Conosciamo tutti gli effetti della famosa pozione polisucco, che appare più volte nella saga e si rileva di notevole importanza per i personaggi e per lo svolgimento della trama. Analizziamo insieme il tema della metamorfosi.
La Pozione Polisucco conferisce a chi la beve l’aspetto fisico di un’altra persona per un intervallo di tempo circoscritto. La preparazione è lunga ed elaborata, e richiede fino a un mese di tempo e un’abilità fuori dal comune. La sua ricetta contiene numerosi ingredienti difficili da reperire, tra cui una parte del corpo della persona in cui si desidera trasformarsi. Il sapore e l’aspetto della pozione variano in base alla bontà del soggetto in cui ci si trasforma.
Con questa pozione pertanto, è possibile realizzare una ‘metamorfosi’.
Il termine metamòrfoṡi deriva dal greco μεταμόρϕωσις, der. di μεταμορϕόω «trasformare» (composizione di μετα- «meta-» e μορϕή «forma»). Essa non è altro che una trasformazione di un essere o di un oggetto in un altro di natura diversa. Appare come elemento tipico di racconti mitologici o di fantasia, spesso soggetto di opere letterarie, anche del mondo classico: ricordiamo le «Metamorfosi» di Ovidio, di Apuleio, di Nicandro di Colofone e «La metamorfosi» di Franz Kafka.
La metamorfosi nella letteratura classica
Dalla mitologia greca fino ai giorni nostri , il mondo delle storie pullula di personaggi che cambiano aspetto. Può essere una capacità che si esercita attraverso una scelta volontaria, come nel caso di Proteo o di Zeus o in Harry Potter; ma non è inusuale che la trasformazione sia involontaria: addirittura, qualcuno si è semplicemente svegliato e specchiandosi si è accorto di essere diventato un insetto.
Gregor Samsa, da La metamorfosi di Franz Kafka
Questa è una trasformazione che conosciamo tutti: Gregor Samsa, il protagonista del racconto più noto di Kafka, all’inizio, per ragioni oscure e mai rivelate, si risveglia trasformato in un gigantesco insetto. La causa di tale mutazione non viene mai rivelata. Tutto il seguito del racconto narra dei tentativi compiuti dal giovane Gregor per cercar di regolare – per quanto possibile – la propria vita a questa sua nuova particolarissima condizione mai vista prima: la trasformazione non è altro che un pretesto per riflettere sul diverso nella società.
“Quando Gregor Samsa si svegliò una mattina da sogni inquieti, si trovò trasformato nel suo letto in un immenso insetto”
Lucio da Le metamorfosi di Apuleio
L’unico romanzo in latino pervenuto fino ad oggi riguarda proprio una metamorfosi. Il protagonista si chiama Lucio ed è molto, molto curioso. Ma la curiosità è una virtù solo finché rispetta certi limiti: se li si oltrepassa, ci sarà qualcuno o qualcosa che vorrà punirci.
Viaggiando in Tessaglia, terra di streghe e incantesimi, egli prova un’insaziabile desiderio di vedere e praticare la magia: dopo essersi spalmato una pomata magica, si ritrova trasformato accidentalmente in asino. La trama prosegue seguendo Lucio nelle sue peripezie – attraverso lunghe avventure, vicende e repertori di racconti – portandolo finalmente a ritrovare la forma umana e una nuova consapevolezza di sè.
Pallino da Cuore di cane, di Bulgakov
“Ecco, dottore, che cosa succede quando il ricercatore, invece di seguire una via parallela e conforme alla natura, forza la questione e solleva il velo: tie’, beccati Pallino e mangiatelo a colazione”.
Pensate che solo gli uomini si possano trasformare in animali? Nella letteratura russa troviamo una metamorfosi alla rovescia: un cane, a seguito di una operazione, che piano piano diventa a tutti gli effetti un essere umano. In realtà è tutta una critica agli eccessi della scienza e alla libertà di iniziativa successiva alla rivoluzione sovietica.
La metamorfosi in Harry Potter
Dall’aspetto inizialmente simile al fango, la posizione polisucco, dopo l’aggiunta dell’ingrediente principale (il ‘pezzo’ della persona in cui ci si vuole trasformare, attenzione non può essere usata per trasformarsi in animale) cambia radicalmente aspetto diventando, in qualche modo assimilabile, alla persona scelta.
Per esempio quelle di Tiger e Goyle ingerite da Harry e Ron ne La camera dei segreti assomigliano a una fanghiglia densa e scura, mentre quella di Harry che viene fatta bere ad alcuni membri dell’Ordine della Fenice ne I Doni della Morte ha il colore dell’oro ed è squisita.
Il nome deriva dall’unione delle parole “polimorfico” (cioè in grado di cambiare forma) e “succo” (indicando che la pozione è un liquido).
Usi conosciuti nella saga
«Dovremmo introdurci nella sala comune di Serpeverde e fare a Malfoy qualche domanda senza che lui sappia che siamo noi.» «Ma è impossibile!» «No che non lo è. Basterebbe un pò di Pozione Polisucco.»
Nel loro secondo anno a Hogwarts, Harry, Ron e Hermione sospettano che Draco sia l’Erede di Serpeverde. Per scoprirlo, Hermione suggerisce l’uso della Pozione Polisucco per riuscire ad entrare nel sala comune di Serpeverde cosi da fare alcune domande a Draco senza destar sospetti. Grazie al permesso di Allock, i tre protagonisti ottengono la ricetta della pozione dal libro del reparto proibito De Potentissimis Potionibus.
Harry e Ron si trasfomano in Tiger e Goyle, mentre, come sappiamo, la trasformazione di Hermione non va a buon fine a causa dell’uso di un pelo del gatto di Millicent Bulstrode anzichè di un capello della ragazza.
Durante il quarto anno, Bartemius Crouch Jr. usa tale pozione in grandi quantità per un intero anno scolastico fingendosi il Professor Alastor Moody cosi da far partecipare Harry al torneo Tre Maghi.
Durante il sesto anno invece, Draco impone a Tiger e Goyle, di usare la pozione per ‘operare’ senza essere riconosciuti (come sappiamo Draco trama per riuscire ad introdurre i mangiamorte nella scuola).
Anche il trasferimento di Harry alla Tana avviene grazie all’uso di questa pozione: Ron, Hermione, Fleur, Fred, George e Mundungus si trasformano in 6 Harry Potter per fungere da esche contro i vari Mangiamorte.
Rubare alla Gringott? Un gioco da ragazzi, anche grazie all’uso della buon vecchia pozione polisucco.
Insomma, l’uso della pozione polisucco si rivela di grande importanza per la saga e come sempre, il tema della trasformazione, della metamorfosi entra potentemente anche nella letteratura moderna.