Abbiamo fatto parecchi articoli di smistamento dei personaggi di diverse serie tv. Eppure, ce n’è una che non è neanche molto conosciuta: Miracle Workers, una piccola perla targata FX.
Abbiamo accennato a questa serie in un altro articolo. Iniziata nel 2019 e attualmente alla sua seconda stagione, Miracle Workers è un prodotto non scontato, ironico e fresco. Se questo non bastasse a convincervi a dargli una possibilità, c’è una ragione in più non indifferente: uno dei personaggi principali è interpretato da Daniel Radcliffe!
Purtroppo, non è esattamente la più conosciuta delle serie tv, in parte per la scarsa pubblicità che ha avuto, in parte perché non è un prodotto particolarmente impegnato. La prima stagione è tratta da What in God’s Name di Simon Rich, un romanzo che vede il Paradiso come una società fondata da Dio e in cui gli angeli non sono altro che impiegati. Peccato che Dio abbia deciso di chiudere la Paradiso Inc. per inseguire il suo desiderio di aprire un ristorante di cucina fusion, perciò di distruggere la Terra! Il compito dei protagonisti, a questo punto, è di convincerlo a desistere cercando di mostrargli i lati migliori degli esseri umani.
La seconda stagione, Miracle Workers: Dark Ages, non continua le peripezie di Craig e degli altri angeli, bensì si colloca in un regno fittizio durante il Medioevo. I protagonisti sono interpretati dagli stessi attori, ma i loro ruoli all’interno della storia cambiano notevolmente. Questa volta, si seguono le vite di alcuni popolani e del principe, figlio sempliciotto e ingenuo di un re tiranno, destinate a incontrarsi e persino mescolarsi.
La serie regala tantissimi momenti divertenti e, nell’ironia, non pochi spunti di riflessione. Nel complesso, vale davvero la pena di essere approfondita. Procediamo, perciò, ad analizzare le caratteristiche dei suoi personaggi.
Daniel Radcliffe
Miracle Workers: Craig Bog
Angelo addetto alla realizzazione delle preghiere degli umani, Craig Bog è il vero Miracle Worker della serie. Quando lo conosciamo è un ragazzo insicuro, isolato in una stanza enorme, avvolto in una coperta e con una tazza a portata di mano, intento a realizzare un desiderio abbastanza semplice ma che gli ha richiesto svariate ore di lavoro. Una delle sue caratteristiche principali è di sicuro la pazienza: è capace di passare giorni al suo computer nel tentativo di fare il suo lavoro. Ogni giorno arrivano centinaia di richieste e lui sceglie sempre le più semplici da realizzare, come far ritrovare le chiavi di casa o altri oggetti. Il fatto è che lui sa bene che, se si concentrasse su cose più impegnative, potrebbe non solo fallire, ma avere conseguenze anche molto gravi per via degli avvenimenti che dovrebbe far convergere.
In ogni caso, non è assolutamente uno che batte la fiacca. Il suo scopo principale è quello di esaudire almeno una piccola preghiera al giorno, pur di vedere poi il sorriso dell’umano che ha aiutato. Ha un cuore enorme che dona al prossimo con gioia, non ha alcun tratto egoistico. Spesso i suoi colleghi si approfittano di questa bontà, ma esiste un riscatto anche per il suo personaggio. In ogni caso, Craig non può che essere un adorabile Tassorosso.
Dark Ages: Principe Chauncley il Molto Fico
Ultimo discendente di una dinastia di regnanti sanguinari, il Principe Chauncley non potrebbe discostarsi di più dai suoi antenati, padre compreso. Appena lo conosciamo è un ragazzo un po’ viziato e del tutto ignaro di quali siano i suoi reali compiti e le responsabilità. Tenta di ottenere l’approvazione del padre, ma semplicemente lui non è in alcun modo simile a lui, perciò fallisce miseramente. Grazie anche all’aiuto di coloro che gli stanno vicino, capisce che non deve sforzarsi di diventare ciò che non è, deve bensì migliorare ciò che è davvero. Quindi comincia l’aspetto interessante del suo personaggio, proprio la crescita che ha all’interno di Miracle Workers: Dark Ages.
