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Festival di Locarno: Alfonso Cuarón riceve il premio alla carriera

15 Agosto 2024 eric-bard 3 min read

Festival di Locarno: Alfonso Cuarón riceve il premio alla carriera

15 Agosto 2024 Mikasa 3 min read

Il regista del terzo capitolo di Harry Potter, nonché dei pluripremiati Gravity e Roma, Alfonso Cuarón, ha ricevuto il premio alla carriera al Festival di Locarno. Lì il regista ha parlato della sua produzione, nonché dei progetti futuri.

Si è tenuta da pochissimo la masterclass del regista Alfonso Cuarón, durante il Festival di Locarno. Qui il regista ha ricevuto il prestigioso Lifetime Achievement Award, un premio alla carriera volto a scolpire nel tempo traguardi come i sette premi Oscar di Gravity (2013) o il Leone d’Oro al Festival del Cinema di Venezia per Roma (2018).

Durante l’incontro esclusivo, Cuarón ha condiviso con il pubblico aneddoti e racconti mirati a fare ancora più chiarezza su come la sua vita sia sempre stata in qualche modo legata al cinema e su cosa intende portare da ora in poi sul piccolo e grande schermo.

Una vita legata al cinema

I primi anni

Cuarón si è soffermato su un aneddoto in particolare, che lo vede protagonista in tenera età al cospetto del film Ladri di biciclette (1948) di Vittorio De Sica. “Non avevo mai visto un film così poetico e allo stesso tempo ancorato alla realtà” racconta.“Mi ha spinto a cercare sempre più film come quello”.

Così il suo obiettivo da regista è sempre stato quello di portare sullo schermo un cinema capace di esplorare i diversi generi unendo la componente sociale con quella privata. “I film peggiori sono quelli didascalici” spiega. “Non penso che si debbano sempre trattare temi sociali, ma se è qualcosa che si vuole fare bisogna partire da un argomento che ti tocchi a livello personale, che senti, non sceglierlo perché senti in maniera astratta che è importante”.

Così nascono film come Y tu mamá también – Anche tua madre (2001), un film che gli farà capire, dopo l’esperienza più negativa di Paradiso Perduto (1998), l’importanza di sentire proprio un racconto. Pochi anni dopo sarà la volta di un titolo a noi ben noto: Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban (2004).

L’esperienza di Harry Potter

Le strade di Cuarón e la saga di Harry Potter si incontrano nel 2004. Il regista accetta dopo qualche titubanza l’incarico, grazie soprattutto ai suggerimenti dell’amico Guillermo Del Toro.

Così Cuarón realizza uno dei più acclamati e apprezzati film della saga. Il regista riesce, nel breve spazio del singolo film, a dare al mondo di Harry Potter un’atmosfera tutta nuova, diversa da quella che i due precedenti diretti da Chris Columbus avevano portato avanti, con enorme gioia della critica.

Alfonso Cuarón

Non solo: l’esperienza acquisita nel corso della realizzazione del film fa da scuola a Cuarón aiutandolo a costruire delle solide basi per progetti successivi. I figli degli uomini (2006), per esempio, richiedeva una buona conoscenza di effetti visivi, così come Gravity (2013), ambientato interamente nello spazio.

Sarà proprio durante quell’esperienza che Alfonso Cuarón avrà la possibilità di rivedere un volto con cui aveva già avuto la possibilità di lavorare: Alan Rickman. Con lui infatti Cuarón condivise la sua prima esperienza a Hollywood, quando gli venne affidata la regia di un episodio di Fallen Angels (1993). “Sul set ero terrorizzato” racconta “E il primo giorno era andato malissimo. La mattina dopo però i protagonisti Laura Dern e Alan Rickman hanno chiesto di parlarmi. Io temevo il peggio, invece mi hanno sostenuto, dicendomi che credevano nel mio talento e che si mettevano a mia disposizione”.

Alfonso Cuarón

I progetti futuri

Nell’attesa di presentare all’81esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia la serie Disclaimer, in uscita per Apple TV+, Cuarón ha parlato di altre strade che gli piacerebbe intraprendere dal punto di vista cinematografico.

Parlando dell’amico Guillermo Del Toro, Cuarón ha affermato di amare i film horror. Li ha definiti più concreti rispetto a un universo metafisico e fantastico (come quello prediletto da Del Toro). Questa attrazione l’ha anche portato a sperimentare la scrittura di qualcosa, che tuttavia non ha ancora trovato riscontro nella realtà e in un progetto concreto.

Il regista si è in ogni caso definito pronto e aperto nel vedere dove questi spunti lo condurranno, affermando: “Ho anche provato a scrivere qualcosa, ma ancora non funziona… vedremo”.


A questo punto non ci resta che continuare a seguire l’entusiasmante ed eterogenea produzione di Alfonso Cuarón, un regista poliedrico che ha saputo mostrare doti, punti di forza e debolezze attraverso i propri film. Noi siamo curiosissimi di vedere cosa sfornerà in futuro, attendendo fiduciosi.

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