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Harry Potter e i metodi di localizzazione del mondo magico

21 Marzo 2025 mart-gius 7 min read

Harry Potter e i metodi di localizzazione del mondo magico

21 Marzo 2025 Phénix 7 min read

È affascinante riflettere su come gli strumenti magici, se trasportati nel mondo reale, possano assumere una dimensione etica variabile. La magia, essendo di per sé un contesto al di là della nostra comprensione, consente a volte di pensare in modo creativo, sperimentando con le regole esistenti e persino inventandone di nuove. Anche in questo caso, infatti, proveremo a farlo nel contesto della localizzazione.

Nel mondo magico, si trovano strumenti, incantesimi e oggetti che permettono di localizzare un mago o una strega senza il loro consenso. La questione etica di tale utilizzo sarà esplorata, inizialmente, all’interno del contesto magico, per poi trarre un parallelo con il mondo reale.

L’orologio della famiglia Weasley

Il famoso orologio della famiglia Weasley si trova nel soggiorno de La Tana, mostrato in Harry Potter e la Camera dei Segreti. L’orologio è dotato di nove “cucchiaini” d’oro, che rappresentano ogni membro della famiglia Weasley. Mentre il quadrante, invece di mostrare gli orari, indica i luoghi in cui i Weasley si trovano in un dato momento, con categorie come scuola, lavoro, viaggio, prigione, Quidditch.

L’orologio è stato creato dalla talentuosa strega Claudia Weasley nel XX secolo. Claudia, desiderosa di tenere traccia della famiglia, incantò l’orologio con uno straordinario incantesimo che lo collega alle vite dei Weasley. Va notato che l’orologio non solo indica la posizione dei membri della famiglia, ma anche la loro condizione, inclusa la possibilità di pericolo mortale.

Privacy e senso di responsabilità

Per questa ragione, non sembra che Molly Weasley voglia il controllo totale dei suoi figli, ma piuttosto di essere informata sulla loro ubicazione e sicurezza, considerando che ha ben sette figli. L’uso dell’orologio potrebbe sollevare dubbi sulla privacy dei ragazzi, ma le intenzioni di Molly sono di sicurezza e rassicurazione e l’intento è di creare un senso di legame familiare.

L’orologio potrebbe anche stimolare un senso di responsabilità nei figli, che agiscono sapendo che i genitori sono a conoscenza delle loro mosse. Tuttavia, tutto questo può risultare condizionante e limitante, e non completamente funzionante in quanto Fred e George Weasley, noti ribelli della famiglia, non sembrano aver cura di quello che mostra l’orologio ai loro genitori.

Nel contesto odierno, tracciare i figli tramite localizzatori telefonici, per esempio, potrebbe essere visto come un’ingerenza eccessiva. Se da un lato può essere interpretato come un intervento in caso di emergenza, dall’altro può essere considerato un controllo severo e invasivo. In un’epoca come questa in cui la privacy è prioritaria, questo approccio può essere percepito come una forma di violenza che in seguito il figlio potrebbe esercitare su un eventuale partner.

È importante considerare che ciò che può sembrare normale per una persona potrebbe essere avvertito come invasivo da un’altra. Quindi, oltre all’aspetto etico, è fondamentale valutare come ogni individuo reagirebbe a questo tipo di controllo e fermarsi se necessario. Perché anche se le intenzioni sono buone questi tipi di meccanismi possono sfuggire di mano e diventare dannosi.


La mappa del Malandrino

La Mappa del Malandrino fu ideata da Remus Lupin, Peter Minus, Sirius Black e James Potter durante i loro anni a Hogwarts. Attraverso l’incantesimo Homonculous, una magia avanzata di tracciamento, incantarono la mappa per tracciare i movimenti di tutti i presenti nel castello. I punti neri (nel film, orme di scarpe) che si muovono sulla pergamena simboleggiano le persone che si spostano per il castello.

Questo incantesimo risultò così ben riuscito che la mappa è impenetrabile ad alcuni inganni di occultamento, come il Mantello dell’Invisibilità, la Pozione Polisucco e le trasformazioni in Animagus. La precisione della mappa fu garantita da James, che esplorava il castello con il Mantello dell’Invisibilità, assistito dai suoi amici trasformati in Animagus per mappare il castello.

Contesti e intenzioni

La motivazione alla base della creazione della mappa era nobile: aiutare l’amico Remus Lupin durante le sue trasformazioni in Lupo Mannaro, fornendogli una via d’uscita sicura dal castello per mascherare il suo segreto. Quando la mappa finì nelle mani di Harry, questa divenne un pretesto per scorrazzare per il castello. La Rowling stessa espresse il suo rimpianto, ritenendo che la Mappa del Malandrino avesse dato a Harry troppa libertà:

La Mappa del Malandrino divenne in seguito una sorta di rovina per il suo vero creatore (me), perché diede a Harry un po’ troppa libertà. Non ho mai mostrato il momento in cui Harry riprendeva la mappa dall’ufficio vuoto del presunto Alastor Moody, e a volte rimpiango di non avergliela fatta lasciare lì”. […] J.K. Rowling

In un contesto attuale, l’oggetto potrebbe essere paragonato all’uso di strumenti di tracciamento digitale da parte di un’istituzione governativa. Se da un lato può essere concepito come un modo per garantire la sicurezza degli individui, dall’altro solleva, di nuovo, questioni etiche sulla privacy.