Più si procede con questa stagione, più vengono fuori dei lati molto positivi del suo carattere. Innanzitutto, la sua voglia di apprendere ciò che lui, essendo un principe, era stato abituato a dare per scontato. Vuole capire cosa voglia dire lavorare, in modo da avvicinarsi al popolo che un giorno dovrebbe governare. Vuole imparare a gestire le sue responsabilità senza l’aiuto di altre persone. Scopre di avere un’indole magnanima e altruista grazie all’empatia, dote che non sapeva di possedere ma che si rivela il suo tratto caratteristico.
Se facciamo un paragone con la prima stagione di Miracle Workers possiamo arrivare alla conclusione che i due personaggi siano abbastanza simili tra loro. Non è perciò sbagliato assegnare il buon principe alla Casa di Tassorosso.
Steve Buscemi
Miracle Workers: Dio
Una serie che si chiama Miracle Workers, letteralmente “operatori di miracoli”, dovrebbe dare per scontato il fatto che Dio debba essere il personaggio più attivo. Ma se così fosse non avremmo definito la serie “un prodotto non scontato”! In effetti, Dio in questa stagione è uno dei personaggi più inetti che ci siano. A cominciare dal fatto che passa le sue giornate nella sua camera, a occuparsi del meno piuttosto che del più, ricorrendo ai suoi assistenti per qualsiasi cosa che richieda un minimo di sforzo. È ritratto come un uomo svogliato, che ha perso interesse nella sua creazione, la Terra, che oltretutto dimostra di non conoscere nemmeno in maniera approfondita.
Trova uno scopo, comunque: aprire il Dolce Girello, un ristorante di cucina fusion che costruirà da qualche parte nello Spazio. Non può aprirlo sulla terra perché, dal momento che è troppo incasinata, piuttosto che correggerla preferisce distruggerla, uccidendone tutti gli abitanti. Ma ama le scommesse, perciò dà al Mondo un’ultima possibilità: entro 14 giorni i protagonisti devono riuscire a far innamorare due terrestri.
Ciò detto, in che Casa di Hogwarts inquadrare un uomo del genere? Non si può dire un Corvonero, né un Serpeverde per quanta poca costanza metta nelle cose che fa. E si direbbe proprio che il duro lavoro non faccia al caso suo! Però un pregio sembra averlo: ha il fegato di presentarsi davanti ai suoi genitori (ve li immaginate i genitori di Dio?!) e affrontare i suoi fratelli, migliori di lui in tutto, per provare a ragionare sui suoi piani futuri. Sotto sotto, Dio dimostra abbastanza bene di essere un Grifondoro.
Dark Ages: Edward Spalacac
In una stagione di Miracle Workers del tutto fuori dagli schemi, il nuovo personaggio di Steve Buscemi è uno dei più positivi, questa volta. Padre di famiglia, lavoratore instancabile, è un uomo umile e la cosa a cui tiene di più è il futuro dei suoi figli. Ciò che fa per vivere potrebbe far storcere il naso a molti: come suggerisce il suo cognome, lui è colui che ripulisce le case dai bisogni corporei dei loro abitanti. Eppure, la dignità con cui svolge il suo lavoro è invidiabile, un esempio soprattutto per sua figlia, che impara ad apprezzarlo ogni puntata di più.
Non c’è molto altro da aggiungere sul personaggio di Eddie. Non è un personaggio piatto, perché ha anche lui la sua dose di svolte all’interno della stagione. Ma già inquadrarlo come un gran lavoratore e un buon padre di famiglia descrive bene i suoi tratti. È sicuramente un ottimo Tassorosso.
Geraldine Viswanathan
Miracle Workers: Eliza Hunter
Uno dei personaggi più importanti della prima stagione di Miracle Workers è proprio colei che nella prima puntata diventa la collega di Craig. Una sognatrice, piena di entusiasmo per essere entrata nella Paradiso Inc. e desiderosa di fare del suo meglio per fare un buon lavoro e dare il massimo. Di sicuro rimane molto delusa nel constatare che la sua mansione non è così importante come si aspettava. Tenta perciò di aggiungere un po’ di movimento alla sala enorme e vuota che deve condividere con Craig e, non ascoltando i suoi consigli, fa un disastro. Ciò denota il suo essere decisamente una testa calda e la sua impulsività, accompagnate però da un grande senso di responsabilità.
Dopo aver combinato un disastro con la sua prima preghiera da risolvere, corre da Dio in cerca di aiuto. È proprio così che Dio arriva alla conclusione che è meglio distruggere la Terra e, per rimediare, lei fa una scommessa. Se entro 14 giorni lei e Craig riusciranno a esaudire le preghiere di una coppia di giovani, Dio annullerà il suo piano. Niente male, per una novellina!
