La Rowling è tutto meno che stupida, questo si sa. Ma MAI e dico, ripeto, sottoscrivo, sottolineo, evidenzio in 58430573498 caratteri, MAI avrei pensato fosse così geniale al punto da disseminare tantissimi indizi ne La Pietra Filosofale.
NB: il primo libro è stato scritto nel 1995-1996, l’ultimo, invece, è marchiato 2006.
# LA CICATRICE
«E lei non può farci niente, Silente? »
Harry Potter e la Pietra Filosofale, pag. 19
«Anche se potessi, non lo farei. Le cicatrici possono tornare utili. »
Che Silente sapesse già della connessione tra Harry e il Signore Oscuro?
# IL DRAGO DELLA GRINGOTT
«Dicono che a guardia delle camere blindate ci sono dei draghi. »
Hagrid, Harry Potter e la Pietra Filosofale, pag. 64)
Sembrerebbe una frase detta tanto per, invece scopriamo poi che le camere blindate
sono REALMENTE sorvegliate da draghi.
# BATHILDA BATH
Libri di testo
Harry Potter e la Pietra Filosofale, pag. 67)
[…]
Storia della Magia, di Bathilda Bath
Bathilda, Bathilda! L’abbiamo sempre avuta sotto al naso, nella lista dei libri scolastici da comprare. Proprio quel libro di cui Hermione parla tanto – e che sa a memoria – si rivelerà utile per la trama finale della saga.
# FOLLETTI
Straniero, entra, ma tieni in gran conto
Harry Potter e la Pietra Filosofale, pag. 72
Quel che ti aspetta se sarai ingordo
Perchè chi prende ma non guadagna
Pagherà cara la magagna
Quindi se cerchi nel sotterraneo
Un tesoro che ti è estraneo
Ladro avvisato mezzo salvato:
Più del tesoro non va cercato.
La scritta che sovrasta la porta che conduce alle camere blindate si rivela particolarmente adatta all’avventura che Harry, Ron, Hermione e Unci-Unci affronteranno nel settimo libro. Inoltre, tra i versi, si nota bene la particolare concezione di possesso che hanno i folletti per gli oggetti e i tesori, tema molto importante in Harry Potter e i Doni della Morte.
# LE BACCHETTE MAGICHE
Persino la polvere e il silenzio di quel luogo sembravano fremere di una segreta magia.
Harry Potter e la Pietra Filosofale, pag. 82)
Siamo all’interno del negozio di Olivander, il costruttore di bacchette magiche più famoso del paese. Anche Harry nota la segreta magia che circonda le bacchette magiche. Ed è vero! Le bacchette magiche sono circondate da una complessa magia, un meccanismo di funzionamento e di scelta del proprio padrone molto particolare. Non ne sappiamo molto in questo libro, ma in Harry Potter e i Doni della Morte veniamo a conoscenza dei complicati meccanismi, anche se le spiegazioni di J.K. Rowling sembrano qui un po’ forzate, e le regole sembrano leggermente contraddire ciò che sappiamo dal primo libro (è la bacchetta a scegliere il mago).
# GRINDELWALD
Silente è noto soprattutto per aver sconfitto nel 1945 il mago del male Grindelwald.
Harry Potter e la Pietra Filosofale, pag. 100
Niente di più da aggiungere! Il retro della copertina della figurina di Albus Silente delle Cioccorane, non poteva contenere un segreto tanto evidente. Nell’ultimo libro scopriamo cose sconvolgenti tra Silente e Grindelwald, che nessuno avrebbe mai immaginato.
# IL BARONE SANGUINARIO
«Come ha fatto a coprirsi tutto di sangue?» chiese Seamus molto interessato.
Seamus Finnigan, Harry Potter e la Pietra Filosofale, pag. 121
Un altro particolare importante per il settimo libro, che si cela innocuo in questo primo libro. Nell’ultimo libro, infatti, veniamo a sapere che il Barone Sanguinario era l’innamorato della Dama Grigia – fantasma di Corvonero -, che in seguito ha assassinato per gelosia. Pentito del suo gesto, si era suicidato e porta ancora le macchie del suo delitto. C’è molto di più da sapere anche sulla Dama Grigia, figlia di Cosetta Corvonero.
