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Il funerale di Silente: dimenticato nel film, commovente nel libro

4 Gennaio 2021 sere-savo 8 min read

Il funerale di Silente: dimenticato nel film, commovente nel libro

4 Gennaio 2021 Rose 8 min read

Nei libri di Harry Potter ci sono sequenze spesso non ricordate da molti (vi suggeriamo, a tal proposito, di leggere quest’altro articolo) e passi fondamentali che rimangono impressi nella mente di ogni lettore. Crediamo che il funerale di Albus Silente sia proprio uno di questi ultimi.

Forse sarete d’accordo con noi nell’affermare che la morte di Albus Silente sia uno degli eventi più cupi e tristi di tutta la saga. Il funerale è un momento strappalacrime e siamo convinti che il film non abbia reso giustizia al libro (come per molte altri aspetti, del resto).

Il funerale di Silente nel film: breve ma toccante

Come vi abbiamo appena anticipato, il “funerale” che ci viene presentato nel film non è assolutamente in linea con il libro, ma ciò non significa che sia stato realizzato male. Troviamo che il gesto di alzare le bacchette, illuminandole, sia di grande effetto e magico in ogni senso. La luce generata dalle bacchette “spazza via” il Marchio Nero nel cielo sopra Hogwarts. Questo potrebbe essere un chiaro e splendido riferimento a una delle frasi più bizzarre di Silente:

«La felicità si può trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo uno si ricorda di accendere la luce.»

Dal film Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban

Il funerale di Silente nel libro: un momento solenne

Il funerale descritto nel libro è un vero e proprio momento di raccoglimento che coinvolge tutta Hogwarts (e non solo), cosa che non traspare chiaramente nel film. Ora daremo un’occhiata alla descrizione della scena nel libro. Se non avete mai letto i libri, vi consigliamo di prestare particolare attenzione. Per chi li avesse già letti, siamo sicuri che vi scenderà nuovamente una lacrimuccia. Vi ricordiamo che tutto quello che citeremo da qui in poi lo potete trovare al capitolo 30 di Harry Potter e il Principe Mezzosangue.


L’arrivo al lago

Dalla Sala Grande, studenti, professori e altri importanti figure del Mondo Magico si diressero in file ordinate verso il lago, per dare inizio alla cerimonia. Harry notò immediatamente i vestiti eleganti che alcuni professori sfoggiarono per un evento così importante.

Si misero in fila dietro le panche in un silenzio quasi perfetto. Harry scorse Lumacorno in testa alla colonna di Serpeverde, con una magnifica veste verde smeraldo ricamata d’argento. Non aveva mai visto la professoressa Sprite, direttrice dei Tassorosso, cosi pulita; sul suo cappello non c’era una sola toppa, e quando raggiunsero la Sala d’Ingresso trovarono Madama Prince in piedi accanto a Gazza, lei avvolta in un pesante velo nero che le arrivava alle ginocchia, lui in un antico completo con la cravatta, sempre neri, e olezzanti di naftalina.
Come Harry scoprì uscendo sui gradini di pietra, erano diretti verso il lago. Il calore del sole gli accarezzò il viso, mentre seguivano in silenzio la professoressa McGranitt fino al luogo in cui centinaia di sedie erano state disposte in file ordinate. Al centro si apriva un corridoio: in fondo c’era una tavola di marmo, e tutte le sedie erano rivolte da quella parte. Era un magnifico giorno d’estate.


In molti, tra conoscenti e vecchi amici, si riunirono per l’ultimo addio

Harry notò che ad assistere al rito funebre vi erano moltissime persone. D’altronde, Silente fu un uomo molto conosciuto in tutto il Mondo Magico ed entrò in contatto con svariate persone, alcune diventate figure di spicco.

