Sin dalla fine di Harry Potter e il Calice di Fuoco ci rendiamo conto che qualcosa è cambiato: Voldemort è tornato e la Seconda Guerra Magica è alle porte. Il mondo magico non è più un posto sicuro e il capitolo finale della saga, I Doni della Morte, è sicuramente il più oscuro dei sette, dove il male sembra prendere il sopravvento, lasciandoci assistere ad alcuni dei momenti più drammatici dell’intera saga.
Harry Potter e i Doni della Morte è un momento di distacco e cambiamento: Harry lascia Privet Drive, la casa dov’è vissuto sin dai suoi primi mesi di vita; Hermione abbandona i suoi genitori; la gioiosa e accogliente Hogwarts è nelle mani dei Mangiamorte e tutto sembra affievolirsi sotto il dominio dell’oscurità.
In questo capitolo abbiamo assistito ad alcuni dei momenti più drammatici dell’intera saga, vediamo quali.
La fuga dei 7 Potter e la morte di Edvige
La scopa precipitò roteando, ma Harry riuscì ad afferrare la cinghia dello zaino e la cima della gabbia mentre la moto si raddrizzava. Un istante di sollievo e poi un altro lampo verde. La civetta stridette e cadde sul fondo della gabbia.
«No… NO!»
La moto sfrecciò in avanti; Harry vide i Mangiamorte incappucciati rompere il cerchio prima che Hagrid piombasse su di loro.
«Edvige… Edvige…»Harry Potter e i Doni della Morte, capitolo 4
Edvige è stata colei che ha accompagnato Harry sin dal suo ingresso nel mondo magico e che gli è stata vicina nei momenti più oscuri; una vera e propria amica, ancor prima di un animale da compagnia.
Assistere alla sua morte è stato un colpo al cuore per tutti noi, una presa di coscienza della fine dell’infanzia e del periodo felice di Harry.
Il male non fa sconti a nessuno, neppure a una creatura innocente come lei, che ha protetto il suo migliore amico fino alla fine.
“Romano”
Alzi la mano chi ha sempre visto i gemelli Weasley come personaggi estranei al male e alle forze oscure. Chi li ha sempre ritenuti in un certo senso “intoccabili”. Il duo eterno, temerario, a cui non poteva accadere nulla di male.
Queste certezze si sono sgretolate sin dai primi minuti di Harry Potter e i Doni della Morte, quando George Weasley, nei panni di Harry, ha perso un orecchio durante la fuga dei 7 Potter.
Vedere George, il Weasley dalla battuta sempre pronta, accanto al suo gemello, così vulnerabile e in pericolo ha provocato una stretta al cuore di tutti noi.
Il testamento di Albus Silente
In Harry Potter e il Principe Mezzosangue, Albus Silente viene ucciso da Severus Piton davanti agli occhi di un impotente Harry, costretto ad assistere alla morte del suo mentore, colui che lo ha condotto a Hogwarts, che lo ha protetto.
Ascoltare il suo testamento, ripercorrendo la saga tramite gli oggetti da lui donati al trio, è stato un viaggio nei ricordi, che ha reso ancora più drammatica la sua morte. Il Deluminatore, donato a Ron, con cui nei primi istanti de La Pietra Filosofale ha fatto piombare nel buio Privet Drive; la spada di Godric Grifondoro, con cui Harry ha ucciso il Basilisco nella Camera dei Segreti…
L’arrivo dei Mangiamorte al matrimonio di Bill e Fleur
Il matrimonio di Bill e Fleur è stato la parentesi felice in un clima di guerra… o meglio, lo è stato fino all’annuncio della morte del Ministro della magia e l’arrivo dei Mangiamorte.
Harry non sapeva da dove cominciare, ma non ce ne fu bisogno. In quel momento, qualcosa di grosso e argenteo arrivò dall’alto attraverso la tenda sulla pista. Aggraziata e lucente, la lince atterrò lieve in mezzo ai ballerini esterrefatti. Le teste si voltarono, i più vicini rimasero assurdamente paralizzati a metà della danza. Poi il Patronus parlò con la voce forte e fonda di Kingsley Shacklebolt.
«Il Ministero è caduto. Scrimgeour è morto. Stanno arrivando».Harry Potter e i Doni della Morte, capitolo 8
Immaginate di essere nei panni di Bill e Fleur che, finalmente uniti, avrebbero voluto festeggiare questo momento assieme a chi gli è più caro, senza curarsi di ciò che avveniva fuori dalle mura della Tana, almeno per qualche ora.
Veder andare in fumo, all’improvviso, tutta la gioia e l’allegria che fino a quel momento avevano colmato l’intera atmosfera dev’essere stato devastante per loro (e per noi che abbiamo assistito).
