Tra le creature magiche, la fenice è sicuramente una delle più potenti. Tuttavia, se ne parla spesso troppo poco, forse perché ruba meno l’occhio rispetto a un ippogrifo, o il cuore rispetto a uno snaso.
Se credete che questo sia un altro articolo su Fanny, la fenice di Silente, vi sbagliate. Anche perché quello lo potete trovare qui. Oggi vogliamo invece approfondire un argomento come quello delle fenici, creature tanto potenti quanto complesse.
Caratteristiche della Fenice
Le fenici si contraddistinguono per delle piume di colore rosso e scarlatto, piccoli occhi neri e una grande coda. Il loro bell’aspetto, però, non è permanente, poiché poco prima della loro morte (e successiva rinascita) perdono gran parte del piumaggio e “invecchiano” vistosamente.
Sono creature erbivore che amano nidificare a grandi altitudini. Esse sono molto pacifiche, e perlopiù solitarie, tanto che per un mago è davvero difficile addomesticarne una, motivo per cui il Ministero della Magia le classifica come creature pericolose.
Abilità e poteri
“Le lacrime della Fenice” disse Riddle piano, fissando il braccio di Harry. “Ma certo… poteri taumaturgici… avevo dimenticato… “
Harry Potter e la Camera dei Segreti, capitolo 17
Oltre alla già citata capacità di rigenerarsi, le fenici hanno anche poteri taumaturgici sbalorditivi: una singola lacrima può guarire una persona in punto di morte. Oltre al pianto, anche il loro canto è straordinario, essendo in grado di infondere coraggio nei buoni e paura nei malvagi.
Per quanto non si tratti di creature di grossa taglia, sono molto forti, e quindi in grado di sollevare e trasportare carichi pesantissimi. Ultimo, ma non meno importante, è il fatto che le fenici possano smaterializzarsi proprio come i maghi, permettendo, eventualmente, anche fughe “di stile” come quella di Silente nel quinto capitolo della saga.
Tra leggenda e mitologia
Stando alle parole del giovane Albus in Animali Fantastici, esiste una fenice che nei momenti di estremo bisogno si presenta in aiuto dei membri della famiglia Silente. Il collegamento con Fanny è spontaneo, ma è possibile che non si tratti della stessa fenice. Secondo la leggenda, infatti, Fanny apparteneva a Godric Grifondoro, e dunque non a un Silente.
I primi a parlare di Araba Fenice (all’epoca chiamata Bennu) furono gli egizi, anche se con qualche differenza rispetto a come la conosciamo noi. Secondo loro, infatti, una fenice controllava il fuoco ma non risorgeva da esso, bensì dall’acqua. Successivamente, il mito della fenice fu ripreso dai greci, Erodoto su tutti, ma anche da poeti italiani come Dante, Metastasio e Ovidio.
Le fenice è immortale?
Sappiamo che le fenici rinascono dalle proprie ceneri una volta arrivata “l’ora del falò”, ma quanto a lungo si ripete questo processo? Secondo i più, queste creature sono letteralmente immortali, e rinascono infinite volte. Per altri, invece, la loro longevità non va confusa con l’immortalità. In base a questa corrente di pensiero, le fenici hanno una speranza di vita intorno ai cinquecento anni.
Il dibattito è sempre aperto, e ad oggi ancora non si ha una risposta definitiva. La verità è che sulle fenici non sappiamo tutto, a causa della loro scarsa attitudine a vivere a contatto con gli uomini. Le poche fenici addomesticate, infatti, una volta morto il loro padrone, preferiscono prendere il volo e partire, verso destinazioni misteriose.
Le fenici nella saga
All’interno della saga, la regina delle fenici è sicuramente Fanny. Abbiamo imparato a conoscere questo straordinario uccello già ne La Camera dei Segreti, quando contribuì in maniera sostanziale all’uccisione del Basilisco. Dopodiché, nel quinto libro, Fanny fu decisiva sia per permettere a Silente di fuggire dalle grinfie di Caramell sia per aiutare lo stesso preside nel leggendario duello contro Voldemort.
L’unica altra fenice che sappiamo essere stata addomesticata è Sparky, ovvero la mascotte di una squadra neozelandese di Quidditch, i Moutohora Macaws.
Oltre alle grandi abilità di cui abbiamo parlato, ciò che colpisce di più della fenice è il suo fascino. Elegante come nessun’altra creatura, il suo canto soave dà una sensazione quasi mistica. Tutto ciò la rende apprezzata da tutti, tanto da essere la creatura magica in assoluto preferita da J. K. Rowling.
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