Appassionato di Quidditch e con un forte spirito competitivo, Oliver Baston è il capitano della squadra dei Grifondoro, di cui Harry entra a far parte al primo anno. È proprio alle prese con il giovane mago che Oliver fa il suo ingresso nella saga. Sarcastico, carismatico e assolutamente determinato, ha conquistato il cuore di tutti nel pochissimo tempo che gli è stato dedicato.
Come accennato, Oliver Baston non ha avuto particolare spazio sullo schermo e tra le pagine dei libri. Trattandosi di un personaggio secondario, abbiamo avuto modo di vederlo in poche occasioni, quasi tutte legate al Quidditch.
Tuttavia, crediamo che il suo sia un classico esempio di personaggio che avrebbe meritato più spazio e molta più attenzione, ecco perché ci teniamo a soffermarci su ciò che ci ha colpito di lui.
C’è sempre tempo per un discorso motivazionale
Il primo aggettivo che ci viene in mente pensando a Oliver Baston è certamente determinato, talvolta testardo. Soprattutto quando si tratta di Quidditch. Perché sì, se c’era qualcosa di realmente serio e fondamentale per Baston quello era il Quidditch, soprattutto la sua squadra.
Entrato come portiere nei Grifondoro, il suo esordio non fu dei migliori: come racconta lui stesso a Harry, dopo due minuti è stato colpito da un bolide in testa, risvegliandosi in infermeria.
Tuttavia, dopo quell’episodio, Oliver divenne capitano della squadra, che con saggezza ha condotto a svariate vittorie. Fu proprio lui ad allenare per la prima volta Harry durante il suo primo anno e a prepararlo al ruolo chiave di Cercatore.
Harry certamente avrebbe ricordato in eterno l’incoraggiamento – se così vogliamo chiamarlo – di Baston negli attimi precedenti della sua prima partita (l’aneddoto del bolide in testa), così come il momento in cui, nello stesso anno, gli ha impedito di abbandonare la squadra.
Quando Grifondoro perse 150 punti a causa del comportamento di Harry e altri studenti, beccati a gironzolare di notte nella scuola, Harry divenne lo studente più odiato della scuola, soprattutto dai suoi compagni di squadra che si rifiutavano di chiamarlo per nome. Fu a quel punto che Harry pensò di lasciare il suo ruolo nei Grifondoro, ma venne fermato da Baston, il quale sottolineò come sarebbe stato impossibile recuperare i punti se avessero le partite di Quidditch.
Insomma, non importa cosa sia accaduto e quali circostanze ci siano in ballo, per Oliver Baston non esistono “se” e non esistono “ma” quando si tratta di Quidditch e questa determinazione è da ammirare.
C’è solo un capitano
Le doti da capitano di Baston sono sempre state lampanti. La sconfitta non era ammessa per il suo inguaribile orgoglio e ciò è evidente all’inizio del secondo anno.
Dopo aver perso il Campionato durante l’anno precedente, anche a causa della mancanza di Harry (ricoverato in infermeria dopo lo scontro con Raptor e Lord Voldemort), Baston è determinato a ricominciare da zero in vista di un torneo tutto nuovo.
Proprio per questo, il primo sabato disponibile dopo l’inizio dell’anno scolastico, Oliver Baston prenota il campo da Quidditch per allenarsi, venendo tuttavia fermato dai Serpeverde. Esatto, stiamo proprio parlando del momento in cui Draco Malfoy ha fatto il suo ingresso nella squadra, con tanto di nuove scope e la supremazia sulle prenotazioni del campo.
L’equipaggiamento dei Serpeverde fu motivo di grande preoccupazione per Baston, che vedeva nelle Nimbus 2001 un vantaggio enorme. Tuttavia, questo non fece altro che fomentare ancora di più la sua grinta.
«I Serpeverde hanno scope migliori delle nostre» cominciò, «inutile negarlo. Ma a cavallo delle nostre scope ci sono giocatori più valenti. Ci siamo allenati più di loro, abbiamo volato col sole e con la pioggia…e gli faremo rimpiangere il giorno che hanno permesso a quello schifoso di Malfoy di comperarsi l’ammissione nella squadra». Con il petto gonfio per l’emozione, Baston si girò verso Harry. «Starà a te» gli disse, «dimostrargli che per essere un bravo Cercatore non basta avere un babbo coi quattrini. Metti le mani su quel Boccino prima di Malfoy anche a costo della vita, Harry, perché oggi dobbiamo vincere, dobbiamo assolutamente vincere»
Tuttavia, anche quell’anno i Grifondoro non riuscirono a vincere il Campionato, con enorme delusione di Baston. La vittoria arrivò l’anno dopo, durante l’ultimo anno di Oliver e dunque ultima occasione per alzare al cielo la coppa.
Fu lo stesso anno in cui i Dissennatori entrarono nel campo da Quidditch impedendo a Harry di prendere il Boccino, la stessa partita in cui Cedric Diggory chiese di annullare il risultato e rigiocare la partita (ma Oliver sostenne che la loro vittoria fosse legittima, dichiarando la partita vinta dai Tassorosso).
Alla fine del Campionato, durante la finale con Serpeverde, Oliver venne colpito da due bolidi ma riuscì a difendere un gran numero di tiri, mentre Harry catturò il Boccino e Grifondoro vinse finalmente il Campionato.
Dopo Hogwarts
La lealtà di Oliver verso Hogwarts è evidente. La squadra era il suo impegno primario e ne erano un segno suoi scortesi risvegli al sorgere del sole, gli allenamenti massacranti, i continui discorsi motivazionali… tutto è senza dubbio segno di un grande amore verso la squadra e la sua scuola.
Dopo il diploma, Oliver Baston entrò nella squadra dei Puddlemere United, squadra del campionato britannico-irlandese. Fu l’inizio della sua carriera da giocatore di Quidditch professionista e noi non avremmo potuto immaginare nient’altro per lui.
Tuttavia, durante la Battaglia di Hogwarts, Baston tornò alla scuola per combattere, guidando un attacco dall’alto con le sue ex-compagne di squadra Angelina Johnson, Katie Bell e Alicia Spinnet. Durante la tregua concessa da Voldemort, poi, aiutò Neville Paciock a recuperare i cadaveri dei caduti.
Uno di questi fu il corpo del giovane Colin Canon.
«Sai cosa? Ce la faccio da solo, Neville» disse Oliver Baston. Si gettò Colin sulla spalla e lo portò nella Sala Grande.
Oliver Baston è uno di quei personaggi che hanno saputo lasciarci qualcosa, nonostante il poco tempo loro dedicato. Sicuramente avremmo voluto sapere di più su di lui, conoscere dettagli nuovi sul suo futuro, ma ciò di cui siamo certi è che non c’è stato e non ci sarà mai miglior capitano di una squadra di Quidditch di lui.