Tutti ricordiamo Olivander dall’incontro con Harry durante la sua prima visita a Diagon Alley. Già in quella occasione emergevano alcuni tratti distintivi di un personaggio la cui storia ha molto da raccontarci.
“È la bacchetta che sceglie il mago” rispose Olivander. “Almeno questo è sempre stato chiaro a chi ha studiato l’arte delle bacchette”.
Harry Potter e i Doni della Morte – Capitolo 24: Il Fabbricante di Bacchette
Questa è probabilmente la frase più ricordata di Olivander, ma sulla sua figura c’è molto di più da sapere: analizziamo insieme origini e caratteristiche del celebre fabbricante di bacchette.
Le origini del venditore di bacchette
Quest’ultimo negozio era angusto e sporco. Un’insegna a lettere d’oro scortecciate sopra la porta diceva: Olivander: Fabbrica di bacchette di qualità superiore dal 382 a.C. Nella vetrina polverosa, su un cuscino color porpora stinto, era esposta una sola bacchetta.
Harry Potter e la Pietra Filosofale – Capitolo 5: Diagon Alley
Come attesta l’insegna, l’apertura della fabbrica di bacchette risale al 382 a.C., ad opera di un qualche antenato dell’Olivander di nostra conoscenza; quindi, in un certo senso, si può dire che la sua strada fosse già scritta da tempo.
Il suo cognome significa “colui che possiede la bacchetta di ulivo”, per questo si pensa che la famiglia fosse originaria di qualche posto sul Mediterraneo e che sia emigrata in Bretagna con i Romani. Tuttavia, secondo un’altra teoria, il suo cognome sarebbe di origine germanica e significherebbe “colui che possiede la bacchetta di agrifoglio”.
Il nome potrebbe derivare dall’inglese antico e significare “colui che controlla con la lancia”, oppure dalla parola “garric” in Occitano, che significa “boschetto di querce”.
Nato il 25 settembre di uno dei primi anni del 1900, dal mago Gervaise Olivander e sua moglie, una strega Nata Babbana, frequentò Hogwarts, dove fu smistato in Corvonero.
Per la gran parte del ventesimo secolo è stato lui a gestire il negozio di famiglia a Diagon Alley. È inoltre importante ricordare che lui non soltanto produce e vende bacchette, ma ha anche il delicato compito di spezzare quelle vecchie o di proprietà di maghi che ne vengono privati. È proprio lui, infatti, a rompere la bacchetta di Hagrid quando quest’ultimo viene espulso da Hogwarts al terzo anno.
Se volete saperne di più sulle bacchette nella saga, ne abbiamo parlato in questo articolo.
Olivander nella saga
Non sono molte le volte in cui incontriamo il fabbricante di bacchette nei libri. L’episodio più significativo e ricordato è senza dubbio l’occasione in cui Harry acquista la sua prima bacchetta magica.
Quando Harry incontra Olivander nel suo negozio, il venditore gli si presenta come un uomo anziano, con due grandi occhi scoloriti. Quello che più colpisce di lui è sicuramente la straordinaria memoria: infatti, non soltanto rivede in Harry gli occhi della madre Lily, ma ricorda ogni bacchetta che abbia mai venduto e anche il relativo acquirente. Dopo svariati tentativi, trova finalmente la bacchetta adatta a Harry, o meglio, quella che sceglie Harry: la gemella di quella venduta da lui stesso ad un giovane Tom Riddle anni prima.
In pochi ricorderanno, invece, la pesa delle bacchette, durante il quarto anno di Harry, all’inizio del Torneo Tremaghi.
“La pesa delle bacchette?” ripeté Harry nervosamente. “Dobbiamo controllare che le vostre bacchette siano perfettamente efficienti, senza problemi, sai, visto che sono i vostri strumenti più importanti nelle prove che vi aspettano” disse Bagman.
Harry Potter e il Calice di Fuoco – Capitolo 18: La Pesa delle Bacchette
Anni dopo, all’inizio di “Harry Potter e il Principe Mezzosangue”, diversi negozi di Diagon Alley sono costretti a chiudere: tra questi anche la Gelateria Florian e proprio il negozio di bacchette di Olivander. Soltanto in seguito scopriamo che il proprietario era stato catturato dai Mangiamorte per essere interrogato da Voldemort.
