La costumista Colleen Atwood ha vinto ben 4 Oscar come miglior costume , l’ultimo dei quali per il primo capitolo della saga di Animali Fantastici nel 2017. Per il sequel non è stata meno brava: scoprite con noi cosa si nasconde dietro ai vestiti e al guardaroba di ogni personaggio.
Differenze tra il primo Animali Fantastici e i Crimini di Grindelwald
Dal momento che il secondo film è ambientato a Parigi e non più a New York, la Atwood si è ispirata alla moda parigina di quel periodo. Parigi alla fine degli anni 20′ era un centro culturale: ricco d’arte, teatro, letteratura e fotografia. È stata proprio quest’ultima ad aiutarla a ricreare il guardaroba dei maghi che amiamo, ricavando molte informazioni visuali da vecchie fotografie di Parigi di quel periodo. Ad ispirarla sono state sopratutto quelle degli artisti Man Ray e Brassaï.
Tina Goldstein
Per l’ispirazione Colleen Atwood e Katherine Waterston (l’attrice che interpreta Tina) avevano visto la foto di una giacca montgomery di quell’epoca. In un intervista ha rivelato di aver trovato lo stupendo trench blu militare in pelle usato poi per Tina negli Stati Uniti, aspetto che ha influenzato la scelta del colore.
Queenie Goldstein
Queenie nel primo film indossa degli abiti rosa cipria anni ’20. Nel secondo film invece indossa abiti di una palette più scura, che riflette il cambiamento del suo personaggio. Ma qual è stata l’ispirazione dietro il suo vestito tartan?
“È divertente, ho avuto una prima prova costume con Allison dove abbiamo parlato dei colori. Sentivamo che doveva avere una specie di scudo attorno a lei per questo personaggio. È un po’ più chiusa rispetto al primo film e non più così vulnerabile. Avevo diversi vestiti da fargli provare e lei mi ha detto: ho sempre pensato che Queenie potrebbe indossare un plaid.“
Colleen Atwood
L’idea alla costumista è piaciuta molto. Ha trovato sia un vestito che piaceva a entrambe, sia un pezzo di stoffa plaid anni ’30 a Berlino e li ha aggiunti entrambi al guardaroba di Queenie. L’unico problema era la lunghezza: solo 15 cm. La costumista, dunque, ha tenuto l’idea dal plaid, gli aggiungendo del colore e stampando questa fantasia su dell’altra stoffa per tutti i suoi vestiti.
“È definitivamente una stampa d’epoca” ha dichiarato “ma ho barato aggiungendo della nuova stoffa“.
Colleen Atwood
Albus Silente
La prima volta che vediamo Jude Law, questi indossa un cappotto di velluto a coste. L’idea era di rendere Silente avvicinabile e renderlo un personaggio molto amichevole anche per gli studenti a Hogwarts all’epoca. Sia alla Atwood sia a Jude piaceva l’idea di farlo sembrare comunque un professore e il tweed e il velluto a coste erano in grado di contribuire a dare questo aspetto, molto comune nella cultura inglese.
“lo adoro il velluto a coste. Penso che sia una grande stoffa ed fotograficamente interessante“.
Colleen Atwood
Invece di farne però un semplice blazer ha pensato di farne una giacca, usando un materiale più accessibile.
Leta Lestrange
Lo stupendo cape gown viola intenso che indossa Leta Lestrange è una combinazione tra la fine degli anni ’20 e l’inizio dei ’30. “come posso dargli l’aria di una cappa – soprabito privo di maniche – senza renderlo troppo evidente? Come renderlo adatto al mondo magico ma non farlo sembrare una semplice cappa?”. Ed è così che ha aggiunto l’elemento sulla schiena, trovato su un vero capo vintage.
Il colore, invece, viene da un pezzo di stoffa vintage color prugna. Nonostante non sia una grande fan del colore viola, ama quando viene mescolato con il marrone e quello era il giusto cocktail per quelle tonalità.
“Ho pensato: quello deve essere il vestito di Leta. È nata in un maniero. È purosangue. È aristocratica ma in un modo modesto. È solo la sua vita; lei è semplicemente così senza farne un affare di stato.”
Colleen Atwood
Vinda Rosier
Il braccio destro di Grindelwald, Rosier, è decisamente chic con il suo vestito cut-out verde olivia. La Atwood è riuscita a dare un tocco unico al suo guardaroba: mescolando il look da spia cattiva con il glamour parigino.
Per farlo ha preso dei cappelli anni ’30 e con un tocco di originalità, ne ha stravolto il look, rendendoli degni di maghi e streghe.
La Atwood ha poi dichiarato di essersi innamorata del colore verde: il mantello, il cappello e il vestito di Rosier riflettono tutti i colori della foresta alpina del mondo di Grindelwald. Ha usato quei colori e tonalità per tutte le persone attorno a lui e lei è risultata la versione più evidente di tutto ciò.
Le divise di Hogwarts
Nel film ci sono flashback di Tina, Leta e Silente a Hogwarts con uniformi un po’ differenti. Le cappe hanno un design più o meno medievale: la Atwood ha preso le divise dei film di Harry Potter e le ha rifinite, rendendo le maniche un po’ più corte e un po’ più larghe alla fine. Ha reso invece più lunghi mantelli e gonne, come si usava nelle scuole negli anni ’20, pur mantenendo gli stessi stemmi delle case e gli stessi colori.
Insomma Colleen Atwood ha fatto un lavoro eccezionale incorporando elementi anni ’20/’30 allo stile e al guardaroba del mondo dei maghi preesistente dei film originali e ottenendo dei look tutti suoi e immediatamente riconoscibili. E voi che ne pensate dei costumi dei Crimini di Grindelwald?
Articolo ispirato a un’intervista che Fawnia Soo Hoo ha fatto a Colleen Atwood.