[…] i membri dell’Ordine della Fenice: Kingsley Shacklebolt, Malocchio Moody, Tonks dai capelli tornati miracolosamente di un accesissimo rosa, Remus Lupin, mano nella mano con lei, i signori Weasley, Bill sorretto da Fleur e seguito da Fred e George, che indossavano giacche di pelle di drago nera. Poi c’erano Madame Maxime, che occupava da sola due sedie e mezzo, Tom, il padrone del Paiolo Magico, Arabella Figg, la vicina Maganò di Harry, la villosa bassista del gruppo magico le Sorelle Stravagarie, Ernie Urto, autista del Nottetempo, Madama McClan del negozio di vestiti di Diagon Alley, e alcune persone che Harry conosceva solo di vista, come il barista della Testa di Porco e la strega che spingeva il carrello dell’Espresso per Hogwarts. C’erano anche i fantasmi del castello […][…] La folla continuava a crescere; con un enorme impeto di affetto per entrambi, Harry vide Neville, e Luna che lo aiutava a sedersi. […][…] Cornelius Caramell li oltrepassò, diretto alle file davanti, con aria derelitta, rigirando la bombetta verde come al solito; Harry riconobbe poi Rita Skeeter, che, osservò con uno scatto d’ira, aveva un bloc-notes stretto nella mano armata di rossi artigli; e poi, con un sussulto di rabbia ancora peggiore, Dolores Umbridge, che ostentava sul volto da rospo una poco convincente espressione contrita, e un fiocco di velluto nero sopra i ricci color ferro. Alla vista del centauro Fiorenzo, che si ergeva come una sentinella al limitare dell’acqua, sussultò e sgattaiolò rapida a distanza di sicurezza. […]

Finalmente tutti i professori si sedettero. Harry vide Scrimgeour grave e austero in prima fila con la professoressa McGranitt. Si chiese se a Scrimgeour o a qualcuna di quelle persone importanti dispiacesse davvero della morte di Silente.


Tritoni e sirene cantarono per Silente

Un coro d’eccezione accompagnò il funerale di Silente. Creature terribili e stupende, riconoscenti di aver ricevuto alloggio e protezione nel Lago Nero, resero onore al Preside cantando una musica bellissima, evidenziando il sentimento di disperazione.

Ma poi udì una musica, una musica strana, ultraterrena, e guardandosi attorno in cerca della fonte si dimenticò di tutto il resto.
«Là dentro» gli sussurrò Ginny all’orecchio.
Li vide nell’acqua verde chiaro illuminata dal sole, pochi centimetri sotto la superficie, e gli ricordarono orrendamente gli Inferi: un coro di sirene e tritoni che cantavano in una lingua incomprensibile, i pallidi volti increspati, i capelli violetti che danzavano attorno alle teste. La musica gli fece venire la pelle d’oca, eppure non era sgradevole. Parlava chiaramente di perdita e disperazione. Mentre guardava in basso i volti selvaggi dei cantori ebbe la sensazione che almeno loro fossero davvero tristi. Poi Ginny gli diede un altro colpetto e lui si voltò.


L’inizio della cerimonia

Hagrid trasportò il corpo di Silente verso un piccolo “altare”. Harry rimase spiazzato nel vedere il suo volto rigato dalle lacrime e si unì lentamente al dolore collettivo. In quei momenti, tuttavia, riuscì a stento a trattenere le risate mentre ricordava momenti felici e leggeri del passato.

Hagrid risaliva lentamente il passaggio tra le sedie. Piangeva in silenzio, il volto bagnato di lacrime, e tra le sue braccia, avvolto in un drappo di velluto viola trapunto di stelle dorate, c’era il corpo di Silente. Harry percepì un dolore acuto salirgli alla gola: per un attimo, la strana musica e la consapevolezza che il corpo di Silente era così vicino parvero sottrarre tutto il calore al giorno. Ron era pallido e spaventato. Ginny e Hermione piangevano silenziosamente. […] (Harry) Tentò di rivolgere un gesto amichevole a Hagrid mentre passava, ma gli occhi del guardiacaccia erano così gonfi che c’era da meravigliarsi che sapesse dove metteva i piedi. […] Hagrid sedette vicino al suo fratellastro e Grop gli diede una pacca sulla testa, tanto forte da far sprofondare le gambe della sedia nel terreno. Harry ebbe una meravigliosa, momentanea gran voglia di ridere. Ma poi la musica cessò e lui si voltò di nuovo a guardare la scena.