Il signor Olivander viene poi salvato da Harry, Hermione e Ron, che lo trasportano, grazie all’intervento di Dobby, da Villa Malfoy a Villa Conchiglia. Qui Olivander dà a Harry importanti informazioni riguardanti l’arte delle bacchette, che aiutano il ragazzo nella comprensione dei Doni della Morte. Garrick verrà infine trasferito a casa di Zia Muriel, per restare al sicuro e ristabilirsi dall’indebolimento dovuto al periodo di prigionia.
Il miglior fabbricante di bacchette del mondo?
“Ci si rivolge agli altri artigiani” rispose Lupin. “Ma Olivander era il migliore, e se quelli l’hanno preso non è una bella cosa per noi”.
Harry Potter e il Principe Mezzosangue – Capitolo 6: La Deviazione di Draco
Più volte nell’arco della saga ci viene detto che Olivander è il migliore in ciò che fa. Ma è effettivamente così oppure i personaggi che lo pensano sono in qualche modo di parte?
Anche Hagrid ad esempio, nell’accompagnare Harry nella sua prima volta a Diagon Alley, ne parla come il migliore. Possiamo quindi dedurre con certezza che Olivander non è l’unico fabbricante di bacchette, ma che comunque è considerato il numero uno. In realtà non sappiamo esattamente cosa intenda Hagrid: migliore al mondo, in Gran Bretagna o a Londra?
Più avanti nella saga, veniamo a conoscenza dell’esistenza di un altro fabbricante piuttosto rinomato: Gregorovitch. Egli sembra poter almeno eguagliare in capacità il nostro Olivander; tra i due c’è una sorta di rivalità, come capiamo nel quarto anno.
“Hmmm” disse Olivander, “questa è una creazione di Gregorovich, o mi sbaglio? Un bravo fabbricante di bacchette, anche se il suo design non è mai proprio… comunque…”
Harry Potter e il Calice di Fuoco – Capitolo 18: La Pesa delle Bacchette
Probabilmente rimarremo per sempre con il dubbio che Olivander sia o meno il migliore al mondo, nonostante anche noi, come gli stessi personaggi, patteggiamo sicuramente per lui.
L’arte delle bacchette
Generazioni e generazioni di giovani maghi e streghe hanno acquistato la loro prima bacchetta da Olivander: il segreto del suo successo risiede senza dubbio in anni di studio dell’arte delle bacchette, ma anche di perfezionamento dell’arte stessa.
Prima del suo avvento, spesso capitava che gli artigiani creassero bacchette aventi nucleo costituito da un elemento magico portato dal cliente stesso. Garrick tuttavia si mostrò da subito contrario a questa pratica, convinto che potesse portare ad un’alterazione dell’indole della bacchetta magica.
Dopo anni di ricerche, il suo metodo di realizzazione delle bacchette arrivò a prevedere l’uso di soltanto tre tipi di nucleo: corda del cuore di drago, crine di unicorno e piuma di fenice. Tali nuclei venivano poi chiusi con maestria nel legno: la varietà dei legni usati era invece piuttosto ampia, anche se il legno impiegato doveva sempre essere abbinato adeguatamente al nucleo scelto. Olivander rivoluzionò quindi il modo in cui le bacchette venivano fabbricate.
Come ogni novità anche questa incontrò una iniziale resistenza, ma presto fu chiaro che le bacchette di Olivander erano nettamente superiori a tutte le altre.
La qualità delle bacchette, però, non dipende solamente dalla loro pregevole fattura: Olivander ha sempre tenuto in forte considerazione una sorta di volontà della bacchetta magica. Nel momento dell’acquisto infatti non è mai il cliente a scegliere la bacchetta, ma è essa stessa che sceglie il mago o la strega, mostrando più o meno affinità con esso. Proprio per questo fatto, ogni bacchetta creata deve essere unica, come unici sono tutti i maghi e le streghe.
Tuttavia, nonostante la sua grandissima conoscenza di quest’arte, neppure lui possiede il pieno sapere. Questo ci appare evidente nell’episodio in cui nemmeno lui riesce a spiegare a Voldemort come mai la bacchetta presa in prestito da Lucius Malfoy fallisce miseramente contro Harry.
Brillante mago, possessore del negozio più antico in tutta Diagon Alley, stimato artigiano, Corvonero dall’invidiabile memoria: Garrick Olivander è tutto questo e molto altro, ma soprattutto è un personaggio di grande importanza nella saga, che purtroppo risulta spesso trascurato.