Il Molliccio è certamente uno degli esseri più strani del Mondo Magico. Essendo diverso per ogni mago che lo guarda, risulta particolarmente difficile da studiare. In particolare, non è chiaro se esso può ricavare i poteri delle creature in cui si trasforma. Ad esempio, il Molliccio-Dissennatore può davvero succhiare l’anima?
Cerchiamo di far luce su questo argomento, nonostante le informazioni non precise che ci vengono fornite nei libri.
Cos’è un Molliccio?
Nella sua prima lezione di Difesa contro le Arti Oscure, Remus Lupin ci spiega perfettamente cos’è in grado di fare un Molliccio. Non si conosce la sua forma originaria perché esso via via si trasforma nella peggiore paura del mago che si ritrova davanti. Così lo vediamo trasformarsi in un ragno, una mummia e persino una banshee, la creatura del folklore irlandese di cui ha paura Seamus e di cui abbiamo parlato qui.
Lupin però non chiama Harry a combattere il Molliccio, a differenza di ciò che accade nel film. I due si spiegheranno poi nella conversazione nell’ufficio del professore, sostituita dal dialogo sul ponte nella versione cinematografica.
Già qui dovrebbe sorgere spontanea la domanda: qual era il vero pericolo? Soltanto che Harry e gli altri studenti “vedessero” il Dissennatore? O davvero quest’ultimo avrebbe potuto fare del male a loro?
Le esercitazioni di Harry sull’Incanto Patronus
Durante il suo terzo anno di Harry, Lupin offre al ragazzo delle lezioni private di Difesa contro le Arti Oscure, per insegnargli come sconfiggere i Dissennatori. Queste “prove generali” contro i Dissennatori vengono in realtà effettuate contro i Mollicci. Ebbene, questi ultimi sembrano avere gli stessi effetti dei Dissennatori veri, almeno sulla mente di Harry. Lo stesso Lupin spiega così il motivo della scelta:
È la cosa più simile a un Dissennatore che abbiamo.
Prigioniero di Azkaban, capitolo 12
A questo punto è doveroso chiedersi per quale motivo Lupin abbia permesso a un ragazzo di 13 anni di trovarsi faccia a faccia con un Dissennatore. Certamente Remus era al suo fianco, ma non è mai realmente intervenuto, se non per alzare da terra Harry, a differenza di quanto accaduto sull’Espresso per Hogwarts.
Perché Lupin ha permesso a Harry di combattere contro il Molliccio?
Sono possibili due interpretazioni diverse, in qualche modo persino opposte tra di loro. La prima è che il Molliccio in realtà avesse poteri debolissimi. Harry era semplicemente spaventato dalla creatura e anche dal ricordo di ciò che i veri Dissennatori gli hanno procurato. Anche durante la lezione di Difesa contro le Arti Oscure, senza vedere nessun Dissennatore (ci riferiamo al libro), si sentì gelare.
Questo però sembra improbabile, dal momento che nel terzo libro appaiono altri “Dissennatori finti”, precisamente nella partita di Quidditch contro Corvonero (Flint, Tiger e Goyle travestiti, quest’ultimo con Malfoy sulle spalle), che non producono lo stesso effetto su Harry.
Al contrario, il Molliccio potrebbe avere gli stessi effetti, identici e precisi, del Dissennatore, ma Harry sapeva di poterlo battere, dato che si trattava appunto di un Molliccio, e secondo Lupin questo potrebbe averlo aiutato ad avere fiducia, oltre alla presenza di Lupin al suo fianco, che avrebbe ovviato ad eventuali problemi. Qualcosa di simile di fatto avvenne nei pressi del lago, quando la fiducia di Harry in sé stesso (in quel caso sapeva di potercela fare perché l’aveva già fatto) ha fatto tutta la differenza del mondo.
Il Dissennatore: un imitatore professionista
Abbiamo fornito due interpretazioni opposte, ma molto probabilmente la realtà sta nel mezzo. Harry era particolarmente fragile nei confronti dei Dissennatori per il suo passato tormentato (o, secondo una particolare teoria, perché aveva due anime e quindi risultava più “appetibile” alla bocca dei Dissennatori) da esserlo anche nei confronti di una creatura che voleva imitare un Dissennatore, oltre al fatto che in un certo senso egli voleva sentire le voci dei genitori.
Sembrerebbe proprio che il Molliccio sia questo: ogniqualvolta qualcuno gli si para davanti, esso “imita” a tutti gli effetti ciò di cui la persona ha più paura. Ecco perché, ad esempio, Lupin si è soltanto spaventato di fronte alla luna piena, ma non si è trasformato in lupo mannaro. Come un bravo imitatore, il Molliccio fa di tutto per emulare l’oggetto o la creatura in cui si trasforma, senza mai però arrivare ai livelli dell'”originale”, pur riuscendo a copiargli alcune caratteristiche.
Paradossalmente, oltre alle qualità, ne “guadagna” anche le debolezze, come appunto la vulnerabilità all’Incanto Patronus, che Harry riesce a utilizzare con successo alla terza lezione privata.
E se il Molliccio si trasformasse in Voldemort?
Per dimostrare che esso non può diventare una copia esatta di nessuna creatura, basta dire semplicemente che il Molliccio di tanti personaggi del Mondo Magico è Lord Voldemort. Non è il caso di Harry, come abbiamo visto, dato che i sospetti iniziali di Lupin si rivelano infondati, ma di tanti volti a noi noti. Harry Potter Fandom ne rivela addirittura 66, anche se la fonte citata è il videogioco Lego Harry Potter: Anni 1-4, dunque il tutto va preso con le pinze.
È però noto che Voldemort costituisca una grave minaccia per il Mondo Magico e persino il suo nome non viene pronunciato, quindi non è così inverosimile che il Signore Oscuro sia una forma così “comune” per il Molliccio. Tra questi personaggi figurerebbe persino Draco, presente alla suddetta lezione di Lupin, quindi gli studenti avrebbero potuto trovarsi di fronte la sagoma di Voldemort.
Risulta davvero difficile pensare che il Molliccio possa trasformarsi in una creatura del tutto identica a Lord Voldemort, con la sola differenza della vulnerabilità all’incantesimo Riddikulus, che comunque il Signore Oscuro, o una sua copia esatta, riuscirebbe in qualche modo a deviare o ad anticipare. Essa diventerebbe automaticamente la creatura magica più potente del mondo.
Hogwarts Mystery e il Molliccio-Voldemort
C’è un’altra apparizione del Molliccio-Voldemort in un altro videogioco, precisamente in Hogwarts Mystery. Ovviamente, anche queste informazioni lasciano il tempo che trovano e la loro “canonicità” è discutibile. Non è detto, però, che non contengano la verità su questa spinosa questione, dato che non contraddicono nulla di ciò che viene detto nei libri.
Ebbene, il protagonista del gioco, nel suo terzo anno a Hogwarts, si ritrova ad affrontare questa strana creatura. Solo una volta tramortito possiamo usare Riddikulus per sconfiggerlo. Risulta impensabile che uno studente del terzo anno riesca a tramortire Voldemort. Allo stesso tempo, però, il Molliccio si dimostra comunque discretamente valido nel combattimento con le Arti Oscure.
Prendendo per vero il canone del gioco, si può quindi affermare con certezza che il Molliccio può trasformarsi in una sorta di “versione depotenziata” della paura più grande che il personaggio che gli si para davanti possiede.
Siete d’accordo con questa teoria? Oppure la pensate in maniera diversa? Fatecelo sapere nei commenti!