La lite tra Harry e Ron
L’amicizia non è mai facile e Harry e Ron lo sanno bene. Non sono state poche le discussioni che hanno interessato il loro rapporto, tutte di diversa natura e intensità, dalle più stupide sino a questa, quella avvenuta nel corso della ricerca degli Horcrux.
Sarà stato terribile per tutti ascoltare le parole magistralmente recitate da Rupert Grint: “Non puoi sapere cosa si prova, tu non hai una famiglia!”. Ron è stato, assieme ai Weasley, la prima famiglia di Harry dopo la morte dei suoi genitori. Una famiglia non di sangue, certo, ma di amicizia e amore.
Molly ha accolto Harry nella sua casa trattandolo esattamente come uno dei suoi figli e Ron, dal canto suo, è sempre stato vicino a Harry come un fratello, uno per cui scapperesti nel cuore della notte a bordo di una macchina volante rischiando di essere visto da migliaia di babbani e venir espulso da Hogwarts.
Vedere due fratelli come loro litigare sino a quel punto ci ha fatto render conto di quanto la magia oscura fosse potente, in grado di insinuarsi all’interno degli animi delle persone, anche le più pure.
Xenophilius Lovegood e i Mangiamorte
Cosa è disposto a fare un padre per proteggere sua figlia? Beh, evidentemente molto più di quanto possiamo immaginare, se pensiamo a Xenophilius Lovegood e alla trappola tesa a Harry, Ron e Hermione per consegnarli ai Mangiamorte.
«Hanno preso la mia Luna» sussurrò. «Per quello che ho pubblicato. Hanno preso la mia Luna e io non so dov’è, che cosa le hanno fatto. Ma forse me la restituiranno se io… se io…»
«Consegnerà Harry?» concluse per lui Hermione.
«Non se ne parla» tagliò corto Ron. «Si tolga di mezzo, ce ne andiamo». Xenophilius aveva un aspetto spaventoso, era invecchiato di un secolo, la bocca contratta in un sorrisetto orrendo.
«Saranno qui da un momento all’altro. Devo salvare Luna. Non posso perdere Luna. Non dovete andar via».Harry Potter e i Doni della Morte, capitolo 21
Lo stesso uomo che avevamo visto danzare al fianco di sua figlia, spensierato, aveva subito una metamorfosi incredibile, dettata dalla disperazione e dall’angoscia. Un uomo disposto a consegnare a morte certa qualcuno, per amore di qualcun altro.
Hermione e le torture di Bellatrix Lestrange
Non c’è molto da dire. Sentire le urla di dolore e disperazione di Hermione, grazie a una fantastica interpretazione di Emma Watson, è stato devastante per tutti noi. E Ron lo sa bene: immaginate di trovarvi a pochi metri dalla persona che amate, sentirla e percepire la sua paura e non poter fare niente.
Vedere Hermione e Ron in quella situazione è stato straziante.
La morte di Dobby
L’elfo barcollò, le stelle riflesse negli occhioni lucenti. Insieme, lui e
Harry abbassarono lo sguardo all’impugnatura d’argento del pugnale che spuntava dal petto pulsante della piccola creatura.
«Dobby… no… AIUTO!» urlò Harry verso la villa, verso la gente che si muoveva laggiù. «AIUTO!»
Non sapeva e non gli importava se fossero maghi o babbani, amici o nemici; gli importava solo della macchia scura che si allargava sul petto di Dobby. L’elfo tese le braccine verso di lui con aria di supplica. Harry lo prese e lo distese su un fianco sopra l’erba fresca.
«Dobby, no, non morire, non morire…»
Lo sguardo dell’elfo si posò su di lui, e le sue labbra tremarono per lo sforzo di formare delle parole.
«Harry… Potter…»
E poi con un piccolo fremito l’elfo restò immobile, e i suoi occhi furono solo grandi globi vitrei, sui quali brillava la luce di stelle che non potevano più vedere.Harry Potter e i Doni della Morte, capitolo 23
Niente da dire. Una ferita ancora aperta, resa dai film ancora più drammatica: “Un bellissimo posto per stare con gli amici. Dobby è felice di stare con il suo amico Harry Potter…”
Questi erano alcuni dei momenti che ricordiamo con maggior drammaticità all’interno della prima parte dei Doni della Morte (cliccate qui per la seconda parte), più o meno diversi tra libro e film a seconda del caso. L’unica consolazione è sicuramente sapere che, alla fine di tutto questo, il bene è tornato a dominare nel mondo magico e che tutto ciò che è avvenuto in precedenza ha contribuito affinché andasse così.