Un ometto con i capelli a ciuffi e una semplice veste nera si era alzato e stava diritto davanti al corpo di Silente. Harry non riuscì a sentire che cosa diceva. Strane parole fluttuavano fino a loro sopra le centinaia di teste. «Nobiltà di spirito»… «contributo intellettuale»… «grandezza di cuore»… non voleva dire granché. Aveva poco a che fare con il Silente che Harry aveva conosciuto. Si ricordò di che cosa intendeva Silente per ‘qualche parola’: «pigna, pizzicotto, manicotto, tigre» e di nuovo dovette trattenere il sorriso… ma che cosa gli succedeva?


Il dolore di Harry

Harry realizzò di essere estremamente esposto senza la protezione di Silente: un uomo che ammirava e rispettava. Si lasciò andare a un pianto composto, mentre i Centauri si unirono alla cerimonia.

Udì un morbido sciacquio alla propria sinistra e vide che gli esseri marini erano affiorati per ascoltare. Ricordò Silente rannicchiato sulla riva due anni prima, molto vicino a dove si trovava ora lui, a conversare in Marino con la Capitansirena. Si domandò dove Silente avesse imparato il Marino. C’erano tante cose che non gli aveva mai chiesto, tante cose che avrebbe dovuto dire…

E poi, a sorpresa, gli si riversò addosso la spaventosa verità, assoluta e irreversibile. Silente era morto, se n’era andato… strinse in mano il freddo medaglione, così forte da farsi male, ma non riuscì a evitare che lacrime bollenti gli scivolassero dagli occhi: distolse lo sguardo da Ginny e dagli altri e guardò oltre il lago, verso la Foresta, mentre l’ometto in nero continuava a declamare monotono… Ci fu un movimento tra gli alberi. Anche i centauri erano venuti a rendere omaggio. Non uscirono allo scoperto ma Harry li vide immobili, seminascosti nell’ombra, osservare i maghi, gli archi appesi al fianco. E ricordò la sua prima gita da incubo nella Foresta, la prima volta che aveva incontrato la cosa che allora era Voldemort, e come l’aveva affrontato, e come non molto tempo dopo lui e Silente avevano parlato del fatto di combattere una battaglia persa. Era importante, aveva detto Silente, combattere, e ancora combattere, e continuare a combattere, perché solo così il male poteva essere tenuto a bada, anche se non poteva mai essere completamente sradicato…

Fanart di Caladan

Il Riposo Eterno

La fine della cerimonia vide la trasfigurazione dell’altare nella tomba definitiva. Fiamme bianche avvolsero il corpo di Silente e quello fu veramente l’ultimo addio. Seguì l’omaggio dei Centauri.

L’ometto in nero aveva smesso di parlare, finalmente, ed era tornato a sedersi. Harry attese che qualcun altro si alzasse; si aspettava discorsi, probabilmente dal Ministro, ma nessuno si mosse. Poi molte persone urlarono. Bianche fiamme splendenti si erano levate attorno a Silente e alla tavola sulla quale giaceva; diventarono sempre più alte, nascondendo il corpo. Fumo bianco salì a spirale nell’aria disegnando strane forme: Harry credette, per un istante che gli fermò il cuore, di vedere una fenice volare gioiosa nell’azzurro, ma un attimo dopo il fuoco era sparito. Al suo posto c’era una tomba di marmo bianco, che racchiudeva il corpo di Silente e la tavola sulla quale aveva riposato.
Si levarono ancora alcune grida di spavento quando una pioggia di frecce planò nell’aria, per ricadere a una certa distanza dalla folla. Era il tributo dei centauri: Harry li vide voltarsi e sparire di nuovo tra i freschi alberi. Allo stesso modo, gli esseri marini s’inabissarono nell’acqua verde.


E voi, siete riusciti a resistere o vi siete abbandonati a un pianto spontaneo? Credete che questa sia la morte più commovente della saga o pensate che ce ne siano altre ben più tragiche? Fatecelo sapere con un commento!

Fonte:
Fandom

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