Categorie

Archivi

Meta

Il grifone a cavallo tra mitologia, storia e letteratura

12 Luglio 2020 alic-darr 3 min read

Il grifone a cavallo tra mitologia, storia e letteratura

12 Luglio 2020 Alis 3 min read

Il grifone è una delle creature magiche più affascinanti e ai fan della Saga capita di associarla alla Casa di Grifondoro, sebbene in realtà il simbolo della Casa sia un leone. Tuttavia, resta interessante cercare di scoprire qualcosa in più su questo animale fantastico.

Nell’immaginario collettivo, il grifone compare come una creatura dal corpo di leone e la testa d’aquila, con un grande paio d’ali e una coda leonina che, talvolta, viene sostituita da un serpente. Ma da dove arriva questo animale?

Le origini del grifone

grifone

Per comprendere a pieno il significato di una parola, spesso è opportuno ricorrere all’etimologia. Questa parola potrebbe derivare dal greco antico γρυπός (grypos) che significa curvo o uncinato. Un’altra ipotesi è che derivi da una parola anatolica collegata all’accadico karūbu (creatura alata) e all’ebraico כרוב (kerúv) (fonte). Creatura alata, dunque, sembra un buon punto di partenza per capire cosa sia un grifone.

Il grifone veniva raffigurato con grande frequenza nella civiltà minoica, che risale a circa quattromila anni fa. tuttavia, le prime rappresentazioni di questa creatura si ritrovano ai tempi dell’Antico Egitto, più precisamente a quelli dell’Egitto predinastico (5500 – 3100 a.C.). Inoltre, il dio sumero Anzù (personificazione del vento di tempesta e della pioggia) aveva proprio le sembianze del grifone.

Nella cultura greca, il grifone si diffuse legato al culto solare, apparendo come compagno o servo di Febo o Apollo. Inoltre, ad Atene la figura del grifone diventò popolare come simbolo della dinastia achemenide.

A partire da qui, il grifone ha poi iniziato a diffondersi nell’area del Mediterraneo, diventando parte integrante di mitologia, arte e letteratura. Spesso il viene accostato a un’altra creatura leggendaria, l’ippogrifo, di cui parliamo qui.


Araldica

Nella raffigurazione araldica del XV secolo, il grifone veniva rappresentato con le ali se femmina, senza ali se maschio. Oltre che essere piumate, le ali potevano anche essere squamose come quelle di un drago. L’araldica distingueva il grifone in due categorie: quello vero e proprio (con zampe anteriori di aquila) oppure opinico (con zampe anteriori di leone).

Questa creatura rappresenta custodia e vigilanza (sarà contento Moody). Inoltre, unendo in sé l’animale re della terra e quello che domina il cielo simboleggia anche la perfezione e la potenza.


Nella letteratura

grifone

Nella letteratura italiana, troviamo il grifone nientemeno che ne la Divina Commedia di Dante Alighieri, più precisamente nel Purgatorio: è proprio il grifone a trainare il carro (che rappresenta la Chiesa) su cui viene trasportata Beatrice nel canto ventinovesimo. In questo caso il è un simbolo cristiano che rappresenta la doppia natura di Cristo, umana (leone) e divina (aquila). Inoltre, il grifone è stato descritto in Vita di Apollonio di Tiana (III secolo d.C.) da Lucio Flavio Filostrato. Anche Marco Polo cita questa creatura nella sua famosa opera Il Milione (XIII secolo).

Uscendo dal nostro territorio, possiamo individuare questa creatura anche in gran parte della letteratura persiana. Un esempio sono le poesie di Gialal al-Din Rumi e nel mito di Homa (un uccello leggendario simile alla fenice). Nella letteratura inglese è John Milton a parlare del grifone ne Il Paradiso Perduto del 1667. Per quanto riguarda quella tedesca sono i fratelli Grimm a citare la creatura in Fiabe del focolare con la storia L’uccello grifone.


Nelle illustrazioni

L’illustratore Tenniel (anni 1800/1900) dedicò alcune sue opere proprio al grifone, realizzando disengi per il celebre libro di Lewis Carroll Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie. La Regina di Cuori presenta la creatura ad Alice, dopo la partita di croquet, con lo scopo di condurla dalla Finta Tartaruga.  Carroll descrive il grifone come una creatura con un’indole buona, abituata a vivere in solitudine e incapace di prendere seriamente gli altri e i loro sentimenti.

Cosa ne pensate di questa creatura fantastica? Se restiamo nel mondo dei volatili magici, troviamo anche le fenici di cui abbiamo parlato qui attraverso Fanny. Se volete approfondire la questione, quindi, vi invitiamo a leggere l’articolo!

Commenti

×