Sappiamo bene che nessun personaggio subisce un cambiamento radicale come Neville Paciock. Ma quali sono state le tappe e i motivi di questa sua evoluzione?
Cerchiamo di ripercorrere la sua storia completa dall’infanzia all’età adulta.
Un’infanzia complicata
Neville deve avere avuto un’infanzia davvero terribile. Vedere i due genitori che soffrono per non aver rivelato informazioni a Voldemort e soprattutto vedere che non capiscono cosa accade intorno, tanto da non essere in grado di riconoscere il figlio.
A fargli da madre sarà la severissima nonna Augusta. Per di più, pur essendo un purosangue, il piccolo Neville non dimostrava nessuna abilità magica. Le cose cambiarono quando un giorno il prozio Algie provò a buttarlo letteralmente giù dalla finestra. Il ragazzino rimbalzò senza farsi male, e così la famiglia Paciock scoprì di avere in famiglia un altro mago. Per festeggiare ciò Algie gli regalò un rospo, Oscar.
Neville Paciock e la vittoria della Coppa delle Case
Il primo anno a Hogwarts inizia nel peggiore dei modi e si conclude con una gioia per Neville, un po’ come tutta la sua storia. Ancora prima di salire sul treno per Hogwarts, Oscar se ne scappa, e Neville si becca il primo richiamo (di una lunghissima serie) da parte di nonna Augusta. Dopo che per anni aveva sognato di andare a Hogwarts (temeva seriamente di essere un Magonò), il momento gli viene rovinato non solo da questo episodio, ma anche dall’arrivo di un terzetto di ragazzini dall’aspetto poco rassicurante. Si tratta di Draco Malfoy e dei suoi “scagnozzi” Tiger e Goyle. Data la sua goffaggine e la sua incapacità con la magia, il ragazzo diventa uno dei bersagli preferiti del gruppo di bulli. Di lì a poco i tre verranno smistati nella Casa di Serpeverde.
Neville, con grande sorpresa da parte sua, viene invece smistato in Grifondoro, la Casa dei maghi più coraggiosi, e per tutto l’anno si sente quasi in colpa di farne parte. I suoi compagni di dormitorio, Ron Weasley e Harry Potter, cercano in ogni modo di consolarlo e di incolpare i Serpeverde per i continui atti di bullismo: Harry gli dice infatti di valere dodici Malfoy. Ciò che è peggio che è anche a lezione è spesso tra i peggiori: solo in Erbologia riesce ad emergere, mentre il maestro di Pozioni, il professor Piton, non perde occasione per farlo sentire un incapace.
Destino segnato fin dal primo libro
Il punto più basso lo tocca quando viene punito e mandato nella Foresta Proibita per essere uscito dal dormitorio di notte. Oltre alla punizione, Grifondoro perderà 150 punti nella Coppa delle Case, finendo in fondo alla classifica. Verrà poi perdonato con gli interessi in occasione del banchetto finale di Hogwarts. Neville precedentemente voleva impedire ai compagni di uscire fuori dalla sala comune oltre l’orario consentito, un goffo tentativo in cui afferma di volerli prendere a pugni, prontamente bloccato da Hermione che lo pietrifica. Al banchetto Silente lo premia con i 10 punti che saranno fondamentali per la sua Casa per vincere la Coppa dopo sette anni “per aver saputo affrontare gli amici”.
Questo è un momento che, se vogliamo, riassume tutta la storia di Neville, quella della rivincita, quella dell’eroe inaspettato, che diventa decisivo nel momento opportuno. Oltre a questa gioia, arriva anche la promozione al secondo anno, nonostante i pessimi voti in Pozioni, compensati da quelli buoni in Erbologia.
Neville Paciock e le aggressioni ai Nati Babbani
Il secondo anno di Neville a Hogwarts non sarà più felice del primo. Oltre ai fastidiosissimi Malfoy, Tiger e Goyle, il nostro eroe deve far fronte a un pericolo ancora peggiore. Durante l’anno si verificano strane aggressioni: vengono pietrificati, oltre al fantasma Nick-Quasi-Senza-Testa, quattro studenti nati da famiglie babbane e la gatta del custode Argus Gazza, un Magonò. Neville proviene da una famiglia purosangue, dunque teoricamente sarebbe al sicuro.
Vista la sua scarsissima autostima, però, lui si considera “quasi un Magonò”, essendo a suo dire totalmente incapace con la magia. Fortunatamente, il Basilisco non lo attacca mai e a sventare la minaccia alla fine dell’anno sarà Harry Potter, ormai diventato suo grande amico.
