I ritratti di Hogwarts hanno sempre suscitato nei fan una grande curiosità: interagiscono con lo spettatore e sono in grado di cambiare quadro, aspetti entrambi molto affascinanti e insoliti. Ecco che dunque arriva un estratto sulla piattaforma Pottermore a presentarci questo misterioso lato della saga.
I ritratti
Innanzitutto, gran parte della magia presente nel quadro deriva dall’artista che ha lo ha dipinto. Questi infatti, concluso il dipinto, plasma sulla tela incantesimi per permettere al ritratto di muoversi e di pronunciare frasi e citazioni proprie del soggetto ritratto. Ad esempio, Sir Cadogan e la Signora Grassa si comportano così come sono stati i loro modelli viventi.
Perciò, nessun quadro è in grado di mantenere un discorso troppo complesso con il proprio spettatore e i ritratti della scuola sono letteralmente e metaforicamente bi-dimensionali! Il livello di interazione con il proprio spettatore non dipende dalla bravura dell’artista, ma dal potere del mago o della strega ritratto.
I ritratti dei presidi
Secondo la tradizione, tutti i Presidi vengono immortalati in un dipinto prima della loro dipartita: terminato il dipinto solitamente il/la preside in questione conserva il quadro e lo visita regolarmente per istruirlo sul modo di comportarsi e di interagire, o in alcuni casi più rari di trasmettere alcune notizie in definite circostanze. I ritratti dei Presidi della scuola pare che trascorrano la maggior parte del loro tempo curiosando nell’ufficio del Preside in carica. Si rendono sempre utili a quest’ultimo, spesso riportando notizie sentite viaggiando nei propri ritratti o semplicemente tramandando messaggi.
Le immagini sono animate da incantesimi e pozioni
Innanzitutto bisogna rispondere alla domanda “Come fa un’immagine ad animarsi?”.
Che sia una foto, un dipinto o qualsiasi altra immagine, maghi e streghe sono in rado di incantare le immagini per donarvi vita. Persino Colin Canon, con la sua fotocamera babbana, è in grado di migliorare magicamente molte delle sue foto, purché le sviluppi nella “pozione giusta”.
Si può quasi dire che scattare una foto è come catturare un video, nel mondo babbano potremmo chiamarla gif.
Più il mago/strega è importante, più dettagliato sarà il ritratto
Solitamente, maghi e streghe molto noti si siedono per farsi fare un ritratto, in modo che la loro eredità possa essere conservata. Tuttavia, alcuni quadri sono più strutturati di altri. Per esempio quello Sir Cadogan, che sfiderà a duello chiunque abbia lo superi, fedele ai suoi giorni da cavaliere, oppure quello di Albus Silente, che emulerà perfettamente l’intelligenza e la saggezza del preside.
Secondo J.K. Rowling, più sei potente e più il tuo ritratto sarà “reale” e più ci passi del tempo quando sei ancora in vita, più la tua aura sarà al suo interno. Proprio per questo il ritratto di Silente è così realistico, mentre la sua figurina delle Cioccorane non dura più di qualche istante.
Il ritratto di Silente in “La maledizione dell’erede”
In “Harry Potter – La Maledizione dell’Erede” il ritratto di Silente è in grado di emozionarci, quasi facendoci dimenticare di star parlando con un ritratto, quando parla con Harry. Come dice Silente stesso, lui è solo “pittura e memoria”, nonostante ciò è in grado di avere una vera e propria discussione tanto franca quanto profonda con Harry. Effettivamente, è difficile pensare alla stessa conversazione con la Signora Grassa.
Qual è la differenza tra un quadro e un fantasma?
Mentre un ritratto è una copia perfetta del loro “modello” in vita, un fantasma è più simile a un’impronta, che può ancora risentire di ciò che succede nel mondo dei vivi, basti pensare che Nick-Quasi-Senza-Testa viene pietrificato dal Basilisco, ma come Harry osserva astutamente, non può essere ucciso due volte.
I ritratti sono “perfetti”, replicano perfettamente ciò che i loro modelli erano in vita, i fantasmi invece, se vogliamo, sono più spontanei.
J.K. Rowling ha infatti affermato che se Harry avesse avuto un ritratto dei suoi genitori non gli avrebbe giovato molto, mentre se vi fossero stati i loro fantasmi sarebbe stato un contatto molto più significativo.
A differenza dei fantasmi, i quadri hanno ancora paura di “morire”
Beh, è molto strano da dire, ma mentre i fantasmi scelgono di vivere in uno stato intermedio dove non possono più morire, i ritratti vivono ancora nella paura di essere distrutti. Basti pensare alla Signora Grassa, che in Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban è terrorizzata dopo che la sua tela è stata strappata. Questo fa pensare al fatto che se un dipinto non c’è più, anche ciò che è “incapsulato” dentro di loro non c’è più.
Nessuno ha mai realizzato un ritratto di Voldemort?
Sembra che nessuno abbia mai realizzato un suo dipinto, ma non è difficile da credere. Dopotutto il più potente mago oscuro di tutti i tempi era troppo occupato a spezzettare la sua anima per perdersi in chiacchiere mentre posava per un dipinto. Forse però è stato meglio così, basti pensare ai danni che il ritratto di Walburga Black porta ancora nel mondo…
Nonostante siano passati tanti anni dalla fine di Harry Potter, scoprire queste nuove chicche sul suo conto è sempre piacevole e divertente. Insomma, fa ridere solo il pensiero di vedere un quadro di Voldemort appeso a Hogwarts che spaventa gli studenti del primo anno.
Articolo tradotto da Pottermore