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Harry Potter e le tecniche utilizzate in psicoterapia

5 Settembre 2025 mart-gius 5 min read

Harry Potter e le tecniche utilizzate in psicoterapia

5 Settembre 2025 Phénix 5 min read

È innegabile che l’impatto di Harry Potter sulla società e su vari mezzi di comunicazione sia stato notevole, con una forza trainante tale da influenzare anche aspetti culturali inaspettati come ad esempio quello del benessere mentale e la gestione delle emozioni.

Senza forse rendersene conto, J.K. Rowling ha presentato, attraverso gli incantesimi, le magie e gli oggetti magici descritti nella saga, delle tecniche simili a quelle impiegate in psicoterapia per gestire le emozioni e affrontare situazioni complesse.

L’agnizione

È un meccanismo tramite il quale il protagonista di una storia scopre la sua vera identità, un’identità che prima ignorava. Possiamo senz’altro far riferimento al nostro Harry e all’inizio della sua avventura.

Esplorando dubbi, possibilità e forti emozioni, si aprono nuove prospettive e si costruiscono solidi ponti verso il futuro. In termini più ampi, questo tipo di percorso può essere associato a un processo psicoterapeutico. Infatti, terapeuta e paziente collaborano con l’obiettivo di aiutare quest’ultimo a trovare in sé gli strumenti necessari per affrontare la propria vita.


Incantesimo Riddikulus

Questo incantesimo serve a difendersi dal Molliccio, una creatura che si manifesta impersonando la nostra più grande paura. Come suggerisce il nome dell’incanto, l’approccio efficace è “ridicolizzare” la paura stessa, affrontandola con coraggio e trovando il modo di riderci su.

Tecniche simili vengono impiegate anche in psicoterapia, come la “tecnica dei cartoni animati”. In questo contesto, si consiglia al paziente di trasformare le voci interne giudicanti in voci ridicole da cartone animato. L’umorismo, infatti, consiste nel vedere le contraddizioni in ogni cosa, nel smontare e osservare in modo critico ciò che sembra perfetto e ideale sgretolando le gabbie mentali che limitano i nostri orizzonti impedendoci di pensare liberamente.

Questa idea è stata ampiamente descritta anche da Joanne Davis come un modo aiutare i pazienti nella trasformazione delle immagini nel trattamento post-traumatico dei ricordi (Treating Post-Trauma Nightmares). I medici usano la tecnica terapeutica di rescripting di un ricordo che mette a disagio il paziente. In alcuni casi, i pazienti sono incoraggiati a ricordare l’immagine originale, e poi a generare storie alternative.

L’obiettivo della riscrittura è quello di creare una nuova immagine che vince quella originale. Quanto più emotivamente stimolante è l’immagine alternativa tanto più entra in competizione con l’originale. La conclusione clinica di questa teoria è che se riusciamo a trovare un modo per rendere divertente l’immagine più è probabile che i pazienti ne trarranno beneficio.


Le emozioni che ci salvano: rabbia e felicità

Animagi e Lupi Mannari

Un Animagus e un Lupo Mannaro hanno entrambi la capacità di trasformarsi in animali, ma mentre uno può farlo in maniera volontaria, l’altro dovrà ascoltare il richiamo della luna piena, perdendo conoscenza senza sapere più nemmeno chi è.

Come colleghiamo questo tipo di discorso in una chiave psicologica? Ad esempio, anche un paziente può avere un problema di grave gestione di rabbia e non controllo della propria razionalità. Nella stanza della terapia è possibile lavorare su questo aspetto aiutando il paziente a padroneggiare l’emozione e a utilizzarla quando serve trasformando il lupo mannaro in un controllato Animagus.

L’apprendimento di tecniche di rilassamento e controllo del respiro, l’esplorazione di alternative con ragionamenti logici e controllati, l’imparare a gestire la rabbia allenando il soggetto ad esprimere chiaramente le emozioni affermando i propri diritti ma senza esprimerli aggressivamente, sono sistemi che possono aiutare in questa circostanza. In generale, le emozioni disturbanti o spaventose non vanno escluse o “combattute”, ma accolte attraverso una modalità che ne permetta l’espressione consapevole.

Expecto Patronum

L’expecto Patronum invece è un incantesimo che consiste nel concentrarsi su un ricordo o su un pensiero felice, che difenderà chi lo evoca dai Dissennatori. Queste creature sono state associate più volte, anche dalla Rowling stessa, alla depressione, attraverso la quale è possibile vivere forti situazioni emotive, di paura o di grande tristezza.

Spesso l’angoscia incontrollabile ha conseguenze fisiche importanti come la dissociazione, il rallentamento fisico e mentale, o una reazione spropositata in preda alla disperazione; tutto questo come tentativo della mente di proteggersi da un contenuto intollerabile.

Per affrontare emozioni così traumatiche, in psicoterapia viene spesso adottate diverse strategie volte a “installare” una risorsa di aiuto per il paziente. Tale approccio implica la focalizzazione su elementi positivi, come il richiamo di un ricordo altamente gratificante o l’immaginazione di una figura di supporto che incarna ciò di cui il soggetto ha bisogno. Il terapeuta guiderà il paziente nel processo di visualizzazione facilitando la sua pronta accessibilità durante i momenti difficili.


Thestral e Pietra della Resurrezione, l’elaborazione del lutto

La pietra della resurrezione e i Thestral sono elementi chiave nella vita di Harry Potter perché rappresentano il modo in cui affronta i profondi lutti che lo hanno segnato. I Thestral, sono creature visibili solo a chi ha visto la morte di un essere umano comprendendone il significato emotivo, diventano un simbolo tangibile della sua crescita. Allo stesso modo, la pietra della resurrezione offre l’opportunità di rievocare i morti.

In campo psicoterapeutico, durante il processo di elaborazione del lutto, si ricorre a tecniche come la visualizzazione guidata o meditazione. Queste consentono al paziente di ristabilire un contatto emotivo con la persona cara scomparsa, cominciando dalla visualizzazione del suo volto e poi esprimendo eventuali pensieri e parole che possano essere di conforto o che non si ha mai avuto il coraggio o occasione di dire.


Il pensatoio e la tecnica EMDR

Questo oggetto magico è utilizzato per contenere ed esaminare i ricordi o per condividerli con altri. Questa esperienza offre la possibilità di cogliere dettagli prima trascurati o non perfettamente ricordati. Questa pratica richiama fortemente alcune tecniche utilizzate in psicoterapia: attraverso le descrizioni delle situazioni fornite dal paziente, il terapeuta può identificare elementi che potrebbero essere sfuggiti all’attenzione del paziente stesso. Ciò offre un nuovo punto di vista, permettendo di esaminare i ricordi sotto una luce diversa e più completa.

Un’altra analogia si può trovare con la terapia EMDR. Si tratta di un approccio terapeutico strutturato in cui l’operatore guida il paziente a rivivere temporaneamente un trauma. Durante questo processo, il paziente sperimenta una stimolazione bilaterale, solitamente attraverso movimenti oculari, la quale è correlata a una diminuzione dell’intensità emotiva e della chiarezza dei ricordi legati al trauma. Questo processo, oltre a mitigare l’onere emotivo, permette al paziente di cogliere dettagli che in precedenza potrebbero essere sfuggiti o trascurati, agevolando così il percorso di elaborazione del trauma.


In conclusione, è possibile notare come numerosi incantesimi, magie e oggetti magici facciano riferimento a soluzioni impiegate nel mondo della psicoterapia per poter supportare i pazienti in un momento di bisogno e difficoltà.

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