Alcuni libri per bambini sono così classici che i genitori non oserebbero leggerli più di una volta… ma uno studio sostiene che è il desiderio di allontanarsi dalle pressioni della vita quotidiana che avvicina gli adulti ai libri dei figli, in particolare i romanzi.
Con adulti che divorano Harry Potter o tornano a leggere storie senza tempo come Il piccolo principe, la dottoressa Louise Joy crede che queste storie regalino un piacevole sollievo nella frenetica vita moderna.
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Una studiosa della Cambridge University in un articolo del giornale The Indipendent ha esposto una sua teoria per cui è convinta che le classiche storie per bambini offrono ai lettori più avanti con l’età esperienze che a loro mancano nella vita di tutti i giorni.
Sostiene che le storie che descrivono una comunicazione onesta, del cibo salutare e l‘accettazione del diverso rappresentino un “rifugio simbolico dalla delusione nei confronti della realtà“. Una sorta di terapia psicologica contro l’ansia e lo stress.
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Probabilmente è proprio per questo che i libri di Harry Potter piacciono anche ai “meno giovani“. In una vita quotidiana noiosa, stressante o poco gratificante, anche l’adulto più rispettabile può aver bisogno di trovare serenità nelle pagine di un libro nato per essere letto da ragazzi.
Basta aprire uno dei libri per trovarsi a Hogwarts, lontani dalla vita reale, distanti dalle preoccupazioni personali. Nel giro di qualche minuto non c’è più nessun Marco, commerciante; Silvia, impiegata; Giorgio, professore. Tutti diventano Harry.
Tutti si ritrovano a dover combattere Voldemort, a giocare una partita di Quidditch, a farsi in quattro per capire i propri sentimenti per Cho Chang.
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Perché mai tutto questo dovrebbe essere riservato ai bambini, quando si sa che sono gli adulti a soffrire di più i problemi dell vita reale? In una famiglia è più facile che siano i genitori a soffrire di stress, non i figli. Motivo in più per cui a volte è bello e salutare tornare bambini e leggere le storie a loro dedicate.