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Essere orfani: Harry è l’unico in tutta la saga? (parte II)

19 Dicembre 2024 eric-bard 6 min read

Essere orfani: Harry è l’unico in tutta la saga? (parte II)

19 Dicembre 2024 Mikasa 6 min read

Nell’articolo precedente abbiamo introdotto un topos letterario ricorrente nel corso della storia, quello dell’orfano. Partendo dall’antichità e arrivando fino a oggi, ci siamo resi conto che questa nuova tipologia di eroe può evolversi in diversi modi, talvolta opposti. Soffermandoci sulla nostra saga, Harry è ovviamente il nostro primo pensiero se pensiamo a una figura cresciuta senza uno o entrambi i genitori. Ma potremmo davvero definirlo l’unico?

La risposta è semplice: assolutamente no. Per quanto sia strano, la figura più simile (e al contempo opposta) a Harry, Tom Riddle, ha un passato che sembra estremamente coerente con quello del nostro beniamino. La perdita dei genitori, l’infanzia in un ambiente difficile e poi, finalmente, la prospettiva di un ambiente sicuro in cui sentirsi accettati: Hogwarts.

Eppure, perché i due hanno intrapreso strade così diverse? Quali tasselli differiscono nelle loro vite?

L’infanzia di Tom Riddle

Tom Riddle nasce il 31 dicembre 1926. I suoi genitori erano Merope Gaunt, una degli ultimi superstiti dell’un tempo ricca e potente famiglia di maghi, e Tom Riddle Senior, un ricco babbano. Un giorno Merope, innamorata di Tom, lo stregò con un filtro d’amore (o la Maledizione Imperius) per obbligarlo a innamorarsi di lei. Tempo dopo, secondo quanto ipotizzato da Albus Silente, Merope mise fine all’incantesimo nella speranza che Tom fosse davvero innamorato di lei, ma così non fu. Riddle Senior abbandonò Merope e il bambino che portava in grembo e non vi si avvicinò più.

Tom Orvoloson Riddle (che porta il nome del nonno paterno, Orvoloson Gaunt) nacque nell’orfanotrofio Wool a Londra. Sua madre Merope aveva chiesto rifugio lì poco prima della sua nascita, morendo dopo il parto.

Nell’orfanotrofio Tom trascorse gran parte della sua vita, ignaro della natura di sua madre e delle sue capacità magiche. Nonostante ciò, acquisì velocemente dimestichezza con la magia: spostava oggetti con il pensiero, manipolava gli animali e parlava con i serpenti. Soprattutto, utilizzava tali capacità per terrorizzare gli altri bambini.

Albus Silente, allora insegnante di Hogwarts, si mise in contatto con la proprietaria dell’orfanotrofio, la Signora Cole, che lo informò degli insoliti e inquietanti comportamenti dell’undicenne Tom. Dopo una chiacchierata con lui, dove Silente apprese che il bambino era in grado di parlare con i serpenti, decise di intimarlo a iscriversi a Hogwarts. Che dire, evidentemente la vena sadica e la capacità di parlare serpentese devono essergli sembrati degli ottimi segnali, altrimenti non si spiega.

Il seguito lo conosciamo già. Tom scopre presto l’esistenza degli Horcrux e alimenta le sue manie di megalomania che lo hanno portato pian piano a diventare il mago oscuro più potente al mondo. Sicuramente Silente avrà messo questo successo nel curriculum.

Ciò che però ci interessa in questo momento è concentrarci sulla nascita e sull’infanzia di Tom, su come il suo futuro sia stato influenzato da ciò che è avvenuto ben prima della sua nascita, ovvero dal finto innamoramento tra i suoi genitori e dall’abbandono del padre.


Le origini della perdita: cosa distingue Harry Potter e Tom Riddle?

Prima di affrontare questo discorso è doveroso fare una premessa: le esperienze, per quanto possano essere simili o della stessa natura (perdere i genitori) non prevedono copione. Ogni persona, dunque, metabolizzerà (o meno) e gestirà le proprie emozioni in maniera diversa. Il fatto che sia Harry sia Tom Riddle abbiano un passato “simile”, ovvero senza i propri genitori, è solo un minimo tassello di un puzzle intricato.

Non solo: la perdita di uno o più genitori varia di persona in persona, nonché il rapporto che l’orfano aveva con i propri cari prima che venissero meno. È principalmente su questo che andremo a soffermarci per capire cosa distingue le figure di Harry e Tom e come il loro passato li abbia portati su due strade totalmente diverse.

Partiamo da Harry, che probabilmente ha il quadro più semplice tra i due. Il piccolo Potter nasce in una famiglia amorevole, da due genitori innamorati, Lily e James, e circondato da tanti affetti, come Sirius e Remus, molto più che semplici amici per la famiglia di Harry. Quello che sembra un quadro perfetto viene presto distrutto da Lord Voldemort, che con la complicità di Peter Minus (un tempo migliore amico dei Potter e loro Custode Segreto) scopre il loro nascondiglio e uccide i due maghi per arrivare a Harry, protetto dal sacrificio di sua madre.

