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Colonne sonore step by step: la musica in HP3

14 Agosto 2022 greg-past 7 min read

Colonne sonore step by step: la musica in HP3

14 Agosto 2022 Ignotus 7 min read

Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban è il capitolo cinematografico che segna la svolta: dietro la macchina da presa non c’è più Chris Columbus, ma Alfonso Cuarón. Lo stile narrativo del regista messicano ha reso il terzo capitolo uno dei più apprezzati, eppure c’è un altro fattore che ha contribuito a rendere Il Prigioniero di Azkaban ancor più bello dei suoi precedenti: la sua musica.

A dirigere l’orchestra troviamo uno smagliante John Williams, ormai di casa ad Hogwarts (anche se questo sarà il suo ultimo lavoro per il mondo magico), ma stavolta, forse memore della poca rilevanza delle musiche ne La Camera dei Segreti, non è accompagnato e riesce a ripetere il prodigio che già nel primo capitolo creò la perfetta atmosfera Potteriana.

La musica è cambiata

La colonna sonora è talmente complessa e meravigliosa che valse a Williams una nomination agli Oscar, cosa già accaduta per La Pietra Filosofale. Il cambiamento di stile della regia si sposa alla perfezione con il rinnovo musicale apportato dall’autore dell’Hedvig’s Theme. Il tema principale è il solito, resta però più marginale: si insinua in piccole pause tra una traccia e l’altra, oppure giunge dopo una elegante sfumatura.

Funge da cornice per un nuovo dipinto del mondo che già conosciamo bene: non un mondo nuovo, semplicemente visto da un’altra prospettiva, quella di un Harry tredicenne che inizia a fare i conti con le proprie paure, i propri desideri ed il proprio passato. Il prologo non segue la dinamica di quella che è ormai l’apertura tipica dei film: il Tema di Edvige, stavolta ancora più tetro (ribatezzato Lumos!), risuona già a film iniziato e non tra le nuvole di un cielo azzurro.

Il titolo del film accompagnato dall'inconfondibile musica

Tra Jazz e Valzer

Dopo pochissimi minuti le nostre orecchie incontrano l’Aunt Marge’s Waltz, il meraviglioso valzer che ci consegnerà quell’enorme soddisfazione nel vedere la zia Marge fluttuare nel cielo. Troviamo il Waltz anche più avanti in situazioni analoghe. L’intento è di far sorridere e dare allo spettatore una sensazione di sollievo, di rivalsa, proprio come quelle che il protagonista avverte.

La terza traccia del film dichiara fortemente il cambio musicale di Williams. Mentre il Nottetempo sfreccia nelle strade londinesi, un frenetico Jazz picchia nelle orecchie. Ottoni e percussioni danzano scoordinati in The Knight Bus lasciando lo spettatore confuso e meravigliato, allo stesso modo del passeggero. Williams ritorna a rappresentare brillantemente le emozioni di Harry attraverso le sue composizioni.

Con cori, tamburi e stridii

La prova del nove l’abbiamo in Apparition On The Train: la scena in cui il Dissennatore perlustra l’Espresso per Hogwarts è tra le più inquietanti. La traccia è un ovattato stridere di violini che fa accapponare la pelle. è paura musicata che cresce sempre di più fino a svelare i peggiori timori di ognuno di noi. Questa melodia è un vero e proprio inno del Dissennatore, le note ascoltate sul treno si sentiranno ogni qual volta che i guardiani di Azkaban saranno nei paraggi. In Quidditch, Third Year infatti troviamo un intenso ritmo incalzante alternato allo stridere degli archi e a dei vocalizzi corali.

Ed ecco che Harry Ron ed Hermione giungono alla scuola di magia ed al loro ingresso risuona il bizzarro coro di cui tutti i fan conoscono il motivo ma non le parole: Double Trouble. Il coro di studenti, diretto dal professor Vitious, intona quello che in verità è l’introduzione di un altro elemento d’innovazione per la colonna sonora: le voci. Un piccola curiosità è che questa traccia è l’unica ad essere eseguita in “live” da dei personaggi. La stessa cosa accadrà ne Il Calice di Fuoco durante il Ballo del Ceppo.

La musica Double Trouble eseguita dal coro della scuola
Il coro di Hogwarts canta Double Trouble

Volare a ritmo

Come abbiamo detto, le percussioni occupano un ruolo davvero importante in questa soundtrack, talmente importante da essere protagoniste di un’intera traccia: Buckbeak’s Flight. Si tratta, ovviamente, della scena in cui Harry cavalca per la prima volta Fierobecco. In particolare nella prima fase, in cui adrenalina e paura si fondono e stringono allo stomaco, i timpani, le grancasse, i tom ed i rullanti cavalcano spasmodici e prepotenti come se nessuno li possa fermare!

Il capolavoro ritmico dura una manciata di secondi per poi lasciare spazio alla magnifica aria che cresce delicatamente e che riempie il cuore di tutti. Il cambio netto di ritmo all’interno della stessa traccia è una precisa metafora del timore adrenalinico di Harry che, gradualmente si trasforma in una sempre più sicura meraviglia. La scena è arte pura tipica di Cuaròn: l’ippogrifo che solca i cieli di Hogwarts cavalcato da un entusiasta Harry che, in un urlo liberatore, dimentica le ansie e le paure che, sin da inizio film, lo pervadono.