Nell’attuale società centrata sulla privacy, l’idea di monitorare i movimenti, dei dipendenti in un’azienda dal proprio capo o dei cittadini in una città dal loro sindaco, solleva interrogativi sul bilanciamento tra sicurezza e diritti individuali. Pertanto, l’uso di strumenti di tracciamento, anche se motivato da buone intenzioni, richiede una valutazione attenta delle implicazioni etiche.


La Traccia

La Traccia è un incantesimo noto per individuare l’esecuzione di incantesimi eseguiti accanto a maghi minorenni, assicurando che le magie non siano praticate al di fuori della scuola. Quando viene lanciato un incantesimo, il Ministero della Magia riceve un’allerta sulla posizione del mago, ma non è in grado di identificare chi abbia eseguito l’incantesimo. Tuttavia, questa legge magica svanisce quando il mago compie i 17 anni.

Il Ministero non interviene sempre, ma solo in determinate circostanze. Non ci sono conseguenze in caso di “estrema necessità”, quando l’uso della magia è indispensabile per la sopravvivenza, o in presenza di “magia accidentale”, ovvero quando un incantesimo viene lanciato per errore e senza intenzione. Nonostante la Traccia sia una magia molto potente, può essere elusa, come illustrato da Malocchio, in quanto non riesce a rintracciare alcuni mezzi di trasporto magici come Scope o Thestral, e inoltre può generare falsi allarmi.

Bilanciamento fra sicurezza e controllo

È innegabile che tra i minorenni possano verificarsi casi spiacevoli di magie improprie, per mancata esperienza o propensione ai guai. Pertanto, è essenziale che tali incantesimi si eseguano esclusivamente all’interno del contesto scolastico. Tuttavia, va altresì riconosciuto che anche un mago adulto ha la capacità di causare danni, commettere crimini e concepire illazioni.

Questo non implica la necessità di controllare tutti indiscriminatamente. Invece, potrebbe essere più prudente affidare questa responsabilità, nel caso dei minorenni, semplicemente ai genitori. Infatti, è importante notare come l’interpretazione di cosa costituisca un uso accettabile della magia o meno possa variare significativamente tra le diverse famiglie di maghi. L’imposizione di uno standard universale da parte della Traccia solleva interrogativi sulla coerenza di un unico insieme di norme magiche per una comunità così diversificata.

Nel nostro mondo, un meccanismo simile potrebbe essere considerato un’ingerenza della privacy consentendo a un’autorità di monitorare l’individuo e conoscerne la posizione. Tuttavia, è difficile trovare un analogo esempio nel mondo reale, poiché lo studio di materie non magiche come storia o geografia al di fuori di un contesto strutturato non comporterebbe danni.

Si può pensare però all’identificazione di minorenni durante attività illecite. Questo può sollevare questioni di libertà individuale, portando a riflessioni sulla smania di seguire le regole perché influenzati da esse o sulla tentazione di infrangerle solo per poter ottenere attenzione sapendo di essere osservati.


Il Professor Moody e suoi detettori oscuri

Nel mondo di Harry Potter, come abbiamo appurato, esistono vari metodi magici e incantesimi impiegati per rilevare gli individui, sia per la sicurezza, sia la sorveglianza, sia scopi investigativi. A questo fine esistono anche dei manufatti che il professor Moody, in particolare, sembra collezionare. Negli anni a Hogwarts ne mostra ad Harry alcuni, vediamo quali.

Avversaspecchio

Mostrato nel quarto film, rappresenta uno specchio unico nel quale emergono riflessi le sagome dei nemici del proprietario dell’oggetto. Infatti, tale specchio ritrae gli avversari del proprietario indipendentemente dall’osservatore.

La chiarezza delle sagome varia in base alla distanza: quando appaiono vaghe e sfocate, i nemici si trovano lontani, mentre quando diventano più nitide e definite vuol dire che i nemici sono vicini. L’indicatore di pericolo massimo si manifesta quando gli occhi delle sagome diventano bianchi, suggerendo una vicinanza imminente e un potenziale rischio.

Sensore segreto

Si tratta di un oggetto che ha la forma di un’antenna televisiva di colore oro e vibra quando rileva dissimilazioni e bugie. Alastor Moody, impersonato da Barty Crouch Jr., ne aveva uno nel suo ufficio a Hogwarts e disse a Harry che non gli era di alcuna utilità a scuola perché suonava in continuazione.

Sosteneva che gli studenti erano sempre inclini a raccontare bugie, ad esempio sul perché non avevano completato i loro compiti a casa. Noi sappiamo quasi con certezza che era Crouch stesso a farlo suonare. Questo oggetto può dimostrarsi utile nello scoprire se c’è qualcosa che non va, anche se non individua l’attore.  

Spioscopio

Somiglia ad una trottola di vetro, che si illumina, gira e suona quando qualcuno che ha cattive intenzioni si trova nelle vicinanze. Ron lo regala a Harry per il suo compleanno il durante il terzo anno e sempre il nostro Alastor falso ne aveva uno nel suo ufficio molto grande e sensibilissimo.

In questa situazione, un localizzatore di presagi o presenze oscure (senza specificare chi ne sia l’autore) può essere considerato un mezzo un po’ più etico rispetto ai precedenti. Questo strumento non localizza precisamente una persona, rischiando quindi di entrare in un discorso di privacy, ma segnala semplicemente la presenza di qualcosa di sospetto nell’aria. Se nelle mani giuste, ad esempio di un Auror in questo contesto, questi oggetti si rivelano estremamente utili, facilitando notevolmente il loro lavoro.


In conclusione, si evidenzia la rilevanza di confrontare alcuni mezzi magici di localizzazione dei maghi in un contesto reale, allo scopo di stimolare una discussione sull’eticità degli usi mondo magico.

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