Preparatevi a scoprire tutto ciò che c’è da sapere sui troll, creature mostruose note, soprattutto, per il loro scarso intelletto.
Fu una visione orripilante. Alto più di tre metri, aveva la pelle di un color grigio granito senza sfumature, il corpo bitorzoluto come un sasso, con in cima una testa piccola e glabra, come una noce di cocco. Le gambe erano corte e tozze come tronchi d’albero e i piedi piatti e ricoperti di corno. L’odore che emanava da quella creatura era incredibile. Aveva in mano un’immensa clava di legno che strascinava per terra per via delle braccia troppo lunghe.
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Origini
Come affermato da Newt Scamander nel celebre testo ‘Animali Fantastici e dove trovarli‘, i troll sono originari della Scandinavia. Tuttavia, al giorno d’oggi, non è inusuale trovarli anche nel nord Europa.
Secondo la guida ai troll, disponibile su Wizarding World, la prima menzione della creatura risale al re norvegese Magnus Haakonsson che, nel 1276, promulgó una serie di leggi per impedire che venissero svegliati i trollish: ‘gli abitanti dei tumuli’. Con quest’ultimo termine, ci si riferiva, in particolare, alle tombe degli antenati venerati dall’elitè Norvegese. Da quel momento, la parola troll venne associata ai pagani del tredicesimo secolo.
Tuttavia, ancor prima di questa testimonianza scritta, la parola ‘trolliri’ trova radice nel folklore norreno ed era usata per indicare un particolare tipo di magia usata allo scopo di nuocere. Secondo alcuni, invece, il termine ha origini tedesche e significa mostro, demone o gigante.
Classificazione
I troll furono protagonisti dell’antica diatriba circa la classificazione delle creature magiche in Animali o Esseri (per un maggiore approfondimento sul tema cliccate qui). Tali creature, infatti, vennero utilizzate dai folletti per dimostrare che i criteri utilizzati fin ora per distinguere le due categorie erano inefficaci.
In particolare, secondo i parametri fino ad allora elaborati, i troll venivano ricompresi nella categoria Esseri, pur essendo completamente incapaci di partecipare alla regolamentazione della comunità magica. A seguito del criterio introdotto da Grogan Stump, nel 1811, basato sulla capacità di comprendere ed elaborare leggi magiche, le creature sono classificate come Animali.
Per quanto riguarda la classificazione in base alla pericolosità, ai troll sono attribuite quattro X. In tale categoria rientrano le creature definite pericolose, il cui trattamento è riservato a maghi esperti.
Habitat e alimentazione
Esistono tre tipi di troll, distinti in base al loro habitat: il lago, la foresta e la montagna. Il troll di montagna è il più grosso e feroce, fisicamente appare pelato, con la pelle grigio chiaro. Il troll di foresta, invece, ha la pelle verde chiaro e alcuni esemplari hanno peli verdi o marroni, sottili e radi. Infine, il troll di fiume, che può essere peloso ed è dotato di piccole corna, ha la pelle violetta. Lo si può trovare spesso in agguato sotto i ponti.
L’alimentazione di queste creature è composta da carne cruda, le loro prede posso variare da animali a umani.
La percezione della comunità magica
«Poi c’è “S” per “Scadente”» — e Ron alzò le braccia in segno di vittoria — «e “D” per “Desolante”».
«E poi c’è “T”» gli ricordò George.
«“T”?» domandò Hermione, turbata. «Ancora peggio di “D”? E che cosa diavolo significa “T”?»
«“Troll”» rispose prontamente George.
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I troll sono probabilmente gli essere più bistrattati della comunità magica. Il nome della creatura viene spesso utilizzato da maghi e streghe in chiave dispregiativa per indicare una persona piuttosto stupida. A dare quest’immagine così negativa delle creature, oltre all’aspetto grottesco e trascurato, vi è anche il fatto che il loro linguaggio appare agli umani come una serie di grugniti. Nonostante ciò, si sa che gli stessi sono in grado di imparare alcune semplici frasi nella lingua dei maghi.
A riprova del fatto che la visione negativa dei troll è inculcata a fondo nella comunità magica, si può menzionare la circostanza che la valutazione più bassa attribuibile agli studenti che devono sostenere i G.U.F.O. durante il quinto anno a Hogwarts, è espressa con la T di Troll.
I troll sono tutti cattivi?
Oltre alla stupidità, i troll sono noti anche per la loro forza e crudeltà. Come afferma Ron durante il quarto anno, accomunando queste creature ai giganti (di cui vi parliamo qui), i troll amano uccidere. Tuttavia, vi sono alcune tipologie, più trattabili, che vengono addestrate per svolgere alcune mansioni nella comunità magica. Tipicamente, queste creature sono particolarmente adatte a sorvegliare dei luoghi e garantirne la sicurezza.
Nel corso della saga, scopriamo che, tra le varie protezioni della pietra filosofale, vi è anche un troll. Un gruppo di troll, inoltre, è stato utilizzato, durante il terzo anni, per sorvegliare il quadro della Signora Grassa dopo l’attacco subito da Sirius Black. Nel corso del quinto anno, invece, si dice che la Professoressa Umbridge si sia servita di troll armati per sorvegliare la Firebolt sequestrata a Harry.
L’importanza del troll del primo anno
Il primo troll che incrociamo nel corso della saga è quello introdotto da Raptor, durante il primo anno, per creare un diversivo e scoprire come raggiungere la Pietra Filosofale. L’incontro con il troll e il trio rappresenta il momento in cui i giovani maghi diventano amici. Ci piace pensare, tuttavia, che questa amicizia, basilare ai fini della storia, sarebbe sbocciata con o senza troll. Ciò che, invece, innegabilmente, lo scontro con la creatura fa emergere è il coraggio dei tre ragazzi e la loro predisposizione a difendere chiunque si trovi in difficoltà.
Ron e Harry, infatti, pur essendo dei giovanissimi maghi, ancora incapaci di eseguire gli incantesimi più semplici, non esitano un secondo a correre in aiuto di Hermione. Quest’ultima, pur trovandosi nel bagno per puro caso e non avendo nessuna colpa, copre l’azione dei due ragazzi assumendosi la colpa di fronte agli insegnanti. Quest’azione assume ancor più significato se si pensa quanto Hermione sia ligia alle regole e si preoccupi del parere dei professori.
Insomma, grazie al troll scopriamo fin da subito che il cappello parlante non si è sbagliato ad assegnare i tre protagonisti nella culla dei coraggiosi di cuore. Ovviamente, sappiamo che questa è solo la prima dimostrazione di audacia del nostro trio.
Ecco tutto quello che sappiamo sui troll. Non sono di certo le creature più affascinati del mondo magico, eppure non possiamo che essere in qualche modo affezionati al protagonista di uno dei momenti più iconici della saga. Siete d’accordo?
Fatecelo sapere con un commento!
Fonte immagine di copertina: Vladislav Pantic