Una minaccia per la letteratura. Questa l’accusa che Joanna Trollope, un’autrice britannica con oltre 20 libri alle spalle, scaglia a J.K.Rowling. Aggiunge inoltre che la scrittrice di Harry Potter si comporterebbe come una Kim Kardashian qualunque, accecata dal suo «insaziabile» appetito per i social media.
Come noi tutti sappiamo J. K. Rowling è attivissima su Twitter, dove conversa con i suoi 10 milioni di follower, spaziando tra gli argomenti più disparati. Ma per Joanna Trollope, che ha affidato la sua indignazione alle colonne del Daily Mail, «creare questo seguito di massa e twittare tutto il giorno equivale a voler essere Kim Kardashian. Scrittori come J. K. Rowling hanno questo insaziabile desiderio di voler essere sempre in pubblico, e tutto ciò è interamente motivato dal loro ego».
La politica appassiona J.K. Rowling, tanto che è spesso intervenuta a favore dell’Unione europea e contro la Brexit, mentre non ha lesinato critiche al leader laburista Jeremy Corbyn. Ma ha anche condiviso con i follower le delusioni per tutte le volte che era stata rifiutata e una volta ha risposto direttamente alla lettera di una madre la cui figlia era morta di cancro.
Tutto l’opposto della Trollope, che è praticamente assente dai social media, se non fosse per una pagina Facebook, che è in realtà gestita dal suo agente. La sua opinione è che, se ha qualcosa da dire, lo esprime nei suoi libri, non nei 140 caratteri di Twitter. E secondo lei la sovraesposizione ai social media nuoce alla salute della letteratura: «È deprimente pensare che tanti aspiranti autori guardano a questi scrittori famosi con milioni di follower e pensano che questo sia il modo in cui bisogna operare. Non lo è affatto: in realtà è proprio il contrario».
La Rowling non ha risposto alla provocazione. Ma è possibile astrarsi dalla conversazione continua che ci avvolge e ritirarsi in un mondo fatto soltanto di libri? Oppure i social media sono la trama del nostro tempo dalla quale non si può prescindere?