Tante sono le curiosità rivelate da J.K. Rowling su Pottermore e nelle short stories “Pottermore Presents”; una di queste riguarda i Naming Seers (i Veggenti dei Nomi) e rivela la verità sui nomi che sembrano troppo “convenienti” nella saga.
I nomi che i genitori maghi danno ai loro figli sono vari. Alcuni sono quelli che noi potremmo classificare come nomi da Babbano (ad esempio Harry, James, Ronald), mentre altri danno un indizio distinto della personalità o del destino di chi li porta (ad esempio Xenophilius, Remus, Alecto).
Alcuni maghi hanno per i nomi una tradizione familiare. Ai membri della famiglia Black, ad esempio, piace dare agli eredi nomi di stelle e costellazioni (qualcuno direbbe che ciò si adatta perfettamente alla loro ambizione e al loro orgoglio). Altre famiglie magiche (come i Potter e i Weasley) scelgono semplicemente i loro nomi preferiti per i figli.
Un certo settore della società magica, però, segue l’antica pratica di consultare un Naming Seer, che (di solito per una cospicua somma di oro) prevederà il futuro del bambino e suggerirà un nome adeguato.
Questa pratica sta diventando sempre più rara. Molti genitori preferiscono “lasciare che scelgano la loro via”, e non gradiscono (a ragione) ricevere indizi prematuri del comportamento, dei limiti o delle catastrofi che potrebbero coinvolgere i figli. Molti genitori si inquietavano sulla via di ritorno dal Naming Seer, pentendosi di aver sentito le predizioni dei veggenti riguardo la personalità o il futuro dei propri figli.
Quali sono i personaggi più famosi della saga i cui genitori hanno sicuramente fatto ricorso ai servizi di un Naming Seer?
Remus – indicatore del suo futuro da lupo mannaro;
Minerva – dea romana della saggezza, della conoscenza e della tattica militare (importante durante la Battaglia di Hogwarts);
Ludovic “Ludo” Bagman – ludo, dal latino “gioco”;
Rabastan Lestrange – nome arabo che significa “testa del serpente”;
Garrick Olivander – antico nome inglese che significa “qualcuno che governa con una lancia” (per estensione, lancia è riconducibile a bacchetta);
Quirinus Raptor – nome più antico del dio romano Giano, tipicamente raffigurato con due facce.
Ecco quindi spiegato perché molti nomi sono coerenti con la vita dei personaggi stessi rendendoli ai nostri occhi un po’ troppo convenienti.