Lo scorso 30 marzo Robbie Coltrane, l’attore che ha interpretato il nostro amato Hagrid, avrebbe compiuto 73 anni. Per ricordarlo Tom Felton ha scritto una commovente lettera pubblicata su E!News.
Quando la notizia della sua scomparsa lo scorso ottobre è arrivata, è stato un giorno triste e sconvolgente per tutti. Ecco perché l’interprete di Draco Malfoy, Tom Felton, ha lasciato una sua lettera dove lo ricorda come un gigante buono e premuroso per il sito di informazione E!News in occasione del suo compleanno la settimana scorsa.
La scomparsa di Robbie Coltrane
Prima di entrare nel franchise di Harry Potter, l’attore scozzese aveva già una lunga carriera al cinema e in televisione, oltre ad essere stato nominato Officer of the Most Excellent Order of the British Empire dalla Regina Elisabetta per i suoi servizi resi alla nobile arte della recitazione. Ma è stata la sua interpretazione di Hagrid, il guardiacaccia di Hogwarts che si prende cura di Harry e dei suoi compagni, che gli ha assicurato l’immortalità cinematografica, sia nei cuori di noi fan che in quelli dei giovani attori che sono cresciuti sul set.
Tom Felton, che aveva 12 anni quando ha iniziato a interpretare Draco Malfoy, ha voluto condividere alcuni dei suoi ricordi di quei giorni passati con Robbie Coltrane. Lui, come gli altri giovani maghi, erano alle prime prese con il mondo della recitazione, mentre accanto avevano dei pilastri del cinema britannico. Nel prossimo paragrafo vediamo la traduzione della sua commovente lettera.
La traduzione della lettera
“I primissimi giorni di Harry Potter il cast comprendeva due gruppi distinti: bambini e adulti. Emma Watson aveva 9 anni quando abbiamo iniziato a girare, Dan Radcliffe ne aveva 11, io 13. Maggie Smith e Richard Harris, in confronto, erano già sulla sessantina e settantina. O eri uno dei bambini, o eri uno degli adulti.
A meno che tu non fossi Robbie Coltrane.
In qualche modo, Robbie riusciva a essere un adulto e un bambino allo stesso tempo, mantenendo un piede in entrambi i campi.
La sua conoscenza del mondo era stupefacente. Era esperto in qualsiasi argomento tu potessi menzionare, dall’ingegneria alla geografia, dalla storia ai viaggi, e questo significava che aveva qualcosa da contribuire a qualsiasi conversazione adulta che ci fosse sul set. Si potrebbe dire che gli attori più anziani apprezzavano e rispettavano la sua esperienza.
Noi ragazzi, però, non avevamo molto tempo per quella roba. Volevamo solo essere, beh, bambini – dispettosi, birichini e vivaci. Ma anche Robbie. Era più dispettoso lui che una sala comune piena di Serpeverde. Poteva gareggiare con i migliori di noi. Poteva avere la mente di un adulto, ma aveva davvero il cuore di un bambino.
Robbie cercava sempre di alleggerire l’atmosfera e farci ridere. Il mio primissimo ricordo di lui è alla lettura del copione prima che iniziassimo a girare il primo film. È stato angosciante, 40 o 50 persone, tutte sedute intorno a un tavolo enorme a leggere il copione per la prima volta insieme.
Prima di iniziare, ci siamo presentati tutti: “Sono Dan, e interpreterò Harry Potter.” “Sono Tom, e interpreterò Draco Malfoy.” Robbie ed Emma erano seduti fianco a fianco. Quando arrivò il loro turno, la persuase a scambiarsi i personaggi. “Sono Emma e interpreterò Rubeus Hagrid.” “Sono Robbie e interpreterò Hermione Granger.” Abbiamo tutti ridacchiato dietro le nostre sceneggiature mentre questo uomo enorme, amichevole, affascinante e sorridente ci ha ricordato con quel piccolo scherzo che avremmo dovuto affrontare quell’impegno con un senso di divertimento. Stavamo solo girando un film. Non stavamo salvando vite.
Non vuol dire che non fosse un vero professionista. Robbie sapeva quanto fosse importante conoscere le proprie battute, essere al proprio posto, giocare con la telecamera. Abbiamo imparato il nostro mestiere guardandolo. Ha dato un grande esempio a tutti noi su come apprendere le abilità di base dell’essere sul set, ma mai in modo noioso o supponente. Anche se aveva quotidianamente a che fare con una quantità pazzesca di capelli e trucco e costumi e trampoli, in qualche modo riusciva a creare un ambiente gioioso per tutti.
E Robbie era infinitamente gioioso. Era costantemente sfacciato. Soprattutto era sempre gentile. Non si è mai preso troppo sul serio, e queste caratteristiche erano alla base di tutto, credo, perché se Robbie si fosse preso troppo sul serio, se avesse dimenticato cosa significa essere gentile, non ci sarebbe stato nessun Hagrid.
Senza Hagrid, non c’è Hogwarts. E nessuno avrebbe potuto, potrebbe o potrà mai recitare quel gentile metà gigante così come il mio caro amico Robbie Coltrane.”
Questo era il caro ricordo di Tom Felton per Robbie Coltrane. Al momento della sua scomparsa molti protagonisti della saga hanno condiviso un pensiero o un aneddoto per commemorarlo, ne abbiamo parlato qui. Come ci ricorda Tom: non c’è Hogwarts senza Hagrid.
Fonte: E!News