Il 26 giugno del 1997 fa il suo ingresso nelle librerie del Regno Unito un libro per ragazzi. La copertina non è particolarmente accattivante e la casa editrice – Bloomsbury – non era particolarmente famosa. Eppure, dopo più di vent’anni, è possibile trovare fan di Harry Potter in ogni angolo del mondo.
Il primo maggio dell’anno seguente, Harry Potter e la Pietra Filosofale arriva in Italia con una copertina che anche oggi è oggetto di discussione: cos’è quel topo? Come mai Harry ha in testa quel cappello? Eppure, i fan di Harry Potter sono in grado di superare questi dettagli. Quel libro, con quella precisa copertina, porta con sé tantissimi ricordi felici di un’infanzia trascorsa a leggere, immaginando mondi magici che si celano al di là del muro di un anonimo pub situato a Londra.
Harry Potter: da semplice romanzo per ragazzi a fenomeno mondiale
È palese – per non dire oggettivo – che J.K. Rowling abbia voluto inserire nella sua saga tutto ciò di cui lei, nel momento in cui scriveva, aveva bisogno. È ormai risaputo che Harry Potter sia nato in uno dei momenti più bui della scrittrice: madre single, inseguita dai demoni della depressione, prende in mano carta e penna e butta giù una storia che tocca sensibili corde nei cuori di chi legge. La Rowling è così riuscita non solo a trovare se stessa, ma ha anche aiutato i suoi lettori a fare lo stesso.
Non ci vuole molto perché i primi libri si diffondano in tutto il mondo (ad oggi, la saga è stata tradotta in ben 80 lingue), trasmettendo a bambini di tutte le età un importante messaggio di amicizia, coraggio e fratellanza, superando ogni barriera culturale e arrivando al cuore di tutti.
Il passaggio da carta stampata a pellicola cinematografica è stato d’obbligo in un periodo in cui hanno iniziato a diffondersi le prime saghe fantasy sul grande schermo. L’intuizione del produttore della Warner Bros, che ha intravisto il potenziale della saga, si è rivelata corretta, traducendosi in un franchise da più di 9 miliardi di dollari, superato solo dal MCU e dalla saga di Star Wars.
Un messaggio universale
La chiave del successo della saga è sicuramente il messaggio universale che viene trasmesso: un bagaglio di valori e di buoni sentimenti che vengono accolti da tutti quanti, senza alcun vincolo. Un ragazzo o una ragazza di qualunque parte del mondo apre un libro della saga e trova conforto, riparo e molte avventure da cui trarre importanti insegnamenti.
Soprattutto negli ultimi anni, le persone hanno imparato quanto sia importante esprimersi e trasmettere determinati messaggi in un certo modo, con il costante rischio di essere fraintesi, o peggio, urtare la sensibilità delle persone con cui ci si sta interfacciando. Harry Potter, tuttavia, resta una saga adatta a tutti e, con delicatezza, accompagna tuttora bambini e adolescenti nel loro percorso di crescita.
Fan di Harry Potter: sentirsi parte di una comunità
Lo state dimostrando anche voi che state leggendo queste parole: i fan di Harry Potter di tutto il mondo hanno creato una grandissima rete di persone con almeno un interesse comune. Il sentimento collettivo di voler far parte di qualcosa di più grande è radicato in tutti gli esseri umani; Harry Potter, che inevitabilmente ha coinvolto momenti felici – quali l’infanzia o l’adolescenza – delle persone, non ha fatto altro che connettere persone e creare legami.
Si può dire che, dopo tanti anni, il desiderio di condividere la propria passione con altre persone non abbia fatto altro che crescere. Durante la pandemia, alla messa in onda della saga, Harry Potter ha fatto boom di ascolti: 4 milioni di spettatori a distanza di 10 anni dall’ultimo film. Sappiamo bene che ogni fan di Harry Potter che si rispetti possiede il cofanetto con tutti i film, ma guardarli in tv in diretta – infarciti di pubblicità – assieme a milioni di persone equivale a una specie di rituale collettivo, un voler far parte di una comunità.
Un rapporto con la Rowling un po’ travagliato
Quando sono entrata in E a te, nel lontano 2013, il fandom era completamente diverso. I fan erano ancora eccitati per la fine della saga e la Rowling veniva esaltata e posta su un piedistallo. L’uscita della Maledizione dell’Erede, la saga di Animali Fantastici e, in generale, i commenti della Rowling aspramente criticati dalla comunità LGBT+ (e non solo) hanno creato una rottura tra la scrittrice e i fan. I fan di Harry Potter hanno dovuto affrontare questi accadimenti, cercando di trovare un equilibrio tra il loro legame con la saga e quello instaurato con la Rowling.
Si è dunque creato un limite sottile tra chi rimane fedele alla saga originale e chi accoglie le diverse estensioni del Mondo Magico, ponendo inoltre una netta distinzione tra le opere letterarie e l’autrice.
La nascita di nuove generazioni di fan di Harry Potter
Tuttavia, nulla di tutto ciò ha impedito alla fanbase di crescere in modo lento, ma costante. La generazione di Harry Potter è ormai adulta e le nuove edizioni della saga continuano a uscire in libreria, entrando nelle classifiche dei best seller anche dopo vent’anni. I neo genitori rileggono la saga, apprezzano nuove parti grazie a nuove chiavi di lettura e acquistano i libri ai figli. Gli adolescenti di oggi iniziano a leggere una saga che è senza tempo, riuscendo a essere ancora apprezzata, invecchiando meravigliosamente.
Un po’ alla volta si sta creando una nuova generazione di fan di Harry Potter: se la prima era composta principalmente da millennials, entrano ora in gioco i più giovani appartenenti alla generazione z e la più recente alpha. Nonostante la tecnologia abbia avuto il sopravvento, i giovani ragazzi non disdegnano un buon libro, mentre per i più pigri vengono in aiuto i più recenti audiolibri.
Essere fan di Harry Potter dopo più di vent’anni dall’uscita del primo libro può sembrare anacronistico, ma la realtà è che la saga continua a trasmettere messaggi importanti a chi la legge, anche per l’ennesima volta. Come si dice nella saga: Dopo tutto questo tempo? Sempre.