Neville Paciock e il professor Piton vestito da sua nonna
Anche il terzo anno a Hogwarts è stato terribile per Neville. Se non altro, però, all’inizio dell’anno ha vissuto uno dei suoi rarissimi momenti di popolarità. Alla prima lezione di Difesa contro le Arti Oscure, il nuovo professore Remus Lupin presenta alla classe un Molliccio. Questa strana creatura dalla forma mutevole si trasforma nel peggiore incubo di chi si trova vicino, che nel caso di Paciock è… il professor Piton!
Lupin prosegue facendogli utilizzare l’incantesimo Riddikulus, con il quale il Molliccio-Piton indossa gli abiti di nonna Augusta. Essendo Piton odiato da ogni studente non Serpeverde, Neville potrà godersi il suo momento di gloria nella scuola. Inutile dire che da quel momento Piton inizia a trattarlo ancora peggio (ferisce addirittura Oscar).
Qualche mese dopo, inoltre, succederà l’esatto contrario. Neville sarà messo alla gogna davanti a tutta la scuola da sua nonna, che gli manda una Strillettera per rimproverarlo di aver perso il foglio su cui aveva scritto le parole d’ordine. Questo permette a Sirius Black, ritenuto un pericoloso criminale, di entrare nel dormitorio dei Grifondoro. Neville verrà accusato di aver infangato il nome della famiglia, sebbene i suoi amici siano all’oscuro della sua storia.
Neville Paciock e la Maledizione Cruciatus
Se gli ultimi due anni erano stati un disastro per Neville, è nel quarto anno che verrà messo ancora di più alla prova. Quest’anno a insegnare Difesa contro le Arti Oscure c’è il professor Alastor Moody (in realtà un Mangiamorte travestito) e mai saranno sembrati così lontani, a Neville, i tempi dei Mollicci di Lupin e del Piton travestito da sua nonna. La prima lezione di Moody riguarda le Maledizioni Senza Perdono. Neville conosce fin troppo bene una di queste, la Maledizione Cruciatus, che ha danneggiato irreparabilmente la mente dei genitori, quindi riesce ad intervenire nella lezione. Il problema è che Moody darà una dimostrazione pratica della Maledizione, rievocando in Neville tutto ciò che è successo alla sua famiglia.
Il ragazzo ne resterà turbato durante tutto l’anno. Ne parlerà ancora quando Harry presenta l’uovo d’oro per la seconda prova del Torneo Tremaghi. Tuttavia, non riuscirà ancora a confidarsi con Harry, Ron o Hermione riguardo la storia dei suoi genitori, anche perché spesso è stato tenuto in disparte da loro nelle faccende più complicate (come quella del Basilisco), di cui ha potuto soltanto sentire i racconti.
Neville Paciock e l’Esercito di Silente
Siamo finalmente alla svolta. Finalmente Neville potrà dimostrare ai auoi amici (e ai suoi nemici) il suo valore. Infatti entra a far parte di un’associazione, l’Esercito di Silente, che mira a capovolgere il regime della nuova insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure, la professoressa Umbridge, inviata direttamente dal Ministero della Magia. Il Ministero, infatti, non crede alla versione di Harry Potter riguardo il ritorno di Lord Voldemort. Neville è tra i pochi a schierarsi contro la posizione del Ministero, conoscendo perfettamente di quali terribili poteri è dotato il Signore Oscuro.
Per la prima volta Neville si trova coinvolto in prima persona in qualcosa del genere. Finalmente potrà dimostrare di essere utile, finalmente i suoi compagni lo coinvolgono in qualcosa di importante. Loro però non sanno che questa cosa lo riguarda molto da vicino, visto che Voldemort ha di fatto messo fuori gioco i suoi genitori.
Neville e la vera svolta nella sua storia
A Natale arriva il vero punto di non ritorno, il vero spartiacque della sua adolescenza e dei suoi anni a Hogwarts: l’incontro con i suoi amici all’ospedale San Mungo. Neville era dai suoi genitori con la nonna quando Harry, Ron, Ginny ed Hermione fanno visita al signor Weasley. Finalmente, spinto anche dalla stessa Augusta, Neville trova finalmente il coraggio di rivelare la verità ai compagni (Harry, però, ne era già a conoscenza dall’anno prima). Inoltre, a gennaio la Gazzetta del Profeta informa il mondo magico di un’evasione di massa da Azkaban. Tra gli evasi figura anche Bellatrix Lestrange tra i più fedeli seguaci di Voldemort. Fu lei a torturare i genitori di Neville ed era la zia dell’odiato Malfoy, che qualche mese prima Neville aveva tentato di prendere a pugni dopo che Draco aveva nominato il San Mungo.