Coraggio da vendere e spirito d’iniziativa sono, da quello che se ne deduce, i tratti principali di Eliz, che si rivela una buona Grifondoro.
Dark Ages: Alexandra Spalacac
Il personaggio che interpreta nella seconda stagione di Miracle Workers non è, in effetti, molto diverso dal primo. Essendo ambientata nel Medioevo, però, Al risente parecchio della chiusura mentale del mondo che la circonda e dell’arretratezza culturale.
Alexandra è una ragazza molto coraggiosa, desiderosa di cambiare la sua vita e, possibilmente, di essere la protagonista di qualche avventura. Le sue responsabilità, però, la trattengono nel luogo in cui è nata e cresciuta. Suo malgrado, perché questa volta ciò che la caratterizza di più è proprio la sua mente brillante. In un mondo senza alcun tipo di agevolazione, in una società maschilista, lei prima va a “scuola”, poi aiuta il padre con il suo lavoro inventando un nuovo utensile che semplifichi tutto.
Ciò non vuol dire, però, che lei si accontenti della vita che le si prospetta. La sua sete di conoscenza vince le riserve del padre e degli amici, portandola a uscire dalla sua condizione e viverla davvero, quell’avventura che cerca. La Casa migliore per Alexandra è decisamente Corvonero.
Karan Soni
Sanjay Prince in Miracle Workers e Lord Chris Vexler in Dark Ages
Finora è stato necessario analizzare i vari personaggi in paragrafi separati, in quanto le caratteristiche variavano in maniera particolarmente rilevante. I personaggi di Sanjay e di Lord Vexler, invece, hanno molti più punti in comune che discordi.
Sia l’angelo assistente di Dio che il braccio destro del re sanguinario hanno avuto una storia che li ha visti ascendere rapidamente di popolarità. Il primo era un collega di Craig, il secondo vendeva frutta e verdura da un carretto. Entrambi riescono ad entrare nelle grazie dei rispettivi capi grazie ad un colpo di fortuna e sfruttano talmente bene quest’opportunità da scalare la vetta della loro carriera in pochissimo tempo.
Sono entrambi due personaggi abbastanza ambigui: sembrano crogiolarsi nel potere che hanno e guardare chiunque altro dal basso verso l’alto. Però, quando arriva il momento di fare la cosa giusta, non si tirano indietro. Snajay aiuta, quindi, Craig ed Eliza a salvare la Terra, mentre Lord Vexler diventa grande amico del principe Chauncley e lo aiuta a prendere la giusta strada. L’ambizione dei due personaggi, che viene ripagata, non può che definirli come due Serpeverde.
Lolly Adefope
Rosie in Miracle Workers e Maggie in Dark Ages
Anche per quanto riguarda la segretaria di Dio e la suora Maggie si può far un discorso unico. Entrambe, infatti, sono accomunate da un punto: il desiderio di avere una fiorente carriera.
Per quanto riguarda Rosie, quando Dio decide di distruggere la Terra non esita a prendere in considerazione la proposta di un posto molto più vantaggioso in un’altra Galassia, da occupare dopo l’imminente disastro e la chiusura definitiva di Paradiso Inc.
Nel discorso su Maggie, invece, non bisogna tralasciare il periodo in cui Miracle Workers: Dark Ages è ambientato. Nel Medioevo le donne non avevano molte prospettive davanti a sé. Potevano sposare un uomo che le avrebbe mantenute, provare a mandare avanti le attività di famiglia se c’erano oppure la cosa più sicura: diventare suore. In questo mondo immaginario e per niente realistico, a Maggie si prospetta l’opportunità di avere una carriera nel convento, che lei coglie e sfrutta al massimo.
In entrambe le stagioni, in ogni caso, il personaggio interpretato da Lolly Adefope viene messo nella condizione di dover scegliere se curare i propri interessi o aiutare la sua amica, sempre interpretata da Geraldine Viswanathan. Nonostante la sua ambizione, sceglie sempre l’amicizia, riuscendo a conciliare lavoro e piacere. Chiaramente, un’attitudine da vera Serpeverde.
Miracle Workers non è una serie esclusivamente ironica, né esclusivamente profonda. È la giusta via di mezzo che riesce a rimanere impressa e a conciliare l’utile, la riflessione, e il dilettevole!