# LA STORIA DEL PRINCIPE
Ma perché Piton lo odiava tanto?
Harry Potter e la Pietra Filosofale, pag. 135
Severus Piton, il più enigamtico di tutti i personaggi, che abbiamo sempre detestato per il semplice fatto che anche Harry lo detestava. Qui, J.K. Rowling ci pone subito la domanda del motivo di tanto odio da parte del professore. Ne avremo risposta – con grandi sorprese – solamente al termine della saga.
# IL MANTELLO DELL’INVISIBILITÀ
«È il mantello che rende invisibili » disse Ron […] «Ne sono sicuro… provalo! »
Ron Weasley, Harry Potter e la Pietra Filosofale, pag. 192
Il bellissimo e affascinante mantello dell’invisibilità, un altro dei tanti elementi che J.K. Rowling ci ha messo sotto il naso, per scoprire poi nel settimo libro che si tratta di uno dei tre leggendari Doni della Morte. Su questo particolare c’è da discutere molto.
# È LA BACCHETTA A SCEGLIERE IL MAGO
«Suo padre, invece, preferì una bacchetta di mogano. Undici pollici. Flessibile. Un po’ più potente e ottima per la trasfigurazione. Be’ ho detto che suo padre l’aveva preferita… ma in realtà, è la bacchetta a scegliere il mago, naturalmente»
Olivander, Harry Potter e la Pietra Filosofale, pag. 83
«Sì, tredici pollici e mezzo. Legno di tasso. curioso come accadano queste cose. E’ la bacchetta che sceglie il mago, lo ricordi. Credo che dobbiamo aspettarci grandi cose, signor Potter… Dopo tutto, Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato ha fatto grandi cose… terribili, è vero, ma grandi»
Olivander, Harry Potter e la Pietra Filosofale, pag. 85
Olivander aveva intuito qualcosa degli eventi futuri perché dice a Harry che ci dobbiamo aspettare grandi cose da lui. Il fatto che dica che è la bacchetta a scegliere il mago è un chiaro riferimento al fatto che in un duello chi perde “vince” l’obbedienza della bacchetta dello sconfitto come accade per la bacchetta di Sambuco nel settimo libro… Draco aveva disarmato Silente, proprietario della bacchetta di Sambuco e Harry batte Draco a duello e quindi ottiene l’obbedienza della bacchetta di Sambuco. Inoltre, è significativo che Harry combatta il duello finale con una bacchetta che non è la sua originale, andata distrutta nell’incontro con Nagini, ma batta Voldemort grazie a questi collegamenti. Quindi è la bacchetta che sceglie il mago! Inoltre ricordiamo come Hermione faccia fatica ad usare la bacchetta di Bella perché non l’aveva sconfitta in un duello ma l’aveva semplicemente presa.
# I CENTAURI ANNUNCIANO UNA GUERRA TRA MAGHI
Nel primo libro della serie, c’è una scena in cui Harry, Hermione, Malfoy e Neville vanno in punizione nella Foresta Proibita e incontrano i centauri (Harry Potter e la Pietra Filosofale, pag. 241). Alla domanda di Hagrid, sia Conan che Cassandro rispondono «Marte è molto luminoso stasera» e tutti, non solo i personaggi, si chiedono “Cosa c’entra Marte?! Non ha senso!”… invece il senso ce l’ha, eccome!
Quattro anni più tardi, nella sua prima lezione di Divinazione (Harry Potter e l’Ordine della Fenice, pag. 565) Fiorenzo dice: «Nell’ultima decade si sono avute avvisaglie che la specie dei maghi sta vivendo solo una breve parentesi di quiete tra due guerre. Marte, latore di battaglie, arde luminoso sopra di noi e suggerisce l’imminente scoppio di un nuovo conflitto.»
È la chiara spiegazione di tutta la storia dell’ascesa-declino-riascesa di Voldemort! E logicamente Marte aveva senso anche nel primo libro, quando Voldemort cercava di rinascere bevendo il sangue di unicorno e poi usando la Pietra Filosofale!
Altro appunto: Marte è il dio della guerra.
Inutile negare la grande abilità di J.K. Rowling nell’aver disseminato tutti questi particolari.
L’intero articolo è stato preso da GiratempoWeb, visitate il loro fantastico sito!
Leggete anche le differenze tra libro e film!