La finestra sul passato

La magnificenza della colonna sonora continua a crescere durante il film fino a raggiungere il suo apice con la toccante scena di Lupin ed Harry affacciati sul ponte di legno a discorrere di vecchi ricordi. Su questa scena Williams ha ricamato una melodia dolcissima e nostalgica in cui tutti noi abbiamo sentito l’amara carezza del tempo che passa: A Windows To The Past è una finestra temporale dalla quale due generazioni diverse si affacciano per contemplare i dolci tempi andati.

Il flauto dolce è protagonista in questa sinfonia a sfumature celtiche mentre il resto dell’orchestra lo supporta egregiamente avvolgendolo in un crescendo che culmina con le note principali dell’Hedvig’s Theme solennemente eseguite dai corni. Questa traccia si può considerare come la punta di diamante di una già preziosissima colonna sonora: oltre alla dolce nostalgia, evoca atmosfere uggiose come le colline scozzesi sulle quali sono state girate molte scene.


Musica da contorno

Le tracce a seguire, per quanto belle e coinvolgenti, si possono considerare come una fusion tra gli elementi ritmici e melodici delle precedenti. Dai tamburi in The Whomping Willow and The Snowball Fight alle sonorità jazz di The Portrait Gallery passando per la dolcezza misteriosa di Secrets of the Castle. Le influenze celtiche tornano a contaminare anche la traccia Hagrid The Professor ma camuffate dalle mentite spoglie di una musica goffamente pomposa, un po’ come lo stesso Hagrid nel tentativo di apparire credibile come insegnante. 

Più avanti incontriamo la già citata Quidditch, Third year, Monster Book and Boggarts e Lupin’s Transformation and Chasing Scabber che riescono a ricreare la giusta atmosfera di contorno per scene importanti o semplicemente divertenti. Le melodie lasciano spazio agli effetti speciali e alla maestria autoriale di Cuarón senza risultare invadenti.


Tracce secondarie

Tra una traccia e l’altra il film giunge quasi al termine e, mentre i Dissennatori stanno per baciare Sirius, il Patronus dell’Harry del futuro irrompe circondato da un soave coro di voci. I vocalizzi sembrano irradiarsi proprio come la luce del Patronus, da qui il titolo The Patronus Light.

Nelle sequenze in cui il caro professor Lupin è prima affrontato da Felpato e poi distratto da Hermione, si ascolta The Werewolf Scene: una musica intensa e da fiato sospeso. L’andamento è il classico dei momenti in cui la musica è importante ma non troppo perché bisogna che lo spettatori realizzi ciò che sta vedendo.


Tempo di salvataggi

Arriviamo così alla quartultima e terzultima traccia: Saving Buckbeak e Forward To Time Past. Entrambi hanno in comune il fatto di occupare le scene in cui avviene il salvataggio di Fierobecco durante il mini viaggio nel tempo. Solo la prima melodia la si sente anche durante la condanna dell’Ippogrifo. Le musiche richiamano molto l’incalzare del tempo: ticchettii, ritmi molto cadenzati e rintocchi esasperano il contesto.

In Saving Buckbeak si possono scorgere molte somiglianze con l’opening theme di Prova a prendermi (ovviamente prodotto dallo stesso Williams) come a sottolineare la frenesia di fuggire ed inseguire qualcosa, sia questa il tempo, una vita animale o una vita umana. Particolarità di Forward To Time Past invece è il fatto che le prime battute sembrano essere riavvolte velocemente, come se la sinfonia torni indietro per poi poter ricominciare con calma.


La musica dei Dissennatori

Sirius moribondo sul lago e l’esercito di Dissennatori che avanzano verso di lui è una scena tremenda, se poi si aggiunge la falsa convinzione che qualcuno arrivi a risolvere la situazione, diventa davvero straziante. Qui la musica non aiuta. The Dementors Converge è un terribile mix (tanto terribile quanto magistralmente composto) di The Patronus Ligth e Apparition On The Train. Cori remoti, solenni e tetri sfiorano l’acuto stridere che ormai lo spettatore ha associato a quella terribile creatura incappucciata.

La melodia è mortifera, quasi un requiem ma all’improvviso si abbassa: un debole corno intona un trionfale motivo che risale da lontano e si fa sempre più forte scacciando quegli archi così sgradevoli (in termini di emozioni, s’intende). Le voci non cantano più di morte, i vocalizzi si fanno più armonici e meno gravi e poi tutto pian piano sfuma in poche note di piano.


Dulcis in fundo

Ed ecco arrivato il Finale e l’omonima traccia. Il pezzo che chiude il film riassume musicalmente alcune delle tracce principali. Aprendosi con la tetra aria dei Dissennatori va rallegrandosi sempre di più passando per le noti lucenti del Patronus e chiudendo, tra qualche lacrimuccia, con la meravigliosa A Window to The Past nella sua parte più completa.

Il terzo capitolo musicale di Harry Potter è sicuramente il meglio riuscito, ogni traccia si integra alla perfezione con le emozioni ed i paesaggi e sembra raccontare la storia tanto quanto le meravigliosi immagini di Cuaròn. Vi consigliamo di ascoltare la Bonus Track Mischief Managed! che è un ottimo riassunto di tutta la bellezza di questa colonna sonora.


Se Williams in collaborazione con Columbus creò l’archetipo cinematografico Potteriano, con l’arrivo alla regia di Cuaròn, il compositore riesce a dare una svolta più matura a quella che fino a prima era considerata una storia per bambini. Purtroppo però questo rimane l’ultimo contributo di John Williams nella saga, una saga che forse non sarebbe mai stata così magica senza la sua meravigliosa musica.

Vuoi scoprire com’è stata la prima colonna sonora senza John Williams? Ecco qui la guida Colonne sonore step by step: la musica ne Il Calice di Fuoco!

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