Da quel momento in poi, anche se non se ne rende conto, la vita di Harry verrà segnata e cambierà per sempre. Crescerà con degli zii che a stento tollerano la sua presenza in casa e ripudiano le sue origini magiche, convinto di un passato fittizio costruito ad hoc da loro per tenerlo all’oscuro della sua natura.

harry

Veniamo ora a Tom Orvoloson Riddle, che non conosce in nessun momento della sua vita il significato della parola amore. Il suo concepimento avviene per un amore fasullo, artificiale, dovuto a una pozione d’amore o a un Incantesimo Imperius. L’ossessione di sua madre per il babbano Tom Riddle Senior e la decisione di interrompere l’incantesimo dopo poco portano Tom a essere abbandonato ancor prima di nascere. In un certo senso, vive un lutto ancor prima di venire al mondo. Appena nato, poi, perderà anche sua madre.

Inoltre, ricordiamo che nel momento in cui Tom cresceva nel suo grembo, Merope viveva nella totale disperazione: ripudiata dal padre e dal fratello, da cui subiva continui maltrattamenti, senza l’uomo di cui era innamorata che l’aveva abbandonata appena finito l’effetto del filtro/incantesimo e senza un luogo dove andare, dove sentirsi sicura.

La domanda a questo punto è: una persona che non è mai stata amata, da un lato perché suo padre è stato plagiato da un incantesimo e perché sua madre non ha fatto in tempo a conoscere suo figlio prima di morire (e durante la gravidanza ha vissuto nella disperazione e nell’abbandono), è in grado di amare?


Hogwarts come ancora di salvezza, ma a che scopo?

Un altro elemento che accomuna Harry e Tom è sicuramente la prospettiva della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Per Harry fino agli undici anni la magia era stata presente solo nelle favole, non poteva esiste, né tantomeno lui poteva essere un mago. Eppure, quando Hagrid sfonda la sua porta e gli consegna la lettera di ammissione tutto cambia. Lui è un mago, un mago coi fiocchi (cit.) e presto inizierà a frequentare la prestigiosissima Hogwarts.

Scoprire di essere un mago, conoscere di più sulle proprie origini, ma soprattutto circondarsi finalmente di persone che lo amano è per Harry una boccata d’aria fresca. È quel tassello mancante in grado di far venire fuori ciò che aveva tenuto represso.

harry

Per Tom Riddle la cosa non è particolarmente diversa. Anche lui a undici anni viene a conoscenza di Hogwarts ma, a differenza di Harry, già padroneggiava abilmente le proprie capacità magiche e le usava per nuocere al prossimo. Il massimo che ha fatto Harry è stato far cadere suo cugino nella teca del serpente. E onestamente ha fatto solo un’opera di bene alla comunità.

Arrivato a Hogwarts Tom non fa altro che alimentare i suoi desideri di potere e di megalomania, sentendosi sempre in qualche modo superiore agli altri e non nascondendo l’interesse per argomenti… inquietanti, come il processo di creazione degli Horcrux, per esempio. Magari Lumacorno poteva farsi due domande in più, così per dire.

La differenza sostanziale a questo punto è qui: la grande ricchezza di Harry, a Hogwarts, è la conoscenza di persone che lo amano. Il suo è uno sguardo verso la magia totalmente diverso, teneramente ingenuo. Dopo quattro anni vede una tenda da campeggio grande quanto un palazzo ed esclama “Adoro la magia!”, di che parliamo?. Una continua sorpresa e una risorsa per aiutare il prossimo, mai per dominare.

Quella di Voldemort, al contrario, è una grande fame di conoscenza per proseguire la sua ascesa. Ciò che vuole è diventare sempre più potente, sovrastare il prossimo e sopprimere chi non è degno di essere al suo cospetto. Che questo odio verso i babbani sia un odio inconscio verso suo padre? Lo stesso Tom, ne La Camera dei Segreti, dice a Harry che non avrebbe mai tenuto lo sporco nome da babbano di suo padre. Questo apre le porte a un nuovo tipo di conflitto, quello con una figura mai conosciuta, ma nonostante ciò odiata per aver abbandonato sua madre.

Che sia crudele di natura o segnato dagli innumerevoli traumi che l’hanno inflitto dal momento del suo concepimento?


La risposta a queste domande non la abbiamo. Certamente, però, avere sul piatto due esperienze così diverse nonostante superficialmente siano molto simili può essere un interessante spunto di riflessione. Ci fa capire quanto le persone siano diverse tra loro. Quanto le reazioni a uno stesso trauma cambino in base ad altri elementi che, come un domino, attivano diversi processi. Nella terza parte analizzeremo, in ultima analisi, cosa significa vivere una condizione da “orfano” quando i propri genitori sono vivi e vegeti.

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