Harry, leader dell’ES, nota che Neville ha fatto più progressi di tutti in Difesa contro le Arti Oscure, come se quella fuga avesse risvegliato in lui un fuoco che per anni aveva nascosto. Quando si presenta davvero l’occasione per vendicarsi di tutto ciò che ha subito, nella Battaglia dell’Ufficio Misteri, Neville insiste per partecipare e dare il suo contributo. I risultati non sono dei migliori (riesce a disarmare un Mangiamorte, ma l’incantesimo colpisce anche Harry), ma questa da parte sua è una grande dimostrazione di coraggio, da vero Grifondoro.
Neville Paciock e il tentativo di riformare l’ES
Il sesto anno è stato un anno più “tranquillo” per Neville, che intanto ha ricevuto quattro G.U.F.O. agli esami del quinto anno, tra cui un Eccezionale in Erbologia, e una nuova bacchetta. Durante il viaggio per Hogwarts, lui e la sua grande amica Luna Lovegood (no, la cotta che prende per lei purtroppo esiste solo nei film) chiederanno inutilmente a Harry di riformare l’ES.
In compenso, però, Harry dirà a loro che ha apprezzato il modo in cui hanno combattuto. Alla fine dell’anno Neville riporterà delle gravi ferite dopo la Battaglia della Torre di Astronomia. Non era riuscito, infatti, a evitare l’ingresso di Malfoy e dei Mangiamorte.
Neville Paciock e l’uccisione di Nagini
L’ultimo anno ad Hogwarts deve essere stato un incubo per qualunque mago a cui non piacciono le Arti Oscure. Amycus Carrow infatti obbligava a studiarle e praticarle. Inoltre, a Babbanologia, la sorella Alecto spiegava che i Babbani andavano odiati e disprezzati. Ovviamente, a Neville questo non andava bene (dirà infatti che “non è la solita Hogwarts”). Con Harry, Ron e Hermione assenti dal castello, toccherà a lui fare ciò che i suoi amici avevano fatto due anni prima: creare un’associazione che possa sovvertire questo regime.
Neville riformerà l’ES, questa volta guidato da lui, Ginny e Luna. Il trio riesce a rubare la spada di Grifondoro dall’ufficio del nuovo preside Severus Piton. I Carrow però avvertono i loro compagni Mangiamorte di questi tentativi di ribellione. Prima di tutto riescono a catturare Luna, impedendole di tornare a Hogwarts dopo le vacanze di Natale. Qualche mese dopo anche Ginny sarà messa fuori gioco (la famiglia Weasley è costretta a nascondersi dopo la fuga da Villa Malfoy), quindi tutte le speranze sono riposte proprio nel nostro eroe. Sarà lui a far entrare Harry e compagni nel castello, creando un passaggio tra Hogwarts e la Testa di Porco. E non è finita qui, infatti distruggerà anche Nagini, l’ultimo Horcrux di Voldemort rimasto.
Da ragazzino impacciato a eroe
Così si completa la storia della sua ascesa, da ragazzino impacciato e incapace a eroe indiscusso. Come il primo libro si chiudeva con la vittoria della Coppa delle Case, con Neville che guadagnava i punti decisivi, l’ultimo si conclude con la sconfitta di Voldemort, in cui la mossa decisiva è stata ancora quella di Neville.
Un ragazzo che ha saputo affrontare gli amici, che ha sempre guardato chi era, o almeno sembrava, più bravo di lui con ammirazione e mai con invidia. Ha sempre apprezzato Harry per le sue imprese, ha ammirato le conoscenze straordinarie di Hermione e ha ascoltato entusiasta il racconto di Ron sull’auto volante. Voldemort aveva anche provato a reclutarlo, ricevendo un secco rifiuto. Impossibile non fare il paragone con un altro personaggio che, qualche tempo prima, aveva tradito i suoi amici per dimostrare di essere “all’altezza”: Peter Minus, che tra i Malandrini era quello meno brillante sia a scuola che nella vita. La differenza è che quest’ultimo è stato poi sconfitto in maniera disonorevole, mentre Neville… ne abbiamo già parlato.