Nell’ultimo anno il campo dell’intelligenza artificiale sembra aver raggiunto un punto di svolta con algoritmi in grado di produrre testi o immagini all’altezza di un essere umano. Che impatto può avere tutto questo sui nostri libri preferiti?
Una delle applicazioni più interessanti è il “text to image”, cioè la capacità di un algoritmo di produrre immagini a partire da un testo dettagliato. Così abbiamo provato a dare in pasto ad una IA alcune descrizioni iconiche di Harry Potter e la Camera dei Segreti per vedere quali immagini avrebbe prodotto.
Per questo esperimento abbiamo usato la funzione “text to image” di Adobe Firefly versione Beta, configurato per creare immagini artistiche (qui e qui altri esempi di applicazione delle IA nel mondo di Harry Potter). Il risultato non è niente male.
La Tana
Se pensiamo alla casa dei Weasley, immancabilmente ci viene in mente l’edificio in legno tutto sbilenco che si vede per la prima volta nel film Harry Potter e la Camera dei Segreti. Il libro in realtà ci presenta una casa un po’ diversa: un edificio in pietra simile ad un porcile con molti piani.
Probabilmente per noi casa Weasley resterà sempre quella dei film e sarebbe difficile immaginarne qualcosa di diverso. Per fortuna una IA non è sentimentale e non ha visto i film, per cui può proporci qualcosa di inedito, senza pregiudizi.
Erano atterrati vicino a un garage malandato, in un piccolo cortile, ed Harry vide per la prima volta la casa di Ron.
Aveva l’aria di essere stata, un tempo, un grosso porcile di pietra, ma qua e là erano state aggiunte delle stanze per un’altezza di diversi piani [.. ]
Sul tetto rosso facevano capolino quattro o cinque comignoli
Capitolo 3: La Tana
La Ford Anglia in volo verso Hogwarts
Le immagini che troviamo nel film non sono di per sé accuratissime, per quanto riguarda questa particolare ed emozionante scena. La sceneggiatura ha voluto dare a questo momento una sfumatura più “da film d’azione”. Vediamo come viene descritta nel libro.
Scesero di nuovo sotto le nuvole e si guardarono intorno, perlustrando a terra. «Eccolo» gridò Harry «La davanti, a destra!»
L’Espresso di Hogwarts si snodava sotto di loro come un serpente scarlatto.
Capitolo 5: Il Platano Picchiatore
Il Platano Picchiatore
«ATTENTO A QUELL’ALBERO» gridò Harry cercando di prendere il volante, ma troppo tardi […]
BANG!
Con un tonfo assordante di metallo che si schiantava contro il legno colpirono il grosso tronco e piombarono a terra con un grande sobbalzo. Dal cofano accartocciato usciva vapore a fiotti.
Capitolo 5: Il Platano Picchiatore
Il Platano Picchiatore è una delle creature non umane più celebri della saga e più importanti, soprattutto se pensiamo al passaggio segreto che nasconde (qui trovate tutti gli altri). Il nodoso albero che ci presenta la IA è assai affascinante, ma sicuramente assomiglia a quello che incontriamo nei film, soprattutto nel terzo.
La Strillettera
«È meglio che la apri, Ron» disse Neville in un timido sussurro. «Sarà peggio se non lo fai […]»
«Che cos’è una Strillettera?» chiese.
Ma tutta l’attenzione di Ron era concentrata sulla busta rossa, che aveva cominciato ad emettere fumo dagli angoli.
Capitolo 6: Gilderoy Allock
La Festa di Complemorte
Il sotterraneo brulicava di centinaia di figure trasparenti che ondeggiavano su una pista da ballo danzando un valzer al suono spaventoso e tremulo di trenta seghe che un’orchestra su palco suonava con altrettanti archetti di violino.
Questa è una delle scene completamente tagliate dal film, così come in generale il rapporto di “amicizia” fra Harry e il fantasma Sir Nicholas. Grazie all’intelligenza artificiale possiamo avere un’idea di come sarebbe stato assistere alla Festa di Complemorte di Nick-Quasi-Senza-Testa.
Il duello nella Sala Grande
Gli immensi tavoli da pranzo erano scomparsi ed era apparso un palcoscenico d’oro, illuminato da migliaia di candele sospese in aria. Sotto la magica volta del soffitto, di un nero vellutato […]
Capitolo 11: Il Club dei Duellanti
Di questa scena l’IA produce diverse immagini, ma è chiaro che ha colto appieno la presenza dell’oro descritta dal libro. Un elemento che non troviamo nel film.
La Pozione Polisucco
Era il bagno più squallido e deprimente dove Harry avesse mai messo piede. Sotto un grosso specchio rotto e macchiato c’era una fila di lavandini in pietra sbreccati.
Capitolo 9: La scritta sul muro
Sul water era stato sistemato un vecchio calderone e da uno scoppiettio proveniente da sotto Harry capì che era stato acceso un fuoco.
Capitolo 11: Il Club dei Duellanti
La foresta proibita e Aragog
Bisogna ammettere che la scena nel film è stata resa in modo assai realistico, tanto da suscitare sincero fastidio in gran parte degli spettatori. Ma il gigantesco ragno amico di Hagrid risulta altrettanto inquietante anche immaginato da una IA.
Seguirono, quindi, l’ombra dei ragni che si dirigevano nel folto degli alberi […]
Ragni. Non ragni piccoli come quelli che si arrampicavano sulle foglie sottostanti. Ragni delle dimensioni di cavalli da tiro, con otto occhi e otto zampe, neri, pelosi, giganteschi.
Capitolo 15: Aragog
La Camera dei Segreti
Sembrava uno scarico qualunque. Lo esaminarono centimetro per centimetro, dentro e fuori, compreso i tubi sottostanti. Poi d’un tratto Harry lo vide: inciso su uno dei rubinetti di rame c’era un piccolo serpente.
[…]Un attimo dopo il lavandino cominciò a muoversi. Sprofondò e scomparve alla vista lasciando scoperto un grosso tubo, un tubo largo abbastanza da lasciar passare un uomo.
Capitolo 16: La Camera dei Segreti
Fanny
Apparve un uccello vermiglio delle dimensioni di un cigno, che riempiva la stanza del suo canto arcano, fino alle volte del soffitto. Aveva una coda d’oro scintillante l’unga quanto quella di un pavone e due artigli, anche quelli d’oro lucente, tra cui stringeva un fagotto cencioso.
La fenice di Albus Silente è forse uno di quegli elementi che avrebbero potuto risultare meglio rappresentati all’interno del film. Non soltanto le dimensioni, ma anche in generale l’aspetto della fenice ricordano quelli di un normale volatile, più che quelli di una creatura leggendaria. In questo caso, ci pensa l’intelligenza artificiale a darci un’idea di come poteva essere.
In conclusione, anche se questo tool non è sempre preciso e non è in grado di elaborare troppi dettagli in una sola immagine è comunque in grado di generare immagini potenti ed evocative. Potranno un giorno sostituire l’uomo nel processo creativo?
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