sua sicurezza.

Il consorzio ha riconosciuto che ci siano anche degli usi legittimi delle aziende e dei fondi offshore, aggiungendo che la presenza di un’entità nel database non suggerisca direttamente che questa abbia contravvenuto alla legge.

In conclusione, tranquilli, Potterheads, la vostra opinione di Emma può rimanere invariata!

 

Fonti: Adnkronos

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